...e all'interno di un pozzo in molti strati è stata custodita e conservata nei due millenni la testimonianza del quotidiano degli antichi abitanti!
Il pozzo affascina, la sua acqua è uno specchio rilucente, che, dal tunnel nero in cui sprofonda, danza nei cerchi vivi che crea il secchio che vi si immerge...o quando l'acqua è immota tu cerchi la tua testa in quello specchio, o, gettando un sassolino vuoi sapere fin dove arriva, e ti chiedi cosa ci sarà mai in quel fondo oscuro!!!
Un rustico, ovvero quel complesso autonomo dell'economia contadina, che ho conosciuto da bambina, al suo centro, nell'aia, aveva il pozzo e la fornacella pure in muratura, con la sua incanalatura per il fumo, che non ti soffiasse in faccia quando vi si bolliva l'acqua per il bucato, o vi si cuocevano le confetture per l'inverno o le conserve di pomodoro...ma il nostro pozzo era vivo, aveva la sua carrucola ben oliata...e appeso con una corda fissata alla parete c'era anche il cesto in vimini imbottito di teli o stoppa, che imbibiti dell'acqua fresca anche d'estate mantenevano buoni per giorni certi cibi, o freschi il vino, l'acqua da bere, i meloni e i cocomeri...
Un pozzo di due mila anni fa, la cui acqua ormai non spilla più dalle polle sotterranee, perché colmato di oggetti, terriccio, pietrame, legni e vegetazione superficiale, riscoperto, ha oggi un altro linguaggio, fascinoso, interessante, e soprattutto utile per i tanti aspetti di studio che offre all'archeologo, allo storico, al biologo e all'antropologo...e anhe all'agronomo...e suscita curiosità anche a uno come me, che ha ricordi di un sistema di vita rurale, che forse ricalcava fino a qualche decennio fa, le antiche forme di coltivazione e allevamento del passato...
E tutto questo lo trovi visitando una bella mostra, ordinata, chiara, ben esposta nelle teche, nei cartelloni alle pareti, nelle pubblicazioni e nei volantini...anche i non addetti ai lavori possono sentirsi invogliati ad approfondire, a voler allargare le proprie conoscenze, perché in fondo è la storia del territorio e delle genti, i nostri antenati, che lo abitavano!
Riferimenti specifici nel sito del
MUSEO ARCHEOLOGICO AMBIENTALE
Testo e immagini di ivanasetti
Sala Mostre dedicata alla cantante santagatese Nilla Pizzi
il complesso della Villa Rustica Romana, sotto
Il Pozzo e come erano composti i reperti archeologici
i vari tipi di laterizi
vasellame in uso, che va dal primo secolo avanti Cristo, al IV-VI d.C
Vasi e oggett
l'ottima conservazione dei treperti rende ancora più godibile e suggestiva la visita alla mostra
Una visita breve, fatta in due tempi, sabato 24 e domenica 25 maggio durante la cinque giorni della tradizionale Fiera di Maggio a S. Agata Bolognese.
Molto interessante seguire le iniziative e i "resoconti" delle scoperte archeologiche, che riguardano le Terre d'Acqua, sono lieta che l'interesse della gente sia risvegliato da questi eventi ben strutturati, che illustrano episodi importanti della nostra cultura
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.
Il pozzo affascina, la sua acqua è uno specchio rilucente, che, dal tunnel nero in cui sprofonda, danza nei cerchi vivi che crea il secchio che vi si immerge...o quando l'acqua è immota tu cerchi la tua testa in quello specchio, o, gettando un sassolino vuoi sapere fin dove arriva, e ti chiedi cosa ci sarà mai in quel fondo oscuro!!!
Un rustico, ovvero quel complesso autonomo dell'economia contadina, che ho conosciuto da bambina, al suo centro, nell'aia, aveva il pozzo e la fornacella pure in muratura, con la sua incanalatura per il fumo, che non ti soffiasse in faccia quando vi si bolliva l'acqua per il bucato, o vi si cuocevano le confetture per l'inverno o le conserve di pomodoro...ma il nostro pozzo era vivo, aveva la sua carrucola ben oliata...e appeso con una corda fissata alla parete c'era anche il cesto in vimini imbottito di teli o stoppa, che imbibiti dell'acqua fresca anche d'estate mantenevano buoni per giorni certi cibi, o freschi il vino, l'acqua da bere, i meloni e i cocomeri...
Un pozzo di due mila anni fa, la cui acqua ormai non spilla più dalle polle sotterranee, perché colmato di oggetti, terriccio, pietrame, legni e vegetazione superficiale, riscoperto, ha oggi un altro linguaggio, fascinoso, interessante, e soprattutto utile per i tanti aspetti di studio che offre all'archeologo, allo storico, al biologo e all'antropologo...e anhe all'agronomo...e suscita curiosità anche a uno come me, che ha ricordi di un sistema di vita rurale, che forse ricalcava fino a qualche decennio fa, le antiche forme di coltivazione e allevamento del passato...
E tutto questo lo trovi visitando una bella mostra, ordinata, chiara, ben esposta nelle teche, nei cartelloni alle pareti, nelle pubblicazioni e nei volantini...anche i non addetti ai lavori possono sentirsi invogliati ad approfondire, a voler allargare le proprie conoscenze, perché in fondo è la storia del territorio e delle genti, i nostri antenati, che lo abitavano!
Riferimenti specifici nel sito del
MUSEO ARCHEOLOGICO AMBIENTALE
Testo e immagini di ivanasetti
Sala Mostre dedicata alla cantante santagatese Nilla Pizzi
il complesso della Villa Rustica Romana, sotto
Il Pozzo e come erano composti i reperti archeologici
i vari tipi di laterizi
vasellame in uso, che va dal primo secolo avanti Cristo, al IV-VI d.C
Vasi e oggett
l'ottima conservazione dei treperti rende ancora più godibile e suggestiva la visita alla mostra
Una visita breve, fatta in due tempi, sabato 24 e domenica 25 maggio durante la cinque giorni della tradizionale Fiera di Maggio a S. Agata Bolognese.
Molto interessante seguire le iniziative e i "resoconti" delle scoperte archeologiche, che riguardano le Terre d'Acqua, sono lieta che l'interesse della gente sia risvegliato da questi eventi ben strutturati, che illustrano episodi importanti della nostra cultura
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