Passa ai contenuti principali

OGGI SAN NICOLA, TRADIZIONE SVIZZERA ED EMILIANA, GRAETTIMANNEN E TORTELLONI AI FUNGHI E SPECK

Ho voluto preparare i Graettimannen per onorare una tradizione acquisita, che nel pane riconosce un simbolo, un premio alla bontà degli uomini...e d'altro canto è un piacere ritrovare antiche memorie, famigliari e non, esperienze vissute in terra straniera, e nel confezionare il pane si compiono gesti millenari...ma questa è una storia che ripeto tante volte...perdonate!!!

E' bello alzarsi al mattino perché si ha questo compito del pane da preparare, da cuocere...la finestra della cucina dà ad oriente e l'aurora è un abbraccio sereno, rosato, che preannuncia ancora una bella giornata, fredda ma soleggiata, di questo inizio dicembre.
Testo e immagini di ivanasetti
il prato  è gelido di brina opaca

e l'impasto, morbido e elastico sotto le dita, è pronto per la lievitazione, 
E l'impasto per il pane delle feste, più ricco, saporito, gustoso come un dolce, che chiamano appunto il Pane della Domenica (das Sonntagsbrot)...i Graettimannen sono invece dei piccoli pezzi di pane a forma di omino, o donnina, e sono destinati, nella tradizione della Svizzera, ai bambini buoni nel giorno di San Nicola il 6 dicembre, appunto!
Ho usato la solita ricetta che trovate in post di anni passati

Grattimannen  
oppure  
festa di S. Nicola

dopo un'ora e mezzo di lievitazione, confeziono 12 omini di 70 g l'uno, ma non proprio rifiniti come sa fare una casalinga di Basilea, io sono proprio scarsa in estetica
che vanno cotti per circa mezz'ora
 Mi avanzano circa 200 g di impasto e un po' di nocciole, che macino nel tritatutto, e uvetta  ammollata, e mi viene subito l'idea di farci una pagnottella intrecciata






Una crosta croccante e una mollica soffice, con una alveolatura finissima, che corrisponde al mio...concetto di pane!!!

Il sole è alto, è già mezzogiorno, decido all'ultimo momento di prendere fuori un contenitore di tortelloni dal freezer, per quattro persone, ho dei funghi e dello speck




  Un pranzetto per noi due, con l'avanzo anche per la sera, un pane simbolico, e tanti omini che hanno rallegrato anche i nipotini!
Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.

Commenti

Traveling Bells ha detto…
No beautiful sunrise for us today. We are chilly and overcast and have no fresh bread baking either. Bugger. I am coming to your house!

Have a lovely Sunday. Big hugs, honey...
Paul ha detto…
Good day Ivana. This beautiful bread would be good on a cold day like today with a hot coffee. I'm glad that you got my Christmas card. Happy,happy, happy. Ciao my good friend.

Paul
Anonimo ha detto…
Buon San Nicola cara Ivana! CHIARA
Anonimo ha detto…
cara Ivana

finalmente posso visitarti sul tuo blog, e vedo come benvenuto i tuoi Gràttimannen,che sono buonissimi, quando li fai Te. E sono anche belli, dai. Un abbraccio forte, che tu possa avere ogni giorno una piccola gioia, che ti scalda il cuore.
Salutoni da
Toni e Vreni

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.