Stamattina avevo sul tavolo un mazzo di asparagi e mi accingevo a preparare il ragù per i fusilli, quando è arrivata Marisa, un'amica, con un sacchetto di fiori di acacia!
-Hai mai mangiato i fiori di acacia?- dice
-No, non ancora...- rispondo, incuriosita!
-Ieri sera li ho fritti in pastella, ma me ne sono avanzati molti.-
E così, con quei profumatissimi fiori sul tavolo, accanto agli asparagi, mi è venuta l'idea!
Testo e immagini di ivanasetti
Una mezza cipolla Tropea,
una dozzina di gambi di asparagi (asparagina, quelli più sottili)
due manciate di fiori di acacia
olio extra vergine d'oliva, sale fino, 2 cucchiaini di succo di limone
Nettare gli sasparagi, spezzando con la mano nel punto cedevole, dove è tenero e commestibile, pelarlo, tagliarli a rondelline di mezzo cm. Trattenere le punte a parte
Stufare la cipolla tritata con olio in una padellina, a fuoco bassissimo e con coperchio, non deve asciugarsi magari mettere anche un cucchiaio di acqua bollente; aggiungere le ronedelline, coprire e stufare fino a che sono morbide, sempre coperte
Aggiungere le punte e i fiori di acacia, mescolare bene e spruzzare con il succo di limone e sale fino, coprire e stufare ancora 5-6 minuti, intanto che la pasta bolle.
Ho lessato 120 g di pasta, fusilli della Molisana, ho scolato bene e li ho fatti insaporire pochi secondi nella padella col soffritto. Non aggiungo acqua di cottura, mi piace che non ci sia umidità, ma un bel riflesso del condimento, concetto dell'antica cucina.
Temevo che il G. se ne accorgesse...ma nessun avviso di scontento...erano effettivamente buoni, nessun sapore strano, ma delicati...

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Al mercato sul banco di Antonio ho subito notato le zucchine tonde, fresche, di forma regolare e uguali, non troppo grandi, proprio come desideravo.
E come il solito ho ripreso i sapori della nostra campagna, che arricchiscono questo ortaggio e ne fanno un piatto economico sostanzioso.
testo e immagini di ivanasetti
4 zucchine tonde
40 g parmigiano reggiano
25 g pane bianco
40 g mortadella
1 spicchio d'aglio grande
1 cucchiaino di prezzemolo tritatissimo
sale, noce moscata
1 uovo piccolo
1 pomodoro maturo rotondo
olio extra vergine d'oliva
Nettare le zucchine, tagliare il gambo e il fondo per pareggiare,
tagliare a metà e con attenzione scavare internamente, lasciando tutto
attorno un cm di polpa, salare leggermente, sistemare in una pirofila le
mezze zucchine, versare un cucchiaio d'acqua, coprire con un piatto,
precuocere nel MW a 700 W, per 5 minuti, lasciare riposare alcuni
minuti, eventualmente asciugare l'interno.
Nel frattempo macinare nel tritatutto gli ingedienti, esclusi uovo e pomodoro, versare in una ciotola, sale e noce moscata grattugiata, e mescolare bene, farcire le mezze zucchine, coprire con una fetta di pomodoro, irrorare con olio e porre al forno ventilato, per 30 minuti a 180°.
Alcuni giorni prima avevo farcito delle zucchine Bologna (quelle verde chiaro) con avanzo del ripieno per tortellini, ho aggiunto pane e formaggio, ho farcito le zucchine private del torsolo, precotte 4 minuti nel MW, che ho poi finito di cuocere in tegame aggiungendo anche cubetti di pomodoro in scatola

