La mia settimana comincia sempre con uno strano sentimento di nostalgia, sarà il pranzo in famiglia della domenica, tra fatiche e gioie del lavoro e della presenza di figli e nipoti, che mi ha fatto riandare ai tempi della mia fanciullezza!
Così la cena del lunedì ha sempre una connotazione diversa, autarchica, come nel secondo dopoguerra, quando, vivendo in e della campagna, si cercava di essere autonomi, e si faceva con quello che si aveva in cortile e nell'orto, perché i soldi mancavano sempre, si dovevano aspettare le scadenze canoniche per i ricavi in moneta dal latte portato al casaro, dal frumento o dalla canapa portati ai rispettivi consorzi, o qualche entrata dalla vendita di frutta e verdura ai fruttivendoli e poco altro!
Di carne si parlava poco, vi erano i giorni stabiliti, mentre altri cibi erano ben frequenti sulla tavola, soprattutto di sera...a mezzogiorno un bel piatto di pastasciutta, un po' di radicchio e un frutto, quando era la stagione, bastavano; la cena invece era sempre solo un secondo, per bambini e adulti, o la tazza di caffelatte con pane per l'anziano.
In questi giorni con le amiche si parla proprio di quei tempi, che sono stati quasi gli stessi per tutte noi della campagna...e sull'onda di queste memorie, sola in cucina, con le imposte della finestra già chiuse, la sera scende presto in ottobre, ho tolto tre uova dal frigo e ho preparato una frittata
Testo e immagini di ivanasetti
3 uova fresche di Anna, belle grosse, quasi sempre fuori misura,
un cucchiaio colmo di parmigiano e uno di pane grattugiati, un cucchiaio giusto di farina, sale e noce moscata, sbattuti insieme, ma non montati, e olio
Nel pomeriggio con una melanzana grossa, di 400 g, avevo preparato un "umido"
L'umido era un piatto che si cominciava a preparare d'autunno, mamma o zia o nonna, avevano tempo per stare nella cucinona a seguirne la cottura sul piano della cucina economica o anche sul focolare..
Si capiva dall'odore quale cena ci aspettava...era fatta con la base di odori, a volte con anche lardo pestato assieme, e un ortaggio di stagione, che poteva essere la patata, i fagioli, i cavoli, i cardi...e la casa si riempiva di quei profumi inconfondibili.
Non ricordo umidi di melanzane a quei tempi, penso che le piccole melanzane che si riusciva a coltivare nell'orto si facessero solo fritte.
Io naturalmente adotto un mio metodo diverso, non ortodosso!
in due settimane è la quarta volta che le cucino, sempre una alla volta, e in questa maniera mi servono anche come condimento per la pasta, conchiglie, di solito, o fusilli, farfalle, che fanno risaltare di più sapori e colori.
La melanzana era un ortaggio molto usato nella cucina ebraica, che poi è entrato nella cucina locale, e a Ferrara, Finale Emilia, Cento, dove le comunità ebraiche vivevano da secoli , sono province (Modena e Ferrara) con le quali noi confiniamo, parecchi piatti hanno anche un'origine "alla giudia"
Ho quindi come sposato il nostro umido con la caponata alla giudia, facendo un piatto più ricco da presentare alla mia famiglia, che fu questo
L'eseuzione nelle immagini
La melanzana è stata precotta nel MW! Ho tagliato a fette di circa un cm di spessore, le ho messe tra due piatti e cotte 5' nel MW a 700 W, perdono la loro acqua amarognola, dopo le taglio a tocchetti, le spruzzo di limone e le aggiungo quando la salsa è già pronta, cioù il battuto degli odori leggermente stufato nell'olio, quindi dei cubetti di pomodoro, basilico, sale e pepe
Con l'avanzo il giorno dopo ho condito la pasta
Poi ho tralasciato le olive e le uova e ho ripetuto l"umido di melanzane" altre volte..il G. lo gradisce e me la richiede spesso...altre due melanzane sono infatti pronte nel frigorifero...ma certamente io strolgherò altri piatti...
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.
Così la cena del lunedì ha sempre una connotazione diversa, autarchica, come nel secondo dopoguerra, quando, vivendo in e della campagna, si cercava di essere autonomi, e si faceva con quello che si aveva in cortile e nell'orto, perché i soldi mancavano sempre, si dovevano aspettare le scadenze canoniche per i ricavi in moneta dal latte portato al casaro, dal frumento o dalla canapa portati ai rispettivi consorzi, o qualche entrata dalla vendita di frutta e verdura ai fruttivendoli e poco altro!
