Passa ai contenuti principali

ADDIO A GIUSEPPE PEDERIALI

Giuseppe ci ha lasciato| Troppo presto..aveva tante cose da scrivere ancora.
Era nostro concittadino onorario, spesso veniva in paese, sia per suoi rapporti personali con parenti , sia per la periodica presentazione dei suoi libri, patrocinata da amici librai!
Era piacevole e interessante parteciparvi, spesso parti del testo venivano rappresentate scenicamente, rievocativi dell'ambiente, dell' epoca.
Quanti titoli mi scorrono davanti agli occhi, il primo dei quali, che ricordo, è Il Tesoro del Bigatto che i ragazzini leggevano a scuola, alle medie dagli anni Ottanta.
Il primo libro che lessi e che mi introdusse al suo stile fu "Marinai", che rifletteva la sua esperienza sul mare, la sua fuga dalla pianura, come volesse emulare la vita e le gesta  di favolosi uomini di mare, che erano pure loro partiti da luoghi che niente avevano a che fare col mare!
Poi tanti romanzi con interessanti e varie figure di donna, Stella di Piazza Giudia, Emiliana,  L'Amica Italiana, per arrivare all'Ispettrice Camilla Cagliostri, in polizieschi dal taglio moderno, accattivante!
Traspariva sempre nelle sue opere il suo grande amore per la terra d'origine, ne conosceva bene la storia,  i luoghi, che studiava spesso per farvi rivivere storie di personaggi più o meno eroici, con  drammaticità, ma anche con ironia, benevolenza, complicità!


Alla presentazione del libro:
L'Amore Secondo Nula 

Dic 2012 a Crevalcore, Libreria del Portico


Grazie per le belle letture che ci hai regalato, per lo stimolo a conoscere meglio la nostra terra, le nostre tradizioni, i nostri difetti.

Addio!!! 

Testo e immagine di ivanasetti
Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.

Commenti

Sara ha detto…
Mancherà anche a me....
Valentina ha detto…
Nonna Ivana, mi dispiace per la scomparsa di questo tuo interessante concittadino. Ora faccio più caso quando sento notizie da Crevalcore: ho visto di recente l'intervista ad una bellissima Jessica Rossi, campionessa di tiro al volo e venerdì, su Striscia la Notizia, ho visto il preside di un istituto professionale (un tipo originale,, con una lunga coda di cavallo!) che ha donato parte dell'attrezzatura della sua scuola ad un istituto di Budrio che aveva perso tutti i macchinari durante il terremoto. Viva Crevalcore!
Paul ha detto…
Sorry to hear about the passing of an enjoyable writer. I bet many people had the opportunity of reading his words. RIP

Paul
.TelA ha detto…
Sono certo scriverà ancora, o farà scrivere, accompagnerà qualcuno alla scrittura.
I dolori di questo genere sono molto personali, ti lascio ai tuoi pensieri e ricordi.
Però, chissà mai... non condivido il saluto finale.
Traveling Bells ha detto…
May your friend Rest in Peace. Condolences.

Extra hugs, honey...

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.