Passa ai contenuti principali

CREVALCORE, un CENTRO STORICO quasi MILLENARIO

Il Terremoto e la nostra vita!

Il suono delle campane ci ha sempre accompagnato fin dall'infanzia, anche nelle campagne ci si regolava ai loro rintocchi per riprendere il lavoro al mattino, per ritornare al pranzo a mezzogiorno... si ascoltavano nelle ore di festa, ma anche nei momenti di calamità...oggi le campane di tutti i nostri paesi sono mute, campanili pericolanti o crollati, orologi con le loro sfere fermate su due orari,  le 4:03, o le 9:01...
I suoni che si ascoltano in questi giorni sono urli e frastuono, risucchi e scuotimenti, sirene di automezzi di vigili del fuoco, ambulanze, ronzio di elicotteri, trattori e bracci meccanici, camion e gru in azione a raccogliere pietre, cornicioni, detriti.
Mi sono voluti dei giorni prima di avere il desiderio di arrivare al centro, in piazza, come si dice normalmente...anzi quando ero bambina in casa mia a neppure due km dal paese si diceva "sndare al castello!"


Il centro storico quasi un millennio fa si presentava come un quadrilatero, che poi a metà del Duecento si completò in un quadrato, che ancor oggi esiste sullo stesso disegno, con ancora i due importanti ingressi, le porte.
Dalla ricostruzione di Roberto Tommasini ecco come appariva, e come per un certo periodo si chiamò, Allegralcore:


Il fossato di un tempo, che circondava le mura, oggi corrisponde al doppio viale della circonvallazione  e proprio in questi giorni i tigli fioriti profumano intensamente.
Testo e immagini di ivanasetti
Porta Bologna, o da mattina, o levante, oggi è sbarrata dalla transenna di ferro, le macchine di carabinieri e vigili stazionano nel piazzale antistante, a controllo


 Sono emozionata, intravedo il lungo corso Matteotti, con sullo sfondo Porta Modena, tutto deserto e silenzioso, e mi prende un nodo alla gola, mi è faticoso fotografare, come se usassi violenza a qualcosa di caro.
Anche l'ospedale attaccato al Porta Bologna è inagibile, come la l'Ufficio Postale



e tutte le altre vie in parallelo e in perpendicolare  al corso principale, il decumano, sono vietate al transito, coloro che sono da martedì 29 maggio sfollati, tutto il paese quindi, che necessitano di oggetti dalle loro abitazioni si devono prenotare al piazzale sud, inizio del cardo, vengono singolarmente accompagnati da un vigile del fuoco e in pochissimi minuti devono prelevare quel poco che possono.
Vedo solo da lontano il campanile, che ancora regge,  essendo stato subito cinturato dopo la prima scossa del 20 maggio


Percorro la prima via interna alla circonvallazione, e noto crepe, cornicioni caduti, scrostazioni dell'intonaco, e qui è però ancora un po' abitato, sono davanti a casa e osservano i propri muri, con desolazione.
Una parte di Via San Martino è agibile da poco, perché è stata aperta dopo due settimane la Farmacia da Sìra, quella che riprende il nome della Porta Modena, un punto importante del paese, per tre monumenti che descrivono la storia di sette secoli!
La porta è medievale, con un voltone gotico restaurato, sormontato da un campanile a vela settecentesco, che ha subito uno spostamento; accanto, sulla sinistra un palazzo civico del Settecento, che ospita(va) la famosa e particolare Accademia degli Indifferenti e Risoluti, di cui ho parlato spesso, che ha il merito, attraverso i suoi soci, da quasi cinquanta'anni, di ricerche e studi e scoperte sulla storia e l'arte nel nostro territorio.
Dall'inizio dell'anno è pure allestito, in attesa di sede più appropriata, il Museo Storico Artistico di Crevalcore, che comprende pezzi di grande valore.