Di carne si parlava poco, vi erano i giorni stabiliti, mentre altri cibi erano ben frequenti sulla tavola, soprattutto di sera...a mezzogiorno un bel piatto di pastasciutta, un po' di radicchio e un frutto, quando era la stagione, bastavano; la cena invece era sempre solo un secondo, per bambini e adulti, o la tazza di caffelatte con pane per l'anziano.
In questi giorni con le amiche si parla proprio di quei tempi, che sono stati quasi gli stessi per tutte noi della campagna...e sull'onda di queste memorie, sola in cucina, con le imposte della finestra già chiuse, la sera scende presto in ottobre, ho tolto tre uova dal frigo e ho preparato una frittata
Testo e immagini di ivanasetti
3 uova fresche di Anna, belle grosse, quasi sempre fuori misura,
un cucchiaio colmo di parmigiano e uno di pane grattugiati, un cucchiaio giusto di farina, sale e noce moscata, sbattuti insieme, ma non montati, e olio
Nel pomeriggio con una melanzana grossa, di 400 g, avevo preparato un "umido"
L'umido era un piatto che si cominciava a preparare d'autunno, mamma o zia o nonna, avevano tempo per stare nella cucinona a seguirne la cottura sul piano della cucina economica o anche sul focolare..
Si capiva dall'odore quale cena ci aspettava...era fatta con la base di odori, a volte con anche lardo pestato assieme, e un ortaggio di stagione, che poteva essere la patata, i fagioli, i cavoli, i cardi...e la casa si riempiva di quei profumi inconfondibili.
Non ricordo umidi di melanzane a quei tempi, penso che le piccole melanzane che si riusciva a coltivare nell'orto si facessero solo fritte.
Io naturalmente adotto un mio metodo diverso, non ortodosso!
in due settimane è la quarta volta che le cucino, sempre una alla volta, e in questa maniera mi servono anche come condimento per la pasta, conchiglie, di solito, o fusilli, farfalle, che fanno risaltare di più sapori e colori.
La melanzana era un ortaggio molto usato nella cucina ebraica, che poi è entrato nella cucina locale, e a Ferrara, Finale Emilia, Cento, dove le comunità ebraiche vivevano da secoli , sono province (Modena e Ferrara) con le quali noi confiniamo, parecchi piatti hanno anche un'origine "alla giudia"
Ho quindi come sposato il nostro umido con la caponata alla giudia, facendo un piatto più ricco da presentare alla mia famiglia, che fu questo
L'eseuzione nelle immagini
La melanzana è stata precotta nel MW! Ho tagliato a fette di circa un cm di spessore, le ho messe tra due piatti e cotte 5' nel MW a 700 W, perdono la loro acqua amarognola, dopo le taglio a tocchetti, le spruzzo di limone e le aggiungo quando la salsa è già pronta, cioù il battuto degli odori leggermente stufato nell'olio, quindi dei cubetti di pomodoro, basilico, sale e pepe
Con l'avanzo il giorno dopo ho condito la pasta
Poi ho tralasciato le olive e le uova e ho ripetuto l"umido di melanzane" altre volte..il G. lo gradisce e me la richiede spesso...altre due melanzane sono infatti pronte nel frigorifero...ma certamente io strolgherò altri piatti...
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Commenti
The caponata looks yummy over pasta. I love eggplant for it's heartiness.
Buona notte, Francesca
quando è cominciato il boom del benessere economico si è persa la misura del nutrirsi per vivere, che era un sapere molto più salutare del nostro sofisticatio, che ha bisogno di tecnici per spiegarci come si dovrebbe mangiare, non di ingozzarci!
Buona giornata!
I appreciate your wise thinking of our nutrition, depending on our memory, family habbits, place where we live, or lived!
Have a great Friday! We have sunny days, finally!
Big hugs, honey!
Sì, non bisognerebbe rompere di brutto col passato, i saperi che avevano i nostri padri e nonni erano basati su esperienze lunghissime, mentre oggi con il progresso si hanno dei voltafaccia su tutto, quello che ieri faceva bene, oggi fa male, e quello che oggi pensiamo di fare bene, domani sarà sbagliato...non si finisce di elaborare una conquista scientifica, che si va oltre!
Dalla newsletter del Comune di Spilamberto leggo dello speciale evento di fine settimana...deve essere una cosa interessantissima, nella Rocca Rangoni, con l'assaggio-degustazione dell'aceto balsamico!
Una serena giornata a te e famiglia!
Un abbraccio!