Passa ai contenuti principali

IL PANE DEL LUNEDI', MI MANCAVA!!!

Sì, mi mancava, in genere sono le mie forme di fantasia, non la tradizionale rosetta o barillini o la cioppetta, ma un pane dall'aria nordica, dai sapori diversi dai nostri, ma non sono certo come quelli che ricordo dalla casa là oltre le Alpi...

Un pane semintegrale, semplice, senza additivi, senza ingredienti oltre le farine, l'acqua e il lievito


400  g  farina 0
200 di farina integrale biologica, 
una bustina di lievito secco, 2 cucchiaini di zucchero
2   cucchiaini di sale fino, olio per spennellare
 Impastare nel robot, mia abitudine da anni
 2 ore e mezza  di lievitazione al riparo (lavastoviglie!)
Uso uno stampo allungabile in tre posizioni, per questo quantitativo uso l'ultima tacca.
Spennellare con due cucchiai di olio evo
 lievitare per altre due ore, coperto e al riparo

Cuocere a 190°C, per 45  minuti.
Lasciare il pane nel forno spento per cinque minuti, aprire lo sportello di pochi cm e aspettare altri cinque minuti, serve per fare asciugare bene l'impasto del vapore interno, risulta un pane asciutto all'interno, con mollica morbida e fina, mentre la crosta è croccante!

Io amo questi pani dall'impasto molto fine...dipende dall'impastare a lungo e da una pasta soda

Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.



Commenti

oh how beautiful!!

smiles, bee
xoxo
Maria Elena Gonano ha detto…
Colta da un raptus di buona volontà, stamattina mi son messa a preparare questo tuo pane... l'ho ora appena rinchiuso in lavastoviglie per il primo round.
SOLO CHE... per l'occasione il mio robot da cucina ha concluso la sua quasi ventennale vita emanando, al termine dell'impasto, un sinistro odoraccio di bruciato! :-D Evidentemente era d'altra "pasta" rispetto al tuo!!
ivana ha detto…
mi dispiace, Maria E.,
bissogna stare attenti e non mettere tutto inuna volta, prima miscelare gli aridi, a velocita' tre, poi si versa l,acqua, qui circa 320-340 ml, finche', non si incorda attorno alcoltello, a scusa gli errori, masono in trasfeta dalla piccolina, e col tablet non sono molto affiatata!!!
Ci sentiamo, un abraccio!
Maria Elena Gonano ha detto…
Stai tranquilla nonna Ivana, ho fatto proprio come dici, per cui penso che fosse ormai giunta comunque la sua ora!! Non vedo l'ora di assaggiare il pane...
Un abbraccio a te e alla piccolina
Maria Elena Gonano ha detto…
E' BUONISSIMO!!!!
Jean(ie) ha detto…
I need to get back to my bread baking. That loaf is so pretty. There is no food more comforting than freshly baked bread. It's good for the soul!

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

PLATESSA al MICROONDE!!!

Il microonde è un elettrodomestico che mi piace sempre di più, sia a pranzo che a cena mi sono preparata due piatti semplici, simpatici...me lo dico da me stessa, ma in fondo anche il G. gradisce! Una confezione di platesse surgelate coop,  sono 6 filetti, per il pranzo delle Ceneri. Non sono molto amante dei pesci così delicati, piatti da malatini, mi ricordano le infinite volte che si preparano per bambini inappetenti, che poi lo diventano ancora di più! Nella padella si sbriciolano, non sai come voltarli, o ci fai una tale impanatura...che poi mangi solo pane bruciacchiato! O sono io che non so trattarli!  Stavolta invece ecco come ho fatto! Testo e immagini di ivanasetti 6  filetti di platessa scongelati, tenuti in un po' d'acqua e limone, poi asciugati 1  pomodoro maturo sodo e grande, tagliato a fette di pochi millimetri 1/2  limone, succo 2  cucchiaini di prezzemolo secco 2  cucchiaini di salamoia bolognese 2+2  cucchiai di olio e.v. 2       cucchiai di