Dal piazzale di Porta Modena si riconosce la Chiesa da Sìra, Sera, o della Concezione, in stile barocco settecentesco, elegante  ma sobrio, con all'interno pregiate pale d'altare, una antica immagine della Madonna, ritenuta miracolosa;  adiacente alla chiesa un Oratorio tutto decorato ad affresco, dell'inizio del Cinquecento
I danni sono ingenti e non si sa anora il destino di questi edifici!



Continuo il giro del viale verso il lato nord, e arrivo all'inizio del cardo, da cui si scorge meglio la sagoma del campanile, ma non si può scorgere la Chiesa Parrocchiale di San Silvestro, costruita in stile neogotico all'inizio del Novecendo sostituendo l'antica chiesa preesistente!


Sento terribilmente la privazione di queste nostre opere amate!
altri post terremoto a Crevalcore

Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.

 


Commenti

Anonimo ha detto…
CHE TRISTEZZA, MI SI STRINGE IL CUORE TANTO AMORE, TANTA STORIA
L'OPERA ASSIDUA E LABORIOSA DI TANTE VITE
TUTTO SGRETOLATO
MA CORAGGIO TUTTO RISORGERA'
ANNI FA VISITAI IN FRIULI I PAESI
RICOSTRUITI
ALL'IMBOCCO DI OGNI STRADA LA FOTO DI COME IL TERREMOTO AVEVA DISTRUTTO A MEMORIA E CELEBRAZIONE DELL'OPEROSITA' DELL'UOMO
VORREI POTER FARE QUALCOSA

PER IL MOMENTO UN FORTE ABBRACCIO VIRTUALE
MARZIA
Paul ha detto…
Oh my Ivana. Your precious town is hurt and so is the people. I'm so shocked with the devestation. As I go through my town I think what would happen to it if we were to have earthquake. I'm so sorry Ivana.I just hope that someday this can all go away and the people and you can go back to be what it was like before the earthquake. Ciao my good friend.

Paul
Jean(ie) ha detto…
hugs and love, dear...
dearest ivana, my heart cries for you and your town and all the people there. such a tragedy i cannot imagine.

hugs, bee
xoxoxoxoox
Traveling Bells ha detto…
Ivana, I truly ache for the loss of all this precious history. At least all your family is safe, and that is what truly matters in the end.

Sending you daily hugs, my friend...
Anonimo ha detto…
Cara Ivana, dopo aver guardato di nuovo tutte le tue foto ( e capisco anche troppo bene il disagio e la fatica di scattarle ) ho fatto una "visita" a Crevalcore ed altri luoghi con Google Earth e Street View: ma è ancor più triste, se si pensa che ora tutto è cambiato, semidistrutto, o come minimo lesionato.. inagibile: tutti quei luoghi che ci hai descritto con amore, fotografati con passione perchè potessimo conoscerli meglio anche noi.. tutti quei monumenti ed opere d'arte.. e le case delle persone.. Sì, per fortuna a te e a i tuoi e alle vostre case non è successo nulla di grave, ma alla vostra vita..?!
Che il futuro vi riservi qualche risarcimento, qualche consolazione.. speriamo tutti!
Un mondo di affetto, nel mio abbraccio..
Adri
ivana ha detto…
Ciao Marzia!


Grazie per le tue parole!
Sai che invece io andai in Friuli poco dopo il terremoto, e dormii in una locanda sulla strada e difronte avevo il villaggio di prefabbricato che ospitava la gente, sul declivio del colle, mentre dietro alla locanda c'era il paese distrutto...ma avevano salvato la loro campana, issata su un traliccio contro la montagnanel villaggio provvisorio...e sembrava ricordare a tutti, anche a me, che la ricostruzione era avviata!
Infatti dopo alcuni anni tutto era tornato come prima!
Un abbraccio...
ivana ha detto…
Ciao Paul!
It's very sad...but we hope!
Yesterday President Napolitano was here, he promised we 'll be helped1

have a lovely week end!

Tanks!
ivana ha detto…
Thanks, dear Jean!

We pray and hope!

Big hugs!
ivana ha detto…
Thank you, caraissima Bee!

We have days uop, then down...we hope we can get our normality...but it's hard!

Thank God, we are safe!


