Passa ai contenuti principali

ACETO BALSAMICO....SPILAMBERTO/MO

Il MOSTO di TREBBIANO




Il 2, 3 e 4 ottobre, per le vie del Centro Storico, torna Vetrine Motori e Balsamici Sapori.
Il programma dell'iniziativa, con orari delle attività e informazioni su musei, esposizioni e punti gastronomici è disponibile in allegato.

Allegati:




http://www.comune.spilamberto.mo.it/allegati/2334/Pieghevole%20definitivo.pdf



Mi auguro di poterci andare, non ci sono mai stata, è più distante da me...ci spero, è una sagra di tutto rispetto, sia per l'importanza della tradizione dell'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, che per le altre manifestazioni legate al territorio, all'industria delle Auto, qui in grande stile, con Ferrari, Maserati, all'Agricoltura e Artigianato ecc...

Il Museo dell'Aceto Balsamico è davvero un gioiello per questa cittadina!!!

Estraggo dagli Eventi del Comune di Spilamberto questi appunti!



"--------------------------------------------------------------------------------
Un paese da scoprire » Il Museo del Balsamico Tradizionale e la Consorteria
Il Museo del Balsamico Tradizionale e la Consorteria



Il 24 novembre 2002 a Spilamberto, patria del “Balsamico” e con il patrocinio del Capo dello Stato Carlo Azelio Ciampi, è stato inaugurato il Museo dell’Aceto Balsamico Tradizionale.
Con esso si vuole fornire testimonianza di un passato le cui caratteristiche si manifestano in un continuare di comportamenti fra le generazioni, offrire al visitatore una corretta interpretazione della tradizione secolare, offrire testimonianze di un prodotto considerato patrimonio culturale, e non solo, di un territorio e dei suoi abitanti.
Ogni oggetto che vi compare ha carattere didascalico e si rivolge ad un pubblico articolato per età, per cultura e per motivazioni varie. Presenta aspetto documentale di informazioni sui metodi di produzione. Valorizza alcuni aspetti della nostra cultura al fine di evidenziare le caratteristiche di una comunità legata alla propria terra e ai cicli scanditi dalle stagioni e dal tempo. Ha lo scopo di suscitare emozioni che possano sorgere, ad esempio, dall’osservare una batteria di vaselli in perfetta attività e che porta il peso e la polvere di due secoli di storia, per essere appartenuta proprio ai signori Fabriani di Spilamberto."

Commenti

oh i hope you get to go then we can see too!!! what fun!

sarge is grouchy today, not feeling well at all. maybe tomorrow will be better. cat comes in two hours. thank goodness!

smiles, bee
xoxoxoxoxoxoxox
ivana ha detto…
Cara Bee!
I image your great problem, and you need someone to handle these difficukties!!!
Tomorrow it must be better!!!
I wish that intensely!

G. too feels not so good, we where at the Grandparents Day...I took many photos!!!

Hugs for you!!!!!

xoxoxoxoxo

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.