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due giorni di seguito a maneggiare brisée e rotolando, intrecciando, chiudendo a cerchio, formando ghirlande, anelli e fusilli, mi sono rilassata al tepore in cucina, visto che è Pasquetta e fuori sta piovendo.
Un lavoro non impegnativo, come preparazione, ma per le mie mani stanche si presenta il problema estetico...ma è secondario, me ne devo convincere, non voglio impazzire a fare la perfettina...non lo sono mai stata!
Bando alle ciarle
Testo e immagini di ivanasetti
Sono partita dalla mia brisée base, lavorando nel robot l'impasto, per cui non occorre metterlo a riposare in frigo, almeno per i piccoli quantitativi, quando non dura molto la preparazione manuale.
400 g farinna 00, un cucchiaino da tè di bicarbonato, un cucchiaino da caffè di succo di limone, un cucchiaino di sale fino
150 g burro freddo da frigo a fette, due cucchiaini di chiodi di rosmarino fresco tritati
peperoncino a piacere
acqua frizzante da frigo q.b.
Si aziona il robot prima per incorporare bene il burro, poi si aggiunge l'acqua, controllando che si ottenga un impasto morbido, ben amalgamato.
Si stende su un piano, io uso il foglio di quarant'anni fa della T.W, un rettangolo di spessore 3 mm circa, da cui si ritagliano striscette di un cm circa, e per i fusilli si arrotolano a spirale e si posano su carta da forno sulla placca lunghe, che poi taglio con l'attrezzo, così almeno sono abbastanza regolari
per le altre forme, lo zuccherino tondo a misura dell'indice, su cui si avvolge in punta; per le ghirlante fare a bastoncino le strisce, di 25 cm circa, poi si piegano in due e si torcono, poi si uniscono agli estremi
Cottura di due placche da forno, circa 15 minuti, ventilato 175°C
sono croccantini, frolli, non duri...simpaticamente piccanti e saporiti...sono come le ciliege, uno tira l'altro...quindi attenzione!!!
Naturalmente si possono mangiare a qualsiasi occasione e stagione!

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...e la tradizione continua...la Processione con il Cristo Morto e la Madonna Addolorata lungo il Cardo e il Decumano del nostro Centro Storico si è svolta venerdì 18 aprile, come da secoli si ripete nella settimana Santa tutti gli anni. Una tradizione particolare, non strettamente liturgica nel percorso all'esterno della chiesa, ma di forte impatto per la devozione popolare.
La chiesa parrocchiale di S. Silvestro, con il suo stile neogotico, offriva uno scenario suggestivo con le impalcature che rappresentavano l'erta a scalinata del Calvario, in cima alla quale si ergeva la Croce cui era inchiodato crocifisso Gesù Cristo.
Rievocazione 2007
dalla collezione di Calzolari, e testo di Paolo Cassoli immagini degli anni Settanta
da conoscere: gli studi pubblicati dall' A.I.R,
Dopo il terremoto del 2012, l'inagibilità della Parrocchiale di S. Silvestro, il Centro Storico molto danneggiato, le ristrettezze economiche hanno compromesso anche questa grande manifestazione di dedizione e interesse popolare.
Nel pomeriggio del venerdì munita solo di cellulare ho voluto rendermi conto che davvero la Processione ci sarebbe stata...a Porta Bologna incontro il primo Pulecc', poi ne vedo altri lungo il percorso accidentato, in parte ostruito dai lavori dei cantieri, dalle barriere e transenne
Testo e immagini di ivanasetti
e la sera, ritornando per la funzione nella Chiesa Provvisoria al Parco Nord del paese, in Via Roma, che è il Cardo del centro storico, incontro altri Pulecc', immersi nella penombra del tramonto.
La Chiesa è già piena della gente accorsa anche dai paesi vicini, trovo un posto su una panca in fondo alla navata di destra...con commozione fisso la grande Croce eretta sul Monte del Calvario, il Corpo di Cristo crocifisso, col volto reclinato. due luinghe scale a pioli sono appoggiate al braccio della Croce...
L'officiante declama il racconto dei discepoli nel Vangelo, il processo, la condanna, le parole di Cristo, e alternate agli episodi, il rullio del tamburo accompagna lo svitamento dei chiodi dalle mani e poi dai piedi del Cristo.
L'assemblea è silenziosa, commossa, la rappresentazione è intensa e suggestiva
si procede quindi alla processione, con lo schema che si ripete ogni volta, con i sacerdoti, gli accoliti, i bambini, poi a seguire tutta la gente che si accoda volentieri.
Una foto sempre di anni fa, con le bambine vestite di bianco e la coroncina sul capo
La Chiesa non rimane vuota, molti fedeli rimangono in preghiera, o salgono le scale del Calvario per baciare la Croce
mentre il corteo si avvia, con la gente che segue, dietro il catafalco
addobbato di damasco rosso, e alla Statua della Madonna Addolorata,
trasportati a spalla da uomini della Parrocchia.
Viene recitato il rosario.
Il corteo sta procedendo nell'ultimo tratto per il rientro alla Chiesa, la piazza ha gruppetti di persone che assistono, chi curioso, molti con le macchinette a fotografare, i negozi sono aperti, come un tempo espongono la merce in maniera decorativa, per mostrare il meglio, molti acquerelli sono stati esposti da un pittore crevalcorese, Mauro Gambuzzi...anche i bar sono affollati, una serata non fredda, e l'essre insieme in piazza riscalda!
Man mano la gente si ritira, i Pulecc' restano ancora con le loro torce accese, creando luci ed ombre
Porta Modena è ancora velata, solo un cerchio simbolico con due sfere simula l'orologio del campanile a vela
E con un po' di mestizia salutiamo l'ultimo Pulecc' di Via Roma
Ritorniamo a piedi...e proprio come un tempo ci fermiamo a prendere un cono gelato...
Siamo silenziosi, ma anche rasserenati...speriamo di poter vedere la prossima Rappresentazione nella Parrocchia S. Silvestro, e che il corso e la piazza saranno liberi da ponteggi, armature di sicurezza, e dalla innaturale solitudine che regna in questo salotto antico, che amiamo tanto.

