Un sabato all'insegna della illusione-delusione...speravo nella rinascita di qualcosa, ma è stato così minimo, sparuto...un mercato del contadino ridotto a quattro banchetti quasi sguarniti di merce e soprattutto di clienti, che mi sono sentita stringere il cuore!
Testo e foto di ivanasetti
Il mercato contadino, sullo sfondo Porta Bologna e il tendone dei Carabinieri a costante sorveglianza dell'accesso al centro storico
Il produttore di Lambrusco, in trepida attesa, sotto il sole cocente
Il centro ancora chiuso, nel reticolo squadrato si arriva di via in via a più o meno vicini al corso principale, che rimane totalmente serrato da una porta all'altra
Porta Bologna è pure puntellaca con barre d'acciaio per impedire il crollo della struttura e ulteriore danneggiamento all'Ospedale Barberini a sinistra e alle abitazioni a destra, per chi guarda.
e da tutte le vie in perpendicolare...le vie sono pulite, ma le case sono silenziose e vuote, avrò incontrato sei-sette persone in tutto, nel mio giro all'interno della circonvallazione, in un sabato mattino che, prima del terremoto invece mostrava una vivacità di traffico, di auto parcheggiate tutt'attorno, nelle vie, anche nel corso, gente dappertutto, a piedi, in bicicletta, oziosa o indaffarata, con bambini appresso, o vecchietti con le badanti, pensionati sulle panchine a chiacchierare!
Da dietro della barriera a nastro do un accorato sguardo al Corso Matteotti deserto
Da una via laterale intravedo Corso Matteotti a pochi metri da me, le arcate a destra e a sinistra introducono ai portici
questa è una via parallela al corso, Via Albertini, è già agibile ma deserta
Nessun piccione a beccare sul selciato, né cagnolini al guinzaglio, o mici alle finestre a guardare il viavai!
Il Teatro Comunale, che so gravemente danneggiato, è visibile di scorcio nella sua facciata laterale, con l'ingresso alle parti dietro le scene
Cammino incerta lungo ogni via, mi avvicino alle griglie delle barriere, non sono serena, non scatto le foto con quell'entusiasmo che provo sempre nel visitare i luoghi, qui non è solo sensazione, ma coscienza di essere in un posto improvvisamente abbandonato, l'aspetto è malato, vedi finestre scompostamente aperte, imposte a metà, le saracinesche dei negozi sono abbassate, ma non so se sotto i portici del corso principale la vita si è congelata in quell'attimo della seconda scossa del 29.5, come mostrano anche le lancette dell'orologio di Porta Modena, ferme da quell'attimo.
Anche il Teatro Verdi, sala cinematografica degli anni Cinquanta, ha la parte sud tutta puntellata, anche il suo destino è incerto
Le strutture provvisorie allestite per la prima accoglienza stanno svuotandosi, ma molti non sono rientrati nelle loro case per la paura, ma anche perché si dovranno prendere i provvedimenti del mettere in sicurezza gli stabili, che stabili non si sono dimostrati!
Temo l'avvicinarmi alla Chiesa di San Sivestro, alla Piazza Malpigni, il salotto del centro.
Si riesce ad arrivare alle barriere attorno al campanile, fiancheggiando il lato est della Chiesa
Dal tetto dell'abside si vede l'altare, così mi dice l'Assessore Mirco...e le arcate del colonnato sono sfaldate
l'austera navata non sarà più la fidata casa del Signore, come la ricordiamo,
Il vento ha trasportato le foglie verso la piazza, l'abbandono è più sofferto,
La fontanella accanto ala campanile, dove ci si dissetava, e il nostro Malpighi, severo custode del Municipio pericolante, dove non si potrà salvare nulla delle sale decorate, lo scalone, gli uffici...che ancora trattengono imprigionati materiali e macchine...
Una mattinata caldissima, che mi stracca, non riesco a fare tutto il perimetro della circonvallazione, praticamente ne ho girato solo un quarto...
Dalle antiche case con giardino sovrastano i muretti e le cancellate dei decorativi arbusti sarmentosi con fitti fiori dal colore acceso...sembrano le uniche cose vive...
Mi hanno suggerito questo nome: Bignonia, Campsis radicans
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.
