Passa ai contenuti principali

Rotolo nel telo





Pasta all'uovo bolognese
200 g farina 0
2 uova

Farcia
450 g spinaci lessati (8 cubotti surgelati)
1 scalogno, 1 C. olio, sale e pepe
250 g ricotta vaccina
100 g salsiccia
80 g mortadella
50 g parmigiano grattugiato
sale e noce moscata

Sbriciolare la salsiccia e farla sgrassare in padella, poi raffreddare.
Lessare i cubotti di spinaci, scolarli e strizzarli bene, tagliarli e farli stufare nello scalogno tritato e soffritto in padella, condire e far raffreddare.
Macinare salsiccia, mortadella e mescolarvi la ricotta e metà formaggio, sale e noce moscata.
Dalla pasta ricavare tre strisce, sovrapporle leggermente per i lati lunghi, tagliare un rettangolo che ha come base la somma dei lati stretti delle strisce e per altezza circa 50-55 cm.
Spalmare la farcia di carni e ricotta, sopra distribuirvi gli spinaci, cospargere di fromaggio, arrotolare abbastanza stretto, da questo dipende la forma circolare dellle fette, e avvolgere in un canovaccio, fermare gli estremi e immergere in acqua già bollente.
Cuocere per un'ora abbondante.
Toglier quasi subito dal telo, altrimenti la pasta si attacca al telo.
Tagliare a rondelle di circa un centimetro e mezzo, far gratinare al forno con burro e formaggio.
Si può presentare anche con una salsa bianca ai formaggi, o al pomodoro.




Commenti

Unknown ha detto…
mi piace moltissimo questa ricetta dalla solida impronta tradizionale ed abbastanza completa dal punto di vista nutrizionale
ivana ha detto…
Grazie Ofelia,
lo sai che eseguo ricette famigliari, senza pretesa!
Ma tu...che fai? Hai tante bellissime cose, di tradizione ma anche elaborate nel moderno, che mi farebbe piacere vedere in una raccolta personale come un blog!

Ciao
Vilasini ha detto…
nonna ivana!!! sai che il rotolo me lo faceva anche mia nonna?? con le erbe del prato e appena un po´ di sugo sopra....

le nonne...
ivana ha detto…
Ciao cara,

ma stai leggendo a tappeto????
Bene, mi fa piacere e ti rispondo molto volentieri!
Puoi anche scrivermi in tedesco, se ti va...così sto allenata, alla mia età!
Compio 73 am 1. Iuni
Un abbraccio!

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.