Passa ai contenuti principali

CREVALCORE: LAVORI IN CORSO, FAGOTTINI DI CAVOLO CAPPUCCIO

Il sole sembra volercela mettere tutta, con vigore scalda e illumina il paesaggio, giardini e la piazza...e la neve si squaglia in fretta.
Porta Modena è abbracciata da una poderosa impalcatura che permetterà di rappezzare, recuperare, ristrutturare.



Il Municipio pure è incastonato nella sua corazza,



Malpighi tuttavia è ancora pazientemente in attesa che anche per lui vengano tolte le barriere, che la Chiesa Parrocchiale possa essere messa in sicurezza, che la vita riprenda nelle adiacenze, tornino le attività sotto i portici, la gente possa avere una più serena frequentazione della piazza...non sarà più quello struscio affollato del Corso e sotto i portici, degli anni passati, ma aggregazione in più per risollevarsi...per spegnere l'ansia!

 Testo e immagini di ivanasetti

Nei giardini di periferia ritrovo i segni della terra che si risveglia, malgrado la neve, i tulipani mostrano i piccoli fusti turgidi, che ogni giorno si alzeranno sempre più


 la passeggiata, gli incontri, le parole di speranza, anche di sofferenza, impazienza, ma soprattutto di attesa che davvero le cose si stiano muovendo, danno anche a me nuova energia, voglia di fare....e questo è in cucina!

Il cappuccio bello sodo, bianco mi ispira una variazione sul tema...è sempre stato usato in famiglia per insalata, ma soprattutto con bei pezzi di salsiccia, o con costine di maiale, in umido...piatto prettamente invernale...io ci gioco, come è mia abitudine, nei pomeriggi liberi!
12  foglie di cavolo cappuccio, che precuocio in MW, 4' a 500W, per ammorbidirle

150  g  salsiccia fresca tipo Modena, sbriciolata
50    g  parmigiano reggiano
30    g  pane secco
1      cucchiaio prezzemolo
1      spicchio aglio,
macino questi ingredienti nel tritatutto,





unisco alla massa 

1   uovo
sale, pepe
Mescolo molto bene, e metto una polpetta di questo impasto sulle foglie, cui ho tolto la costola dura, cercando di infagottare ben il tutto.
Metto i fagottini di cavolo cappuccio in paella con olio, rosolo appena, spruzzo con succo di limone, aggiungo  dopo un paio di minuti 2 cucchiai di cubetti di pomodoro e acqua calda, e  una puntina di dado per brodo classico.
Ho portato a ollore, poi ho abbassato al minimo, coperto la padella e cotto per una mezz'ora.


Molto gustosi!!!!
Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.
 



Commenti

spring bulbs poking through the snow, is there a nicer sight in february? i think not!

cabbage rolls are a favorite of mine, sarge loved them as well.

hugs, bee
ooxxoxoxo
Jean(ie) ha detto…
The cabbage rolls look yummy. Cabbage rolls are one of my favorite foods. I grew up eating them Hungarian style.

I'm excited to see the framework up. This means great progress is going on. Yay! Finally, you all get to see some real progress in reinforcing the town center! :-)

Hugs from overcast and rainy Washington.
Anonimo ha detto…
Ma le foglie le hai prima passate in acqua bollente o le hai usate crude?
Belle le foto che fanno vedere com'è laboriosa la gente emiliana!
Buona serata, Francesca
ivana ha detto…
Ciao cara Bee!
It'sreally a nice sight!!!
I have so many veggies to prepare, My son bought me lots of thrm...and G. had bought himself many ones!!!
I hope it was not cold there, we had rain!

Big hugs!
ivana ha detto…
Thank you Jean!
Today was raining, and perhaps works did not run!
Cabbages are very tasty, I've got a lot of them, they are in our cellar!

Big hugs!!
ivana ha detto…
Ciao Francesca!
Ho scritto che avevo passato le foglie nel microonde, così non perdono la loro onsistenza, come a bolirle!!!
Faccio spesso così con altre verdure!
Sì, le cose sono state affrontate con coraggio...peccato che il sindaco ora sia senatore...la fama di essere un bravo sindaco lo ha fatto passare alla politica grossa...speriamo resti la brava persona che è stato!

Un abbraccio!
Anonimo ha detto…
Scusa non avevo letto che avevi usato il microonde!!!! Ieri sera ho fatto lo strudel con la tua ricetta, buonooooo!
Buona giornata, Francesca
ivana ha detto…
Ciao Francesca!

Avevo scritto accanto ai pesi, non nell'esecuzione della ricetta!

Buon pomeriggio a te!

Un abbraccio
.TelA ha detto…
Ero proprio troppo tentato...
E ho provato...
Sbagliando la foglia, anzichè il cappuccio ho preso il verza...
Sbagliando la dose di pomodoro e di acqua...
Abbondando di carne per quattro persone...
Però cavolo se sono venuti bene e buoni e gustosi!
Bellissima idea, da ricordare spesso.
Trovato l'equilibrio della pietanza secondo me saranno buoni anche da freddi, dopo poche ore, o il giorno dopo come la pasta fagioli.
Va beh, vedremo.

Slurp!

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.