Passa ai contenuti principali

SFORMATO DI BROCCOLO E CAROTA, PANE ALLA CAROTA

Avevo molte carote in frigo, così mi son decisa, sollecitata anche da un'idea carina di uno sformato di Paola di Altrotempo, a provare di cuocerne uno!
Ho in memoria uno sformato tricolore che faceva mia sorella decenni fa, e anche quello di piselli della zia Irma, che preparava che era già novantenne!
Avevo pure un  mezzo broccolo, già lessato e quindi anche  adatto, perché non troppo umido, essendo in frigo da due giorni...mentre ho garttugiato la carota finemente e l'ho passata 3 minuti nel microonde a 700 W.

Testo e immagini di ivansetti
Preparo subito una 
Besciamella:

30  g  burro
2    cucchiai di farina
una tazza di latte scarsa
deve essere abbastanza soda, salare e mescolarla col parmigiano, sale e noce moscata, fare intiepidire



200  g  broccolo lessato e ben asciutto, tritato
150  g  carote grattugiate, passate nel MW 3' a 700 W.
3      uova, (tuorli separati dagli albumi
40    g parmigiano reggiano grattugiato
pane bianco grattugiato
sale pepe, noce moscata 
Metto i tre tuorli nella besciamella già arricchita con formaggio e insaporita, monto a neve i tre albumi, li incorporo alla besciamella, mescolo bene, mantenedo soffice la crema
suddivido in due parti la besciamella pronta, in una metto il broccolo tritato, nell'altra le carote
 
Ho imburrato e cosparsi con pane grattugiato uno stampo ...per ciambella, ma solo a fatto compiuto mi sono accorta di avere sbagliato, dovevo prendere lo stampo da budino, liscio, ma proprio non ci ho pensato a questo disguido, la mia testa non aveva un minimo avviso che stavo facendo una cavolata...pazienza, la prossima volta senz'altro mi sarà stampato in testa...che stampo dovrò prendere per lo sformato!

Ho splverizzato la superficie con pangrattato...
Cottura in forno ad aria, a 170°C per tre quarti d'ora.

Il problema si è svelato al momento dell'uscita dello sformato dal forno...lo devo rivoltare per farlo staccare dallo stampo, ma così si schiaccia la bella rotondità dello sformato, che si è gonfiato cuocendosi...e io vado a rovinare tutto rimettendolo dritto...così ho uno sformato sformato, schiacciato...ma vabene lostesso...una lezione da tenere a mente!
E' però riuscito come sapore e morbidezza soda, sembra persino un pasticcino, tanto che i ragazzi tutti hanno esclamato
"Mamma, nonna, ma perché servi il dolce prima di mangiare?"

"Non è un dolce, è l'antipasto!" e mi sono dileguata in cucina...per fortuna che me ne sono salvata una fettina...

Il DORATO PANE-TRECCIA, ALLA CAROTA E ROSMARINO, CON OLIO DI ARACHIDE E SUCCO DI LIMONE!

E' piaciuto pure il pane, tanto da doverne mettere nella "dogbag"!

Anche qui sono stata sbadata...ho usato la farina 00 invece di quella 0...ma è riuscito molto buono, come una torta....salata, pure questa!!!


Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.






Commenti

i just love looking at all the wonderful things you cook honey~

smiles, bee
xoxoxoxoxo
Traveling Bells ha detto…
Very interesting. I would love to have a hot slice or two of both! Yum.

Big hugs, honey...
Anonimo ha detto…
Niente male per essere due...errori.
Tutto è possibile quando la testa è presa da troppe cose e non dire di no perchè si capisce benissimo che sei una nonna super affacendata.
Un abbraccio Erminia
ivana ha detto…
Thank you !

I love staying in my kitchen and trying new experiments!
You see, I do not like doing the same things in the kitchen, I change ingredients and doses!
Have a great afternoon!
Big hugs!
ivana ha detto…
thank you Sandy!
Glad that MM is hungry...and everything is ok!
Big hugs!
ivana ha detto…
Sì, Erminia!
A volte mi ingolfo nel lavoro, come se avessi una ventina di anni meno...poi sento le conseguenze, il peso alle gambe, la stanchezza...ma spesso la soddisfazione di fare le cose, oggi solo in cucina, mi gratifica!

Un abbraccio Erminia!

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.