Passa ai contenuti principali

LA POLENTA CON BACCALA', PER AFFRONTARE IL FREDDO E LA NEVE CHE ARRIVERA'

Infatti ci voleva proprio un piatto unico che scalda per il vigore di un cibo rustico ed antico, e per il colore caldo, e che ci  dona il sorriso per i ricordi!

Testo e immagini di ivanasetti
600 g  filetto di baccalà già ammollato, togliere la pelle scura con attenzione per non rompere la polpa...io ho tenuto il filetto per un'ora in acqua e succo di limone
fare dei bocconcini e rotolarli nella farina e friggerli in olio di arachide, per circa venti minuti
 va poi scolato dell'olio di frittura e posto  su carta
 Preparare il sugo per l'unido;
 tritare finissimo un grosso spicchio d'aglio, due cucchiai di olio evo, scaldare soltanto, aggiungere subito la passata di pomodoro casalinga, circa 200 g., e un bicchiere d'acqua calda, cuocere per pochi minuti, aggiungere i bocconcini di baccalà, mescolare delicayamente e a fuoco basso lasciare addensare il fondo a piacere
fa
Intanto si è cotta la polenta, 200 g di quella precotta, e poco meno di un liyto di acqua già quasi a bollore, con un cucchiaio d'olio e poco sale, mescolare con una frusta, intanto che si versa a pioggia.

Riempire la fondina con la polenta bollente, incavare al centro e coprire con l'umido di baccalà!

Buon appetito!
 

Commenti

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.