All'ultimo minuto il G. vuole gnocco ingrassato per la cena...impossibile fare un impasto lievitato, quindi ripiego sulla piadina!
Un impasto molto semplice, che però ha un fascino particolare..preparandolo ho come la sensazione di essere lontanissima nel tempo e nello spazio, come se raffigurassi una antenata, di qualsiasi paese e continente, che si appresta a cuocere il suo pane, la sfoglia rotonda e piatta che appoggerà alla pietra o sul ferro roventi, o in una cava del suolo...
Così la cena è solo questo pane e companatico, senza altri orpelli e contorni!
E soddisfa come un pranzo da re!
Farina, olio, un po' di polvere lievitante per dolci e un cucchiaino di bicarbonato, un pizzico di sale, ben mescolati, cui aggiungo acqua normale, olio di arachidi, gocce di limone, ottengo un panetto morbido ed elastico, da cui ricavo quattro piadine da cuocere sulla piastra e con un terzo rimasto ho fatto un rettangolo di due o tre mm di spessore, l'ho infiocchettato con straccetti di pancetta coppata, ho arrotolato bene e l'ho sistemato a ciambella in uno stampo da ciambella rotondo!
Abbiamo mangiato a quattro palmenti, lasciando per domani metà ciambella, per verificare che rimanga ancora morbido...essendo anche questo un esperimento improvvisato!
In un certo senso ho anche ceercato di avvicinarmi all'idea del Pane di S. Petronio, che si mangia a Bologna proprio il 4 di ottobre, giorno di S. Francesco, patrono d'Italia, ma anche di S. Petronio, Patrono di Bologna!
Testo e immagini di ivanasetti
Ho pesato solo la farina 00, 400 g, il resto a occhio
avevo staccato 4 pezzi di pasta da circa un etto ciascuno per le piadine, il resto per la ciambellota che ho cotto a 180° per 20 minuti nel forno ad aria.
Le piadine sulla piastra, farcite con mortadella.
Così una rustica cena con cibo che ci ha fatto sorridere...veloce e piacevole!
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.
Un impasto molto semplice, che però ha un fascino particolare..preparandolo ho come la sensazione di essere lontanissima nel tempo e nello spazio, come se raffigurassi una antenata, di qualsiasi paese e continente, che si appresta a cuocere il suo pane, la sfoglia rotonda e piatta che appoggerà alla pietra o sul ferro roventi, o in una cava del suolo...
Così la cena è solo questo pane e companatico, senza altri orpelli e contorni!
E soddisfa come un pranzo da re!
Farina, olio, un po' di polvere lievitante per dolci e un cucchiaino di bicarbonato, un pizzico di sale, ben mescolati, cui aggiungo acqua normale, olio di arachidi, gocce di limone, ottengo un panetto morbido ed elastico, da cui ricavo quattro piadine da cuocere sulla piastra e con un terzo rimasto ho fatto un rettangolo di due o tre mm di spessore, l'ho infiocchettato con straccetti di pancetta coppata, ho arrotolato bene e l'ho sistemato a ciambella in uno stampo da ciambella rotondo!
Abbiamo mangiato a quattro palmenti, lasciando per domani metà ciambella, per verificare che rimanga ancora morbido...essendo anche questo un esperimento improvvisato!
In un certo senso ho anche ceercato di avvicinarmi all'idea del Pane di S. Petronio, che si mangia a Bologna proprio il 4 di ottobre, giorno di S. Francesco, patrono d'Italia, ma anche di S. Petronio, Patrono di Bologna!
Testo e immagini di ivanasetti
Ho pesato solo la farina 00, 400 g, il resto a occhio
avevo staccato 4 pezzi di pasta da circa un etto ciascuno per le piadine, il resto per la ciambellota che ho cotto a 180° per 20 minuti nel forno ad aria.
Le piadine sulla piastra, farcite con mortadella.
Così una rustica cena con cibo che ci ha fatto sorridere...veloce e piacevole!
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Commenti
best to you and the g. hope all is well.
hugs, bee
xoxoxoxoxo
That's about it for now my good friend. Ciao Ivana.
Paul