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CREVALCORE...PASSEGGIANDO UNA DOMENICA POMERIGGIO!

Mancano i bambini...mancano i capanelli di gente che sostano liberamente lungo il corso, le biciclette infilate nei portabiciclette...le finestre aperte, con le belle tendine in vista, gli ottoni delle porte splendenti di cura e amore...mancano le ore liete della domenica all'uscita dalla chiesa, a ciarlare...manca la domenica!!!
In via Roma, da cui mi dirigo alla piazza, incrocio solo due persone in bicicletta...poi mi si prospetta Piazza Malpighi, di scorcio e noto la Chiesa di S. Silvestro diversa, senza la gabbia delle impalcature in ferro, che per mesi la nascondevano alla vista, durante i lavori di messa in sicurezza
Infreddolita, silenziosa, una coppia di pensionati è seduta sulla panchina accanto al campanile...o parlano piano...un tempo era una colorita cerchia di amici che commentavano, ciarlavano, ridevano..ora è un mesto rendersi conto della solitudine della nostra piazza...
Ormai la macchinetta nella mia mano è come un misuratore di pressione arteriosa nella mano dell'infermiera, che dopo il riposo pomeridiano passa a controllare il paziente...ma non ha la medicina per curarlo...



Il campanile, nella prospettiva è come un compagno di viaggio che tiene per mano l'amica
La visuale si sposta verso il Palazzo del Municipio, che si erge di fronte alla chiesa, pure malato, in attesa della cura, che lo liberi da questa immobilità, 


I due vecchietti mi seguono con lo sguardo dalla loro panchina...nessun altro passeggia...ma mi accorgo che non posso chiamarlo passeggio, il mio, è solo uno spostarmi , incaponita nell' osservare, capire, progettare e sperare di mio su una situazione così estrema, che ha sconvolto in pochi "secondi infiniti" la storia e il senso della comunità di Crevalcore.
proseguo lungo il corso, anche i privati in qualche maniera si adoprano per riprendere, con i vari problemi di decisione, di progettazione...questo è un palazzo che mi era saltato agli occhi subito dopo il terremoto..ho cominciato a guardare in alto, verso i muri, le facciate, come se non li avessi mai visti prima di allora, guardati, senz'altro, ma recepiti come un sottofondo del nostro vivere quotidiano, nell'ambiente natio, ovvio, gratuito, permanente, indistruttibile..e notando targhe, busti in bassorilievo, nicchie ed icone, statuette o cartigli, la mia attenzione si è acuita, come per riandare a ritroso dal presente al passato, verso famiglie, personaggi, eventi che appartengono alla nostra comunità.  

Vedi nel post su Don Vincenzo Ferranti del settembre 2012

il portico del palazzo, ancora chiuso dal maggio 2012

La Chiesa della Concezione a Porta Modena, pur'essa con opera di messa in sicurezza, e
nel sottopassaggio pedonale di Porta Modena, con l'affresco floreale
dall'esterno di Porta Modena, con la prospettiva del Corso Matteotti verso Porta Bologna sul fondo.
Sul muro accanto l' elementare disegno bianco azzurro della Madonna, adornato di una pianta rampicante, cura di pie persone, che ricorda l'immagine, cosidetta miracolosa, che da secoli è custodita nella Chiesa della Concezione, o Chiesa da Sera...
altra edicola nel complesso della Chiesa, sulla via interna

Proseguo nel viale esterno, poi in una via parallela al centro, ancora con gravi segni di abbandono, 


 Anche le vie sono deserte, arrivo in fretta a Porta Bologna, dove riprendo la prospettiva verso Porta Modena
Ultimo scatto a un incrocio del quadrilatero del centro storico, a un Palazzo signorile, trasformato in condominio, abbandonato dagli inquilini.
Conoscevo l'antica padrona del palazzo, e l'ultima volta che la visitai nell'appartamento fu in occasione del suo l00. compleanno, che era stato festeggiato alla grande nella antica Villa dei Tre Leoni, appartenente agli eredi dell'antica famiglia...per l'amicizia che legava la signora Gina alla mia famiglia, fummo da lei in semplicità in un pomeriggio tranquillo...e lei stava sferruzzando con colorati fili di lana piccole cose per i poveri...un'immagine d'altri tempi, che mi è rimasta nel cuore!

Sta imbrunendo...con il cuore e la mente presi da ricordi, affetti, consuetudini  passate, attraverso il piccolo parco, incorniciato da una ventina di querce, e anche qui un motivo per conservare intatto il filo che mi lega al passato!

Licenza Creative Commons
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Commenti

Jean(ie) ha detto…
I know you miss the city as it was. The beautiful buildings. The history and all.

Hopefully the autumn and winter weather won't inhibit the rebuilding progress.

Hugs from the chilly Pacific Northwest!
.TelA ha detto…
Le emozioni sono ancora tante, e le voglio sentire come una fortuna, che non si smetta mai di sentire certe robe anche solo passeggiando.
Complimenti!

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