Passa ai contenuti principali

CROSTATA DI CIPOLLE O ZWIEBEL-WAEHE...torte salate di elvetica memoria, à la nonna ivana, con appendice!!!

Zwiebel-Wähe, una di quelle torte salate che si gustavano persino la mattina alla merenda delle nove, crostate basse, dal sapore caratteristico, dato dalla verdura che si usava...ammorbidita da una crema ricca con panna e tanto formaggio e uova...

Questa viene replicata parecchie volte nel corso dell'anno, e la servo sempre come antipasto caldo-tiepido...con le grosse cipolle bianche è davvero squisita!

Ho preparato una brisée mia maniera, con 400  g  di farina, 200  g  di burro freddo, un cucchiaino di bicarbonato, gocce di limone, un pizzico di sale e un po' di acqua frizzante fredda di frigo, che si prepara velocemente con il robot. Preferisco la brisée perché mantiene la sua friabilità anche per alcuni giorni

Testo e immagini di ivanasetti


Cucinare le cipolle in olio e burro, in padella antiaderente, mettere anche due foglie di alloro, salare alla fine, cuocere finché non sono morbide, ma non disfatte, farle raffreddare.
Intanto che la brisée riposa in frigo, preparare la crema:
due cucchiai colmi di farina, un bicchiere grande di latte freddo, mescolare bene con una frusta, incorporare anche due cucchiai di parmigiano grattugiato e sempre sbattendo introdurre 4 uova uno alla volta, condire con pepe nero grattugiato, sale fino.
 In corso d'opera ho mi è venuta l'idea di fare delle crostatine, quelle  da 12 cm di diametro, in stampi scannellati,
riempiti gli stampini avevo ancora un avanzo di pasta, alla quale ho aggiunto pepe e rosmarino tritato e 
e ho semplicemente fatto dei bastoncini , e attorno al dito indice ho confezionato gli "zuccherini", il dolcetto portafortuna per gli sposi, in versione piccante da stuzzichino...come mi capita spesso, con la brisé.

cottura in forno ventilato a 170° ventilato, per la crostata sui 40 minuti, per le crostatine meno e ancora meno per le ciambelline...le quali spariscono in un nanosecondo!
Si conservono in contenitori di latta, col coperchio speciale, per mantenere la friabilità...ammesso che ne siano rimasti...ma solo quando ne faccio un tre teglie da forno grandi. 

Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.
 


Commenti

Anonimo ha detto…
e' una splendida ricetta. te la copio subito. grazie di tutto Nonna Ivana per le tue ricette, per le tue foto, per i tuoi commenti. marina da milano .
onion pie! i love it! i used to make it at thanksgiving. i always added a tiny amount of vinegar to the crust while mixing it. i like it made with sweet onions like vidalia. the best to you and the g!

smiles, bee
xoxoxoxo
Traveling Bells ha detto…
Onion pie is delicious! We drove through the town that grows the sweet onions. I only have two onions left, so I need to purchase some more soon.

Big hugs, honey...
Paul ha detto…
Onion Pie?????? I've never tasted onion pie but since you made it, it had to be great my friend. The fall is now progress.

Paul

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

PLATESSA al MICROONDE!!!

Il microonde è un elettrodomestico che mi piace sempre di più, sia a pranzo che a cena mi sono preparata due piatti semplici, simpatici...me lo dico da me stessa, ma in fondo anche il G. gradisce! Una confezione di platesse surgelate coop,  sono 6 filetti, per il pranzo delle Ceneri. Non sono molto amante dei pesci così delicati, piatti da malatini, mi ricordano le infinite volte che si preparano per bambini inappetenti, che poi lo diventano ancora di più! Nella padella si sbriciolano, non sai come voltarli, o ci fai una tale impanatura...che poi mangi solo pane bruciacchiato! O sono io che non so trattarli!  Stavolta invece ecco come ho fatto! Testo e immagini di ivanasetti 6  filetti di platessa scongelati, tenuti in un po' d'acqua e limone, poi asciugati 1  pomodoro maturo sodo e grande, tagliato a fette di pochi millimetri 1/2  limone, succo 2  cucchiaini di prezzemolo secco 2  cucchiaini di salamoia bolognese 2+2  cucchiai di olio e.v. 2       cucchiai di