Passa ai contenuti principali

CONSERVA di POMODORO 2011, PRIMA TORNATA!

Anna mi convoca per la prima tornata dell'operazione agostana della salsa di pomodoro.


A me piace tuffarmi nella vita in fattoria, con un ritmo antico, un respiro rilassato. La prima cosa da dominare è il senso della distanza, del passo, camminare è una conquista, un sentire l'erba o la ghiaia o la terra battuta, il piede percepisce le disuguaglianze del prato, le durezze dei sassi, la sofficità della portulaca che invade anche la ghiaia!

testo e foto ivanasetti

i pomodori sono già stati bolliti nel paiolo, e messi a scolare in cassette di plastica, le bottilglie e i vasetti sono già pronti, in attesa della salsa.


Non resta che mettere a punto gli attrezzi: un compressore vecchiotto che si trova nel magazzino parco motori e macchine agricole


siamo un po' comiche nel fare tutte queste operazioni di trasporto, di collegamento con la corrente 380, attraversiamo l'aia con il cavo pesante di un centinaio di metri...
Non ci sono gli uomini, impegnati nei campi ad arare o a segare l'erba medica...ci dobbiamo arrangiare da sole!

Assembliamo la macchina passapomodoro, sbagliando qualche passaggio, ripetendo il montaggio delle parti alcune volte...

Poi siamo partite in quarta:
io versavo mestoli di pomodori nell'imbuto della passapomodori, Anna col pestello li pigiava sul fondo, la salsa cadeva dal filtro nelle bacinelle di plastica.
Abbiamo macinato assieme al pomodoro anche gli odori già lessati in una pentola sui fornelli in cucina.
Ora si dovevano riempire le bottiglie e i vasetti:
Dopo le prove della pressione abbiamo versato la salsa ottenuta in uno di quei grandi bidoni da latte, che si usavano un tempo per portare il latte munto al caseificio, dove producevano il Parmigiano Reggiano.
Mica potevo fare fotografie...in due eravamo troppo impegnate!

Un solo spettatore, una micetta calico, ci guardava con occhi curiosi


Tutto filava liscio...ma avevamo dimenticato di salare la salsa...apriamo il bidone, togliendo la pressione, ma nel versare una parte della salsa in cui avevamo sciolto il sale...mi è sfuggito il tegame dalle mani e tutto s'è squagliato a terra....
Mi sono sentita proprio imbranata!!!

Abbiamo riposti i vasi e le bottiglie nel grande paiolo già pronto sul fugone,intramezzando teli di canapa, perchè i vetri non cozzassero durante la sterilizzazione; pezzi di legna da ardere erano già sistemati sotto al paiolo!


Tutto intorno ci assiste un orizzonte sereno dai colori intensi, il profondo azzurro del cielo, il verde della soja, le stoppie del mais ceroso mietuto, i campi di mais da polenta già imbionditi dal sole, gli alti pioppi cipressini a fare ombre lunghe e nere sui bordi dei campi!






Sul pozzo antico i vasi di ciliege e di nocino



E il fossato è uno spettacolo di fiori spontanei, dai bellissimi colori



Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.

Commenti

Traveling Bells ha detto…
I helped my younger daughter dice tomatoes to can the other day. It is quite a process, but we will enjoy these bottles of goodness later on.

Beautiful flowers...and kitty:)

Big hugs, honey...
ivana is it true that italians won't let a woman with her period near the sauce as they make it for fear it will ruin? i recently heard this for the first time.

smiles, bee
xoxoxoxoox
ivana ha detto…
Ciao cara Sandy!
Really a great process...our method is ....like many years ago, at the countryside...Anna loves to work on the yard, so we have not to clean,
even when she has a great laboratory for other winter works (pork sausage, salami, prosciutto and two huge freezers!!!
It's so funny!
Have a great Wednesday!!!

Hugs!

xoxoxoxoxo
Anonimo ha detto…
buongiorno dolce Ivana!!!!! ho letto attentamente la tua grande lavorata per la salsa di pomodoro!!!!! che dire.... mi sembrava di vedere la mia mamma quando faceva la salsa!!! allo stesso identico modo!!!! mi sono commossa!!! in più particolare da non sottovalutare mentre leggevo ciò che scrivevi mi sembrava di leggere un racconto, sai di quelli che non ti fanno staccare gli occhi dal libro!!!!! sei unica!!!!! mi piaci davvero tanto!!! un abbraccione.
ivana ha detto…
Ciao cara Bee!!!

Never heard, here...perhaps 100 years ago!!!! haaa!!!!
Italians are various, the boot is long!!
The culture comes from old traditions, some superstitions remain in some people!
(for me and Anna...no problem more!!! wink!)
Have a great Prince Spaghetti Day
Big hugs!!!

xoxoxoxoxoxo
roberta ha detto…
scusa Ivana ho cliccato prima del tempo e mi ha dato l'invio omettendo il mio nome..... sono Roberta, una FRANA COL PC!!!!!!! baci
ivana ha detto…
Ciao...hai dimenticato il nome!!!
Grazie...mi fa piacere che le mie parole suscitino sentimenti positivi, a volte nostalgici, è il mio intento, nel marasma delle negatività, di dare un filo di speranza nella serenità, nelle piccole gioie e nel superamento delle nostre giornate no!!!

Un abbraccio e buona giornata a te!!!
ivana ha detto…
Sì, Roberta...avevo capito!!!

Un abbraccio e grazie delle parole!!!
MANU ha detto…
Ciao nonna Ivana,TANTISSIMI AUGURI PER IL VOSTRO ANNIVERSARIO!!!!
Era da un pò che non passavo a leggere il tuo blog, sono stata molto impegnata con il lavoro e la sera tutte le cose da fare a casa....Sono daccordo con Roberta, sei unica e mi piaci tantissimo,e certe cose mi commuovono perchè ritrovo i miei ricordi di bambina e tutte le cose buone che prepari...come faceva la mia nonna!!!!FANTASTICA!!!
Un abbraccio e tanti saluti da Manuela
ivana ha detto…
Ciao Manu!
Sai che in un certo senso pensavo che potessi essere tu...invece di Roberta, avete una certa somiglianza in sensibilità!
Festeggiamo stasera proprio in una nuova pizzeria qui sulla via di persiceto un po' prima dell'Agip!
Un abbraccio e grazie sempre per la tua gentilezza!!!
Paula Feldman ha detto…
il mondo di ieri sposato con quello di oggi....le tradizioni di lavoro estivo che porta sapori profumi dentro casa in inverno...a casa vostra...a casa mia...dal portico a ponente un abbraccio mentre lavoriamo, P
ivana ha detto…
Ciao Paula,

Sì, una casa che olezza di tanti profumi di salse e anche frutta...

Buon lavoro anche a te!!!

Un abbraccio!!!

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.