Testo e immagini di ivanasetti
"Fammi scendere!" esclamo, mentre siamo proprio all'incrocio della via Roma, occupata da automezzi di Carabinieri, Vigili del fuoco, Protezione Civile; da questo punto si va uno alla volta, con casco indossato, accompagnati da vigili, a prendere le cose necessarie per vivere in tenda, o presso parenti più fortunati.
La banca pure è tornata agibile, un paio di case a destra e a sinistra sono quasi indenni, ma oltre non si va!
Torno indietro e mi dirigo alla casa di Emma e Silvano, che è sempre all'interno della circonvallazione, ma non ha subito danni quindi ci abitano, con le dovute precauzioni, infatti un grande tavolo da giardino è sotto il pergolato di vite, le sedie tutte ordinate attorno, fra poco c'è il pranzo con parenti, all'aperto.
E ora comincio a rendermi conto di qualcosa che non avevo notato prima: i volti, gli occhi!
Silvano sembra più magro, non ha un sorriso, ha gli occhi di un azzurro che ora mi sembra quasi grigio, spento!
Non parliamo delle succulente e dei cactus, non ci viene neppure in testa di parlarne...il suo regno è su nella grande veranda popolata esclusivamente da centinaia di meravigliose e bizzarre piante...non so se avranno perso la loro superba intoccabile bellezza!
I nostri saluti suonano strani, ci si fanno degli auguri...non si sa per che cosa!
Lungo il grande viale di tigli camminano a gruppetti di due o tre, il capo chino, le parole a bassa voce, come se non riuscissero ad uscire di gola.
Sì, mi sembrano altre persone, un amico mi saluta...non mi sembra lui...mi abbraccia, la voce rotta, parole forse ripetute tante volte in queste settimane...
"E' finita, non ci risolleveremo più!"
Sembra che ci sia un nuovo copione da imparare: nuovi passi, nuovi gesti, pensieri e parole...
Le ore insonni, la paura, il cambiamento radicale delle abitudini ha plasmato degli esseri diversi, fragili, quasi degli zombi...
Ci salutiamo in fretta, io mi sento a disagio, mi rendo conto di avere più forza, forse più incoscienza di quelli che incontro, che vivono all'ombra del Castello, cioè l'antico agglomerato, che sembrava forte, inespugnabile...ma non dal terremoto! E ora essi si sentono nudi e indifesi!
Io vivo le mie ore in compagnia di bambini, o immersa nel lavoro che mi piace in cucina, o connessa con amici in altri punti della terra...e il mio pensiero per il terremoto è più sostenibile, la mia casa è ancora una casa abitabile, ancora vivo le mie abitudini non oppressa dal disagio che vivono tutti quelli del centro storico, sfollati lontano e per la maggior parte alloggiati in tende, con ospedale, cucina, servizi da campo, assistiti da militari, vigili, personale qualificato per l'accoglienza in queste gravi emergenze!
Il groppo alla gola non si scioglie, mi bruciano gli occhi, cammino persino barcollando...
Passo davanti alla Biblioteca che ora ospita tutta l'amministrazione comunale, soprattutto vi si svolgono le incombenze inerenti la gestione di questa enorme, inaspettata emergenza del terremoto!
Attraverso il piccolo parco, gli occhi si soffermano sulle tende di varie misure dei privati che abitano nelle palazzine e nei condomini adiacenti, di notte vi dormono all'interno... sono ben ordinate e deserte!
Ho sempre tenuto la mia macchinetta digitale in mano, ma non non ho avuto il coraggio di fotografare...
Sono sopra pensiero, all'improvviso. accanto a un muretto mi vedo davanti al naso degli strani fiori rossi, vivacissimi, sembrano degli scovolini a spazzola, quelli per lavare le bottiglie, con un ciuffetto di foglie di un bel verde chiaro in cima...ecco, scuotono dal torpore, mi ravvivano la mente, mi danno speranza....