Big hugs, honey!
ivana ha detto…
Ciao Sandy!

We hope and pray, but our family is safe, our houses got very little damages!

Thanks God!!!
Big hugs!
ivana ha detto…
Grazie Adri,

ti prendi molto a cuore la nostrra situazione, i commuove molto!

Speriamo di poter studiare il modo migliore per risorgere!

Un abbraccio!

Buona notte!
Anonimo ha detto…
Ivana, sei una forza!
Ti leggo domani.. ho appena visto l'ultimo post, appena tornata da teatro ( il saggio del nipote.. ), e poi spero di riuscire a scriverti: certo che mi sta a cuore la vostra situazione.. a tutti importa, e in più, per me, ci sei tu..
Buon sabato.. che ormai lo è!
Adri
Margherita ha detto…
Cara Nonna,
oramai che il ghiaccio è rotto, sto sfruttando il tuo preziosissimo blog per cercare notizie non solo culianrie. Per esempio vorrei aiutare il mio bimbo, che frequenta la prima media, s cui è stato dato come compito, quello di cercare informazioni storiche su Porta Bologna. Io a parte un recente libro, che ho acquistato, pubblicato dalla sua ex insegnante delle elementari, super-Magda, non ho trovato nulla. Quindi sono venuta a curiosare da te....Quindi ti chiedo, ne possiedi?
Posso sfruttare le tue foto post terremoto per fare vedere cosa 'storicamente' è successo nel 2012?
Grazie per farmi sapere.

Robbi
ivana ha detto…
Ciao Robbi!
Senz'altro trovi la Porta Bologna in altri post nel Blog, spero di avere fatto il nome nel sommario, fai il "cerca nel blog" e verranno fuori tutti gli articoli che contengono Porta BO, puoi prendere le foto, e citare la provenienza, naturalmente, come è segnalato nelle condizioni!
Le notizie si trovano nei testi di Magda, su Crevalcore e sulla piccola guida uscita quest'anno. Per le ricerche meglio non copiare, ma elaborare con le parole del ragazzo, e lui stesso dovrebbe mettere assieme il percorso, localizzazione, periodo, lo si trova nei cartigli turistici applicati ai monumenti, alle lapidi se presenti...io le ho sempre messe, leggibili!
Cliccare sulle foto e ti appare la serie delle foto ingrandite!

Mi saprai poi dire!
Buon lavoro al biondino!!!

Buona serata!
ivana ha detto…
Cara Robbi,

ho appena letto il tuo messaggio, che non pubblico, per i dati personali riportati.
Allora so che è un bambino molto speciale e tu sei una mamma speciale!
Vedrai che avete fatto un ottimo lavoro!
Magda è davvero una ottima storica, e ricercatrice capace!

Oggi ho fatto un giro a piedi in piazza, che tristezza, ma nello stesso tempo il fervore dei lavori fa ben sperare che si vada avanti e si torni a una normalità, in tempi decenti!

Un abbraccio!!!

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

PLATESSA al MICROONDE!!!

Il microonde è un elettrodomestico che mi piace sempre di più, sia a pranzo che a cena mi sono preparata due piatti semplici, simpatici...me lo dico da me stessa, ma in fondo anche il G. gradisce! Una confezione di platesse surgelate coop,  sono 6 filetti, per il pranzo delle Ceneri. Non sono molto amante dei pesci così delicati, piatti da malatini, mi ricordano le infinite volte che si preparano per bambini inappetenti, che poi lo diventano ancora di più! Nella padella si sbriciolano, non sai come voltarli, o ci fai una tale impanatura...che poi mangi solo pane bruciacchiato! O sono io che non so trattarli!  Stavolta invece ecco come ho fatto! Testo e immagini di ivanasetti 6  filetti di platessa scongelati, tenuti in un po' d'acqua e limone, poi asciugati 1  pomodoro maturo sodo e grande, tagliato a fette di pochi millimetri 1/2  limone, succo 2  cucchiaini di prezzemolo secco 2  cucchiaini di salamoia bolognese 2+2  cucchiai di olio e.v. 2       cucchiai di