Testo e foto di ivanasetti
Il mercato contadino, sullo sfondo Porta Bologna e il tendone dei Carabinieri a costante sorveglianza dell'accesso al centro storico
Il produttore di Lambrusco, in trepida attesa, sotto il sole cocente
Il centro ancora chiuso, nel reticolo squadrato si arriva di via in via a più o meno vicini al corso principale, che rimane totalmente serrato da una porta all'altra
Porta Bologna è pure puntellaca con barre d'acciaio per impedire il crollo della struttura e ulteriore danneggiamento all'Ospedale Barberini a sinistra e alle abitazioni a destra, per chi guarda.
e da tutte le vie in perpendicolare...le vie sono pulite, ma le case sono silenziose e vuote, avrò incontrato sei-sette persone in tutto, nel mio giro all'interno della circonvallazione, in un sabato mattino che, prima del terremoto invece mostrava una vivacità di traffico, di auto parcheggiate tutt'attorno, nelle vie, anche nel corso, gente dappertutto, a piedi, in bicicletta, oziosa o indaffarata, con bambini appresso, o vecchietti con le badanti, pensionati sulle panchine a chiacchierare!
Da dietro della barriera a nastro do un accorato sguardo al Corso Matteotti deserto
Da una via laterale intravedo Corso Matteotti a pochi metri da me, le arcate a destra e a sinistra introducono ai portici
questa è una via parallela al corso, Via Albertini, è già agibile ma deserta
Nessun piccione a beccare sul selciato, né cagnolini al guinzaglio, o mici alle finestre a guardare il viavai!
Il Teatro Comunale, che so gravemente danneggiato, è visibile di scorcio nella sua facciata laterale, con l'ingresso alle parti dietro le scene
Cammino incerta lungo ogni via, mi avvicino alle griglie delle barriere, non sono serena, non scatto le foto con quell'entusiasmo che provo sempre nel visitare i luoghi, qui non è solo sensazione, ma coscienza di essere in un posto improvvisamente abbandonato, l'aspetto è malato, vedi finestre scompostamente aperte, imposte a metà, le saracinesche dei negozi sono abbassate, ma non so se sotto i portici del corso principale la vita si è congelata in quell'attimo della seconda scossa del 29.5, come mostrano anche le lancette dell'orologio di Porta Modena, ferme da quell'attimo.
Anche il Teatro Verdi, sala cinematografica degli anni Cinquanta, ha la parte sud tutta puntellata, anche il suo destino è incerto
Le strutture provvisorie allestite per la prima accoglienza stanno svuotandosi, ma molti non sono rientrati nelle loro case per la paura, ma anche perché si dovranno prendere i provvedimenti del mettere in sicurezza gli stabili, che stabili non si sono dimostrati!
Temo l'avvicinarmi alla Chiesa di San Sivestro, alla Piazza Malpigni, il salotto del centro.
Si riesce ad arrivare alle barriere attorno al campanile, fiancheggiando il lato est della Chiesa
Dal tetto dell'abside si vede l'altare, così mi dice l'Assessore Mirco...e le arcate del colonnato sono sfaldate
l'austera navata non sarà più la fidata casa del Signore, come la ricordiamo,
Il vento ha trasportato le foglie verso la piazza, l'abbandono è più sofferto,
La fontanella accanto ala campanile, dove ci si dissetava, e il nostro Malpighi, severo custode del Municipio pericolante, dove non si potrà salvare nulla delle sale decorate, lo scalone, gli uffici...che ancora trattengono imprigionati materiali e macchine...
Una mattinata caldissima, che mi stracca, non riesco a fare tutto il perimetro della circonvallazione, praticamente ne ho girato solo un quarto...
Dalle antiche case con giardino sovrastano i muretti e le cancellate dei decorativi arbusti sarmentosi con fitti fiori dal colore acceso...sembrano le uniche cose vive...
Mi hanno suggerito questo nome: Bignonia, Campsis radicans
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.
Commenti
Allucinante è l'abbandono..si nota il deperimento veloce dell'abitato, non più curato nelle sue abitazioni o nelle piazze, nei cortili con piante, vasi fiori...
Cresceranno le erbacce, nasconderanno il tutto, come se non fosse mai esistito? Come se noi non l'avessimo vissuto e amato?
Si tornerà alla normalità, ma molto cambiati e non so in quanto tempo...io non la vedrò, forse!
Un abbraccio!