CALLISTEMON:
Ordine: Myrtales
Famiglia: Myrtaceae
Genere: Callistemon
Leggo su agraria.org
che è una pianta originaria dell'Australia, che comprende 25 specie!
Chissà se questa è linearis o citrinus, dovrò andare a sentire il profumo!
Sembrano spighe verdi da cui si aprono stami di un bellissimo colore rosso vermiglio!
I nomi comuni sono:
callistemone, scovolina.
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.
"Fammi scendere!" esclamo, mentre siamo proprio all'incrocio della via Roma, occupata da automezzi di Carabinieri, Vigili del fuoco, Protezione Civile; da questo punto si va uno alla volta, con casco indossato, accompagnati da vigili, a prendere le cose necessarie per vivere in tenda, o presso parenti più fortunati.
La banca pure è tornata agibile, un paio di case a destra e a sinistra sono quasi indenni, ma oltre non si va!
Torno indietro e mi dirigo alla casa di Emma e Silvano, che è sempre all'interno della circonvallazione, ma non ha subito danni quindi ci abitano, con le dovute precauzioni, infatti un grande tavolo da giardino è sotto il pergolato di vite, le sedie tutte ordinate attorno, fra poco c'è il pranzo con parenti, all'aperto.
E ora comincio a rendermi conto di qualcosa che non avevo notato prima: i volti, gli occhi!
Silvano sembra più magro, non ha un sorriso, ha gli occhi di un azzurro che ora mi sembra quasi grigio, spento!
Non parliamo delle succulente e dei cactus, non ci viene neppure in testa di parlarne...il suo regno è su nella grande veranda popolata esclusivamente da centinaia di meravigliose e bizzarre piante...non so se avranno perso la loro superba intoccabile bellezza!
I nostri saluti suonano strani, ci si fanno degli auguri...non si sa per che cosa!
Lungo il grande viale di tigli camminano a gruppetti di due o tre, il capo chino, le parole a bassa voce, come se non riuscissero ad uscire di gola.
Sì, mi sembrano altre persone, un amico mi saluta...non mi sembra lui...mi abbraccia, la voce rotta, parole forse ripetute tante volte in queste settimane...
"E' finita, non ci risolleveremo più!"
Sembra che ci sia un nuovo copione da imparare: nuovi passi, nuovi gesti, pensieri e parole...
Le ore insonni, la paura, il cambiamento radicale delle abitudini ha plasmato degli esseri diversi, fragili, quasi degli zombi...
Ci salutiamo in fretta, io mi sento a disagio, mi rendo conto di avere più forza, forse più incoscienza di quelli che incontro, che vivono all'ombra del Castello, cioè l'antico agglomerato, che sembrava forte, inespugnabile...ma non dal terremoto! E ora essi si sentono nudi e indifesi!
Io vivo le mie ore in compagnia di bambini, o immersa nel lavoro che mi piace in cucina, o connessa con amici in altri punti della terra...e il mio pensiero per il terremoto è più sostenibile, la mia casa è ancora una casa abitabile, ancora vivo le mie abitudini non oppressa dal disagio che vivono tutti quelli del centro storico, sfollati lontano e per la maggior parte alloggiati in tende, con ospedale, cucina, servizi da campo, assistiti da militari, vigili, personale qualificato per l'accoglienza in queste gravi emergenze!
Il groppo alla gola non si scioglie, mi bruciano gli occhi, cammino persino barcollando...
Passo davanti alla Biblioteca che ora ospita tutta l'amministrazione comunale, soprattutto vi si svolgono le incombenze inerenti la gestione di questa enorme, inaspettata emergenza del terremoto!
Attraverso il piccolo parco, gli occhi si soffermano sulle tende di varie misure dei privati che abitano nelle palazzine e nei condomini adiacenti, di notte vi dormono all'interno... sono ben ordinate e deserte!
Ho sempre tenuto la mia macchinetta digitale in mano, ma non non ho avuto il coraggio di fotografare...
