Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese.
Testo e immagini di ivanasetti
Testo e immagini di ivanasetti
Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano.
Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio!
C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salire con la candela o la lumiera, per scale fredde e buie....le ombre danzavano minacciose lungo le pareti!
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.
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Commenti
Una bella idea, quella del "prete"! Anche se un po' pericolosa! Da noi si usava, almeno a casa mia, prima il mattone riscaldato e avvolto in un panno, poi il ferro da stiro riscaldato sul "fogolèr" e messo sotto le coperte dalla parte dei piedi.
Ciao!
era diffuso dappertutto nella nostra zona, ma i rischi non erano poi così frequenti, quando sono abitudini radicate, non si è sbadati, si sa il giusto dosaggio di brace e cenere, di modo che non vi sia fumo, o qualche legnetto nascosto, insomma anche qui si tratta di "sapienza" delle cose, che l'uomo tecnologico di oggi manco sa più governare!
Grazie ciao!
che bello questo post, cosi' evocativo di usanze passate!
manuela
mi fa piacere vederti!!!!
Tantissimo!
Questo mio posticino è un piccolo specchio della mia memoria!
Ci sentiamo!!!
Un abbraccio!
Certo è una cosa ingombrante, ma di sicuro meno dispendiosa di tutti i moderni metodi a corrente elettrica!
;)
e ce n'erano anche in misura da lettino!!
Questo era per letto matrimoniale, bello alto e lungo e il tepore si espandeva tutto all'interno , per cui era piacevole entrare a letto, almeno quello era riscaldato e potevi addormentarti senza tremare dal freddo!!!!
Non c'erano neppure i doppi vetri...e magari fessure da spavento, da cui penetravano spifferi d'ogni dove!!!!
Grazie
Ciao!
;)
Grazie Claud, bello e intrigante il tuo blog!!!
Noi lo chiamavamo scaldaletto e quello che mettevamo dentro, era lo scaldino.
Mi ricordo anche che adoravo tenere le mani sullo scaldino nelle ore più fredde della giornata.
Hai ragione a dire che incidenti ne capitavano meno che con le attuali termocoperte elettriche...
ciao
Va be', tu li chiami alla toscana, mentre noi diamo spesso dei nomi un po' stravaganti e irrispettosi, e dimentichiamo quelli italiani!
Ciao e grazie!
Ti spiace se inserisco la tua foto sul mio blog, linkandoti ovviamente?
Se non ti fa piacere non importa assolutamente, ripassero' da queste parti inogni caso :)
ciao e buone spignattate
ma come mi piace il tuo blog...vengo subito a portarti una mia "curiosità" rubata a Bolzano, circa di questi giorni!!!
Prendi pure la foto...ne ho parecchie della civiltà contadina, delle nostre parti!
Ciao, a dopo!
Un abbraccio caldo caldo!!!!!!
nonna ivana
mi piacciono molto i tuoi racconti ti ringrazio mi sono stati molto d'aiuto e penso che avranno aiutato anche altri bambini come me
Mi commuove davvero ricevere un commento così carino per i miei racconti della vita contadina!
Ciao e a risentirti, se vuoi.
Un saluto e un grazie alla mamma!
Ivana
Basta avere l'accortezza di usare tizzoni ardenti e disporli sopra un letto di cenere e poi ricoprirli bene bene con altra cenere.
Poi prima di andare a letto si toglie e via! Non c'è pericolo di rimanere con la corrente attaccata come nello scaldaletto elettrico.
Ci vuole solo un po' di attenzione quando si mette o si toglie il contenitore del "fuoco", ma al massimo si sporca il lenzuolo con un po' di cenere.
Ciao a tutti.
Francesco
Hai ragione...sei fortunato ad avere un padre che ti può riprodurre una supellettile del genere.
Hai spiegato bene anche tu come funziona...è il sapere di chi davvero lo ha avuto, le accortezze della scelta delle braci e della cenere, la non pericolosità per coloro che conoscono questa "arte"
Grazie del commento
a presto!
Mi dispiace di non leggere il tuo nome!!!
Anche in Veneto ha una denominazione come quella che riporti tu!
Nel Bolognese il termine "la sòura" indica appunto il contenitore della cenere con braci, mentre il trabiccolo in legno lo chiamavano "al priit"
Grazie della visita!
Buona serata!!!