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Ricevo da Maria Pia...e mi fa tanto piacere che questo bel libro venga divulgato, sono storie nella Storia, che hanno coinvolto persone coraggiose e altruiste delle nostre terre...e dobbiamo conoscerle!!!
MARIA PIA BALBONI
BISOGNAVA FARLO
Il salvataggio degli ebrei internati a Finale Emilia
Venerdì 18 aprile 2014 – ore 17.30
Ferrara - Castello Estense – Sala Alfonso I d’Este
Maria Pia Balboni ha scritto un libro spesso drammatico, ma a tratti quasi esaltante, sul tema della persecuzione e del salvataggio degli ebrei internati a Finale Emilia negli anni bui del fascismo e del nazismo … Questa è la loro storia, ma è anche la storia di coloro che, non per interesse personale o per particolari affinità con i perseguitati, ma perché bisognava farlo, si impegnarono per salvare le loro vite …
Preparatevi a leggere un libro che vi farà vivere momenti di invincibile angoscia ed altri che in qualche modo vi consoleranno …
(dalla Prefazione di Arrigo Levi)
Ho vissuto con grande emozione e soddisfazione l'evento del 12 aprile 2014: Nell'Auditorrio Polivalente si è tenuta la presentazione del libro sul Vetro Dorato.
Il 28 aprile 2012 si era tenuto a Villa Ronchi un incontro con gli studiosi che presentarono il reperto archeologico, di cui parlai con grande entusiasmo
Il ritrovamento del VETRO DORATO PALEOCRISTIANO ai Ronchi
testo e immagini di ivanasetti
con la palese emozione di Carlo Zucchini, che raccontò della fortuita scoperta da lui fatta, per la grande passione di ricerca su quello che è stato, visto nei suoi monumenti ed edifici, Crevalcore nella storia..contribuendo a sistemare materialmente, e avviando ai settori preposti e agli esperti della materia.
Fu una giornata stupenda, con la visita alle sale della Villa, mentre un gruppo di sommozzatori e ricercatori effettuava una perlustrazione mirata in uno dei tre pozzi nella corte.
GRUPPO ARCHEOLOGICO RAVENNATE GRA
Da quel giorno molte cose sono successe, il Sisma di maggio 2012 ha sconvolto la nostra cittadina in maniera grave, soprattutto per l'aspetto architettonico, ma il progetto per indagare, studiare, catalogare il prezioso reperto, unitamente alle reliquie contenute nella teca di Santa Deodata, è andato avanti e oggi abbiamo la conoscenza scientifica, storica, antropologica e altro scritta sulle pagime del libro che ho in mano..
Una esposizione davvero ben equilibrata, efficace, armonica dei vari tipi di studi effettuati dai diversi ricercatori...sono rimasta davvero soddisfatta...non ho scattato molte foto, non mi azzardo mai a "farmi sotto", non fotografo volentieri le persone, mi piace solo coglierle nei momenti espressivi della loro attività, senza che loro quasi se ne accorgano.
Un riconoscimento dovuto è stato fatto a Carlo Zucchini. per la sua appassionata dedizione alla conoscenza del nostro territorio, nel suo passato, coinvolgendo giovani e meno giovani nella attività svolta presso l?ACCADEMIA DEGLI INDIFFERENTI E RISOLUTI, AIR, di Crevalcore!
Sono davvero grata a coloro, dell'Amministrazione Comunale, e agli atudiosi e interessati alla nostra identità culturale, che hanno portato in porto anche questa operazione di arricchimento per Crevalcore

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