Sono sopra pensiero, all'improvviso. accanto a un muretto mi vedo davanti al naso degli strani fiori rossi, vivacissimi, sembrano degli scovolini a spazzola, quelli per lavare le bottiglie, con un ciuffetto di foglie di un bel verde chiaro in cima...ecco, scuotono dal torpore, mi ravvivano la mente, mi danno speranza....
CALLISTEMON:
Ordine: Myrtales
Famiglia: Myrtaceae
Genere: Callistemon
Leggo su agraria.org
che è una pianta originaria dell'Australia, che comprende 25 specie!
Chissà se questa è linearis o citrinus, dovrò andare a sentire il profumo!
Sembrano spighe verdi da cui si aprono stami di un bellissimo colore rosso vermiglio!
I nomi comuni sono:
callistemone, scovolina.
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.
Commenti
Non è finita, ci si rialza, non di corsa, piano, ma ci si deve rialzare.
Lo dobbiamo ai bambini, a noi stessi..e pure alla nostra bizzarra terra Emiliana che ci ha ricordato, un po' troppo bruscamente, che terra è!
La stanchezza è ovunque, anche nelle città e nei paesi meno colpiti ma sempre pronti, allertati da chissà quali oscuri meccanismi mentali e mediatici, ma noi questo non lo vogliamo vero Ivana? Non vogliamo perderci o "perdere" ... siamo da sempre abituati a rialzarci.
E questo faremo, con il peso nel cuore, la polvere negli occhi, la schiena piegata da notti in tenda troppo lunghe, ma non ci fermeremo.
Siamo grati di quel che abbiamo, continuiamo ad guardare oltre.
Abbracci Jé
Il rosso dei fiori è una sferzata di adrenalina che serve in questo momento.
Buona giornata, Francesca.
Siete di una "razza" che non si lascia sconfiggere: è solo normale sentirsi stanchi e demoralizzati, ma NON più di tanto.
Siamo tutti con voi ( non solo a parole ) e tu e le altre, qui, ci state dimostrando di che pasta siete fatti!
Non credevo ai miei occhi, oggi, trovando le foto dei fiori, e leggendo le frasi che le accompagnano..
Forza, ancora forza, Ivana: come tu stessa dici, sei tra i "fortunati"..
Non giudicarmi male: io ho una fifa boia del terremoto.. qui siamo in zona sismica, e ogni tanto mi sembra di sentir tremare, me lo sogno, continuo a pensare a te, a voi, che ci convivete ormai da TRE SETTIMANE!
Questo mi fa guardare a te e a tutti voi come a gente formidabile.
Non so come reagirei.. non posso pensarci: perciò ti ammiro tanto per come continui qui sul tuo blog..
Scusa il commento lungo: ieri sera te ne ho scritto uno che dev'essersi perso..
Un abbraccio e buona giornata!
Adri
hugs, bee
xoxoxoxoxo
Una giornata triste per me, sono stata al funerale di una cugina, che abitava a Modena e che ha ora la sua tomba a Nonantola.
Ora lei riposa in pace, tutto è risolto per lei...
Scusate, oggi sono con la testa vuota, anche le parole mi stentano a uscire...ora vado a comprare un telefonino per Agnese, lei è l'unica a più di tredici anni a non averlo...ha una pagella ottima...quindi merita anche lei il suo strumento per colloquiare e scrivere tantissimi messaggini!
Il negozio dei telefoni è in circonvallazione, è l'unico aperto, è nuovo!
Un abbraccio...grazie a tutte voi!
ivana
Brava, Ivana, dai, è la vita che va avanti!
E qui Agnese potrà dirti che <3 <3 <3 si equivalgono a tre cuori.. peccato che qui non "escano".
Un bacione a nonna e nipotina, e complimenti!
Adri
www.mariaelenagonano.blogspot.com
Vi siamo TUTTI vicini e cerchiamo di dare una mano, senti il nostro abbraccio: ce la farete!
