Passa ai contenuti principali

CREVALCORE.PICCOLE E GRANDI COSE

Domenica di marzo, piove, è sera, nell'auto di Bernard facciamo il percorso che sono solita fare io nei miei giri quasi quotidiani: vicino a casa mia ci sono i prefabbricati che ospitano da ottobre i tre gradi di scuola, 1,350 alunni, poi il personale insegnante, dipendenti, poco lontano si scorge la sagoma dell'Auditorio in costruzione con lo scheletro, parzialmente coperto dagli elementi esterni...non sappiamo quando sarà disponibile per spettacoli e assemblee.
Blum e Zwahl sono amici di Basilea, ci conosciamo da decenni, mi hanno fatto una sorpresa, arrivando all'improvviso in visita...e ho loro mostrato Crevalcore
Parcheggiamo nei pressi di Porta Bologna!
"Queste sono le scuole elementari lesionate e a sinistra l'Ospedale Barberini, inagibili...di fronte abbiamo la struttura provvisoria, i moduli prefabbricati come quelli delle scuole, che ospita ambulatori, laboratori, i medici di base.
Sto esponendo, quasi con freddezza, l'elenco degli edifici pubblici che sono, nella loro totalità, così come ci compaiono davanti, immersi nel silenzio, nell'abbandono della loro funzione...sono immoti, inutili...gli amici sono come esterefatti, non si aspettavano questa situazione, lentamente passiamo accanto a transenne, alle impalcature in ferro che imprigionano il Teatro. qualche Palazzo, il Municipio...siamo soli... col telefonino prendono qualche fotografia.
L' American Bar Malpighi è aperto, qualche persona si intravvede dalla vetrata al suo interno!
La porta dell'Accademia degli Indifferenti e Risoluti è semiaperta, la luce trapela dalla scala al primo piano...chiamo, se c'è qualcuno!
Il Sig Gianni scende...è il presidente...così facciamo la piccola intervista che traduco ai miei amici...che ascoltano ammirati, e rattristati...una realtà dall'immensa importanza, anche se sembra solo un piccolo lume che brilla in lontananza...per indicare la via al viandante...o meglio alla nostra comunità il lume della speranza, di ritrovarci ancora con la nostra vita, la nostra storia riallacciata alle nostre menti.
Siamo stati poi da Guido, al Borgo della Sveriginesca per nutrirci, per scordare per un momento il magone che ci aveva chiuso la gola!
Il Lambrusco piace agli amici e Guido ne regala loro una bottiglia a ricordo!!!

Babatriestina è stata a Milano e, come il suo solito, riporta immagini della città. della sua arte, delle curiosità...e per me ha riportato l'immagine di un avviso, questo, che mi ha  commosso...non conosco l'autore del servizio fotografico che ha dedicato all'Emilia del Terremoto, evidenziando nel titolo la nostra cittadina!
Devo riportarlo qui, nel mio posticino e dirgli grazie di tutto cuore!
STEFANO  MERLINI mostra fotografica- Milano

 Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.




Commenti

Jean(ie) ha detto…
I'm hoping more and more historical buildings become usable again. I know it has been slow progress.

It has been encouraging for me to see as much progress your town has made so far.
such a long time! i hope it is coming along faster now that the weather is a bit warmer honey.

hugs, bee
xoxoxoox
Paul ha detto…
Hi Ivana. It's Paul again. It's been some time reading your blog. I've missed reading your blog again. I've been very busy lately checking out some nursing homes for mom. She hasn't been doing well lately. She's been very confused and saying things that are very not normal. My wife & I are feeling very exhausted going through the time of selling her materials, dealing with lawyers and such. That's why it is so nice reading your words visiting where you go and reading your about your food. Crevalcore seems to be doing well. You must be very happy about the growth of your city. Well I have to go now. I'll see you soon my friend.

Paul
ivana ha detto…
Ciao Jeanie!
Little progress!
At home we live normally, we have water, light, heating, but in the Centre it's so lonesome,only the workers!

I hope youare getting a great Sunday!!!

Big nugs!
ivana ha detto…
Ciao Bee!

The weather is crazy, rain and cold again, the works cannot be done, ten months have passed since the earthquake, we have to wait other years more!

Big hugs!
ivana ha detto…
Hi Paul!

Thank you!
I can image the big deal with the necessitties of your Mom...we have problems in the family too-
I hope that it changes for your family, and your Mon gets some serenity!

My positive thoughts foryou all!
.TelA ha detto…
Io, nel mio piccolo, quei pochi passi che ho potuto fare per le vie, sono stato colpito da un manifesto piccolo, ma grande davvero, diceva:
Il Cuore di Crevalcore batte in piazza; ed invitava, appunto, a percorrere rendendole vive tutte quelle vie che altrimenti rischierebbero di morire.
C'è tanto da fare, e tanto sarà fatto, ne sono certo.
Allora ancora tutt'avanti! a seguire quel lume che così bene hai descritto...
Traveling Bells ha detto…
I just spoke with our daughter, who said it has been snowing at home all day. Yuck. Hopefully your weather will cooperate so that more progress can be made.

Big hugs, honey...
ivana ha detto…
Grazie TelA,

lo so come partecipi con empatia alla nostra situazione...a volte ci si sente speranzosi, in altre un po' smagati e increduli!
Sì, un lume ci deve essere anche per noi!
Sono parecchio in alto marein questi giorni e non posso dedicarmi alle molte letture che dovrei fare...spero di avere qualche giorno di vacanza anch'io, da giovedì!

Buona giornata!
ivana ha detto…
Ciao Sandy!
Here in nort Italy was much snow and frost and difficulties by driving on many roads...it seem in this moment the the grey is getting a bit clearer.
Spring is really very crazy and scary this year!

Big hugs!

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.