...e le mie passeggiate, tempo permettendo, mi avvicinano alle realtà piacevoli, allo sviluppo lussureggiante della primavera attorno all'abitato, ma anche nei piccoli spazi verdi all'interno di caseggiati, dove io con occhio curioso esploro la varietà di colori, fogge e profumi dei fiori.
Testo e immagini di ivanasetti
Anche le acquatiche dei piccoli angoli stanno accogliendo il tepore e schiudono le corolle delle ninfee, e gli agrumi dalle serre che si aprono offrono nuovi fiori profumatissimi, ma anche la produzione continua dei frutti, mentre nelle vie del Centro Storico mi affascinano lunette in ferro battuto, come balconcini antichi sul corso, che aspettano giorni di festa per animarsi di persone a gioire delle manifestazioni nella piazza ritrovata...speriamo
e lo sguardo su queste porte mi confortano, qualcuno ci abita, e anche si premura di salvaguardare i battenti dalle escursioni di cani e gatti.
Amo osservare i particolari dei cancelli
con la simbolica pigna
o la serie dei comignoli spiritosi
e le fontane, ormai in disuso
Poi nella piazza incontro ancora le cose che rattristano, davanti a un bel palazzo inizio Novecento, oggi abbandonato per le conseguenze del terremoto, ma non più transennato, ha un aspetto di abbandono (parlo di una settimana fa!) davvero immeritato.
Il palazzo ospitava un tempo la Posta, poi i Vigili Urbani, una fornita ferramenta e negli ultimi anni anche un ristorante
Il maltempo ha pure imperversato nei dintorni, flagellando con violenza le zone già colpite sia dal terremoto che da alluvione...e il nostro cuore vive in questa alternanza di speranza e di sconforto, di ansia e di rassegnazione!
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.
Testo e immagini di ivanasetti
Anche le acquatiche dei piccoli angoli stanno accogliendo il tepore e schiudono le corolle delle ninfee, e gli agrumi dalle serre che si aprono offrono nuovi fiori profumatissimi, ma anche la produzione continua dei frutti, mentre nelle vie del Centro Storico mi affascinano lunette in ferro battuto, come balconcini antichi sul corso, che aspettano giorni di festa per animarsi di persone a gioire delle manifestazioni nella piazza ritrovata...speriamo
e lo sguardo su queste porte mi confortano, qualcuno ci abita, e anche si premura di salvaguardare i battenti dalle escursioni di cani e gatti.
Amo osservare i particolari dei cancelli
con la simbolica pigna
o la serie dei comignoli spiritosi
e le fontane, ormai in disuso
Poi nella piazza incontro ancora le cose che rattristano, davanti a un bel palazzo inizio Novecento, oggi abbandonato per le conseguenze del terremoto, ma non più transennato, ha un aspetto di abbandono (parlo di una settimana fa!) davvero immeritato.
Il palazzo ospitava un tempo la Posta, poi i Vigili Urbani, una fornita ferramenta e negli ultimi anni anche un ristorante
Il maltempo ha pure imperversato nei dintorni, flagellando con violenza le zone già colpite sia dal terremoto che da alluvione...e il nostro cuore vive in questa alternanza di speranza e di sconforto, di ansia e di rassegnazione!
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