Un bacione a tutti
m.elena
CAPISCO CHE NULLA SARà PIù COME PRIMA,MA VI AUGURO DI CUORE DI CUORE UNA VITA SERENA...ETTA
Take care of yourselves... If you feel better after talking/writing about it, please continue to do so. We are hear to listen, understand, and cry along with you.
Paul
Amherstburg, Ontario, Canada
I translated your page to English, and I suddenly understood that you have been, and still are in a place were tragedy happened.
My thoughts are with you.
Love from Gunn
Stavangerdailyphoto.com
Ricambio il tuo abbraccio!
Le vostre parole ci consolano e rafforzano!
Grazie...cerchiamo di non abbatterci e di trovare la forza di organizzarci ancora!
Un abbraccio!!!
Bene, Agnese è contenta col mio touch, che ancora non sapevo usare con le mie "manine"...ora ho preso per me un Blackberry...ma ci metterò un po' per abituarmi...anche perché ho la testa vuota ultimamente, faccio fatica a raccogliere le idee!
Un abbraccio!
Hai ragione, ho subito guardato da te e da Liza, e davvero ho intravisto una grande rappresentazione della mia terra e del concetto della speranza, malgrado tutto!
Un abbraccio!
Mi lusinghi...ma mi fa piacere che tu ti diverta a scoprire quadretti di vita del mio angolo, più che per le ricette, che non hanno niente di trascendentale...le faccios econdo l'estro del momento, senza patema d'animo, solo per divertirmi!
Salsiccia e zucca, dolce e salato per eccellenza, che rappresentano anche la mia terra!
Alla sua stagione credo proprio di sbizzarrirmi fino all'estremo...con la zucca, proprio per gli abbinamenti, per farne risaltare reciprocamente il sapore!
Sei molto simpatica!
Un abbraccio!
Thank you!
To day we had not many tremors. in the last days there were about three hundred
events!
We sleep in our beds, finally, but fear is not over!
Big hugs, my friend!
xoxoxoxoxo
It seems that Mother Nature gives more gifts, sings of the birds, flowers, wonderful skies...tremors are another nature, we hope it'll go away soon!
Thank you, my friend!
Big hugs!
xoxoxoxo
We need a lot of strength, we must hope and work for a future!
Thank you, my friend!
Hugs to you and Mary Lou and Family!
We have very bad days...but we hope we get enough energy to build our lives again!
Thank you so much!!!
Big hugs!
Domattina passerò i complimenti da parte vostra ad Agnese, e magari anche a Tommy, e pure a Teresa...Tommy andrà in prima media e Teresa nella Primaria, e Agnese in terza media!
Speriamo possano proseguire con tranquillità, il loro istituto, dalla primaria alla media, non ha danni, anche perché è in una altra cittadina, che ha avuto meno danni dal terremoto!
Speriamo bene!
Grazie, un abbraccio!
Buona notte!
E auguri: che possiate quietare e riprendervi senza più scosse e paure!
Buona notte, un caro abbraccio.
Adri
Qui il silenzio è rotto dal verso stridulo einvariato di un rapace notturno, che inzia tutte le sere verso le dieci...ma ci stiamo abituando!
Oggi poche scosse, si tira un sospiro di sollievo!
Prevedono caldo torrido domani...non ne sono per niente amica...poi quelli che vivono in tenda, poverini, sarà molto disagevole; dovrebbero arrivare i condizionatori!
Un abbraccio!
Ci dobbiamo e ci vogliamo credere. Un abbraccio ERMINIA
grazie per le tue parole.
Davvero sembra di vivere un sogno, di risvegliarci e trovare la vita di prima!
L'ospedale con relativi laboratori sono alloggiati in una stalla, ora del comune, ristrutturata, ma lasciata con il porticato davanti e le poste delle mucche con ciascuna un medico di famiglia, la sala d'attesa è il portico, con il sole che picchia, speriamo che in autunno l'ospedale vero sia però risanato!
Che tristezza!!!
Un abbraccio, cara!!!
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