Passa ai contenuti principali

GIUGNO E' FINITO!!!! Il TEMPO della MIETITURA

I doni del mese di giugno sono stati importanti: la dolcezze dei morbidi frutti del bosco, come le fragoline; i maribolani o marusticani, che si mangiano anche quando sono acerbi e agri, le albicocche, le more di gelso, i primi meloni; poi dall'orto le insalate, le zucchine, melanzane, le cipolle e già le patate novelle.
Il raccolto più atteso è il grano, cereale che qui dalle mie parti è coltivato estesamente, in bellissime distese ordinate, per lui i coltivatori temono le improvvise e devastanti tempestate, o le piogge abbondanti, che rovinerebbero le piante già mature, vanificando mesi di cura, dopo la semina.
Percorro le strade comunali e ammiro ai lati di queste le vaste distese di maturo frumento, già pronto per la falce!



Una decina di giorni fa le grosse macchine agricole hanno cominciato il loro lavoro sui campi e nel giorno dei Santi Pietro e Paolo, tutto sembra compiuto



Le stoppie rimangono sul campo, puntite...quanti graffi alle gambe delle bambine che assieme alle nonne, nel tempo di carestia del dopoguerra, andavano a spigolare nei campi già mietuti!


Rinfrescava dall'arsura e dall'eccessivo calore il bagno nei maceri, specchi d'acqua ancora limpidi, che in agosto avrebbero contribuito alla macerazione dei tigli di canapa!


La paglia ai giorni nostri viene dalle macchine trebbiatrici avvoltolata a grosso cilindro, protetto poi da teli aderenti, per far scorrere via l'acqua...oppure si confezionano balle a parallelepipedo...

I campi rasati mostrano in prospettiva le suggestive sagome luccicanti al sole radente del tramonto




Io penso al grano già conferito nei grandi depositi dei consorzi agrari...poi nei mulini della zona e avremo le farine di grano tenero, che ci garantiranno pane e pasta sulla nostra tavola!


Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.

Commenti

do you remember years ago when hay bales were rectangular instead of round? somehow i always liked them better, i have no idea why. but i do love the smell of fresh mown hay.

have a lovely day my dear friend.

smiles, bee
xoxoxoxoxo
Anonimo ha detto…
Thanks to the farmers who grow our wheat! Hugs, Ivana!
Anonimo ha detto…
Grazie per queste belle foto! Proprio ieri mentre andavamo con mio marito a San Giorgio di Piano (Bo) abbiamo ammirato le immense distese di grano, in parte già mietuto e l'altro in attesa di esserlo a breve, speriamo che il temporale di ieri sera non abbia rovinato nulla. Buona giornata, Francesca.
ivana ha detto…
Ciao cara Bee!!!

I remember too...lately I saw the rectangular bales (balle), we children played on them, I'll take photo, if they are still on the ground!
Have a lovely Thursday, my dear friend!!!

Smile!

xoxoxoxoxoxo
ivana ha detto…
Ciao cara lois!!!

Thanks to them, I love the countryside, the works on the fields...here around the agriculture is a great tresaure, we have a great intensive production of cereals and fruits, many are DOC products!
My father had peaches with his name...they were so tasty!!!!
Have a great Thursday!!!

Hugs!!!
ivana ha detto…
Ciao Francesca!
Ieri fotografavo le balle venendo da Castelfranco, quindi i primi campi fotografati, con il grano l'altra settimana,ieri erano tutti mietuti!
Le altre foto prese anche a Palata Pepoli, domenica, con le mietitrebbiatrici sui campi!
Speriamo che il temporale, che poi non è stato così intenso qua da me, non abbia, da altre parti causato danni!

Un abbraccio!

Fine settimana con:

Sagra della Patata a Sant'Agata
Sagra del Benson a Nonantola
Sagra della Cucombra a Decima di Persiceto!!!
Metterò oggi le locandine!!!
The Social Frog ha detto…
Beautiful pictures! I'm imagining myself out there, breathing in all the smells of nature!!! Hugs to you Ivana :)
ivana ha detto…
Ciao Roseann!

I love the nature, also when the man can work on it for our health and life!!!

Have a great Friday!!!

Hugs!!!

xoxoxoxo

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.