Un abbraccio.
Tlaz
un abbraccio da soffocante ponente P
These sights break your heart. Living with so much uncertainty is difficult. Thank heavens you and yours are all safe. Keep that thought. And keep posting.
Big hugs, my friend...
Vorrei correggere così la frase da te scritta "Si tornerà di sicuro alla normalità, ma molto cambiati in meglio dando più valore alle cose, e non so in quanto tempo non importa il Signore il tempo ce lo da gratis...io la vedrò, di sicuro perchè dovrò raccontare ai miei nipoti quello che è successo, quando loro erano piccoli, a causa del terremoto. Ciao, Francesca
Ci si vede abbattuti, qualsiasi azione facevamo prima quotidianamente, comprare il giornale, andare in libreria, o a giocare la schedina, dal parrucchiere, al bar, ora è una mutilazione già nel pensiero...devi fare retromarcia...non ci puoi più andare...
Un abbraccio...speriamo di risollevarci!
Senz'altro ci sarà un migliormento, ma questo passaggio psicologico dalle abitudini radicate, soprattutto negli anziani ad altre prospettive rende tutti più deboli, depressi...
Le soluzioni dolorose e selettive ci saranno, ci vorranno ingenti finanziamenti, facilitazioni nel recuperare il recuperabile...
Naturalmente si potrà acquistare un po' di serenità!
Thank you!
Thank for the carrot cake, I saved the recipe, it gave me a little joy!
Have a lovely Sunday!
Big hugs!
xoxoxoxoxo
i rendo conto che a volte il corso dei pensieri ci devia alla positività, ci fa stare inerti e impauriti...ma bisogna reagire!
Il G. ha detto che finita la corsa si va a S. Giovanni, è la fiera anche là, non sarà alla grande, non so neppure in che parti del paese, ma qualcosa ci sarà..per muoverci!
Buon pomeriggio anche a te!
Un abbraccio...grazie per le parole...servono davvero!
Sono un po' abbattuta, ma spero di riprendere!
Spero anche che il tempo ci regali un po' di pioggia, così ci ristoriamo!
Un abbraccio e grazie delle parole, a leggere i vostri commenti mi rinfranco e ...chiedo scusa per lo scoramento che manifesto...mi rifarò!
tu che chiedi scusa.. è il mondo alla rovescia!
Sono passata tre o quattro volte, oggi, ma proprio non me la sentivo di metterci bocca, anche se avevo una gran voglia di riprendere e condividere il primo commento..
Adesso è tardi e magari mi leggerai domani, ma voglio dirti un grande Buona notte, sperando che le cose migliorino pian piano.. almeno non peggiorino.
Fra l'altro, oggi ho sentito la signora Guidetti, che mi ha sorpreso dicendo di una scossa abbastanza forte ieri sera: tu.. voi non l'avete avvertita?
E' una storia senza fine.. desolante, leggerti tanto scoraggiata: vorremmo tutti fare qualcosa di concreto, per te, per voi.. lo sai!
Da fuori arriva il rumore dei botti di San Giovanni: non mi è mai sembrato così inutile, sgradito..
Un abbraccio dalla solita
Adri
"TENIAMO BOTTA"
e voglio credere che si ricostruirà nel rispetto delle tradizioni delle nostra amata terra, un abbraccio silvia da modena
Grazie per le visite, metto il mio sfogo in questo brogliaccio quasi quotidiano, anche se adesso perdo dei colpi!
La mente va altrove, o si incanta nel presente, senza riuscire a districarsi!
Spero si possa uscire da questi disagi!
Domani è giorno di mercato, che non c'è!
Le scosse ci sono, più diradate e meno intense, si avvertono, ma non sempre, se si è fuori!
Oggi pomeriggio ho lavorato in cucina!
Un abbraccio e buona notte!
We have tremors from 2.0 up to 3, and a bit more, not so often night and day!
We hope that it stays so!
Qoday cooking!!!!
Big hugs!
xoxoxoxo
Teniamo botta...speriamo che le attività riprendano...ho visto da alcuni giorni la targa Gambro suu un capannone qua vicino, e i monitor verranno costruiti qua, almeno fra due mesi...speriamo, è importante che il polo biomedicale di Mirandola Medolla non sparisca verso l'India o la Cina...
Grazie del pensiero!
Un abbraccio!