Passa ai contenuti principali

TORTA DI NOCCIOLE E CIOCCOLATO...CHE NON ERA IN PROGRAMMA...

Nel pomeriggio mi si era ficcata in testa l'idea di fare una torta di carote...a tavolino mi calcolo gli eventuali ingredienti e studio i passaggi...mi ero notato un certo schema...pensavo di scendere in cucina, grattugiarmi le carote e preparale al MW con zucchero e pochissima acqua  e qualche spezia, procedimento che non ho mai fatto, o liquore per profumarle...mi sembrava un'ottima cosa!
Cercavo mandorle nella scatola degli avanzi nell'armadietto e trovo  nocciole, frugo meglio e trovo anche un  informe cubotto di cioccolata fondente, tutto roso attorno da precedente uso...e dimentico le carote, sarà per un'altra volta!
Così sono presa dal nuovo progetto e raggiungo questo risultato, che mi ha oddisfatto...e anche il G. ha gradito...lo noto da quello che manca...ne avevo ritagliato solo una fetta, per fare la foto...ma nella serata quasi un terzo è sparito!
Testo e immagini di ivanasetti
tre grosse uova di campagna
130 g  di zucchero, che metto in una ciotola per montarli con le fruste elettriche
macino circa ottanta  g  di nocciole già pelate, fondo a bagnomaria circa 50  g  di cioccolata fondente, con  50  g  di burro.
Visto che ho poca cioccolata aggiungo a 130 g di farina un cucchiaio di cacao, aggiungo due cucchiaini di lievito per dolci, un pizzico di spezie e uno di bicarbonato e mescolo bene.
Ottengo una crema soffice dalle uova , che non ho separato, con lo zucchero, aggiungo burro e cioccolata sciolti e tiepidi, e a cucchiaiate alla volta introduco la farina e le nocciole...mi ero preparata anche del latte, ma non è stato necessario, l'impasto era cremoso al punto giusto
Ho foderato uno stampo rotondo di 24 cm, ho cotto a 170°C ad aria, per 35 minuti, lo stecchino era asciutto.


Sarebbe molto adatta per farci una signora torta farcita, la capovolgerei, perché la crosticina sarebbe una buona base roccantina, e farcitura e copertura a piacere...ma io sono poco capace di queste elaborazioni decorative...che in fondo nessuno dei miei mi richiede!
 Per me è roprio deliziosa anche così semplice, con sapori di ingredienti ottimi...e la dieta allora, quando la inizio?

Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.

 




Commenti

Cuoca Pasticciona ha detto…
Come sempre le tue ricette mi piacciono sempre tanto e anche se hai rimandato la torta di carote questa è sicuramente buonissima, si vede dal bellissimo aspetto. Un abbraccio :)
Jean(ie) ha detto…
I love how you can create a cake without a written recipe. Chocolate and hazelnuts are good together. I'm sure the cake was delicious!
Traveling Bells ha detto…
Your creativity continues to amaze me. This sounds and looks delicious. Good job!

Big hugs, honey...
dede leoncedis ha detto…
Sembra un fuori programma particolarmente riuscito!

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.