Passa ai contenuti principali

FILONE con farina SARACENO e STRUTTO

il mio pane settimanale, che ha sempre varianti a go-go

Ieri pomeriggio, nell'isolamento ovattato per la abbondante nevicata, mi sono dedicata al pane...mi rasserena!!!!
Ho pure fatto le tigelle, in una variante che è riuscita, solo che..sono arrivati i miei "pirati", figlio e nipotini e se le sono portate via, meglio così, hanno cenato loro!!!!





500 g farina 0
100 g farina grano saraceno
40 g strutto morbido
1 1/2 cucchiaino sale fino
1 cucchiaino zucchero
1 bustina lievito secco MF + acqua tiepida, circa ml 280
1 Cucchiaio di olio evo per la spennellatura
1 Cucchiaio di semi di sesamo

Nel robot mescolare le farine, zucchero lievito e strutto, poi aggiungere acqua e sale, introducendo dal bocchettone della ciotola.




Deve iniziare a incordarsi alla parete, abbassare a vel 4 e, senza che si sforzi il motore, se è della consistenza semimorbida del pane tipo nordico non fa fatica, lo si lavora per 3-4 minuti.
A mano lo si aggiusta a panetto, lo si fa lievitare tre ore abbondanti, rompendo la lievitazione a metà tempo, coperto da telo



e plastica ,



poi si forma il filone, si fanno delle incisioni in diagonale, si spennella con emulsione di olio d'oliva e acqua, è importante per la croccantezza non dura della crosta, si cosparge con sesamo, e si lascia riposare coperto ancora per tre quarti d'ora. Ho preso i tempi dalle foto del passo passo, perché si deve procedere alla cottura solo dopo questi stadi di lavorazione e lievitazione, controllando "a vista"!!!



Cuocere in forno ventilato a 200° C per 12-15 minuti, quindi abbassare a 155°C per altri 30-35 minuti.
Spegnere il forno, lasciare dentro un paio di minuti!
Lasciare raffreddare su una gratella, scoperto, per fare finire l'assorbimento dell'eventuale vapore, tagliarlo solo quando è completamente freddo.
E' molto saporito e la sua consistenza è gradevolissima, a me piace la mollica corta, quasi friabile!


Commenti

Luciana ha detto…
Ciao è buonissima e rustica....l'interno è spettacolare...da provare assolutamente...bacioni
Traveling Bells ha detto…
Ciao Ivana!

I do want some of that bread!!! That is bettr than cake!

Thanks so much for your sweet words. I am sad, but my brother is no longer suffering.

Enjoy those kids. I will see mine soon.

Big hugs, my friend...
ivana ha detto…
Grazie Luciana,

è davvero ottimo, almeno corrisponde al concetto che ho del pane dolomitico, in senso lato!

Ciao!!
ivana ha detto…
Dear Sandy,
thank you!
Lately I thought of your brother, of his long suffering, and I think he now has his true peace!
The school is closed, the kids enjoy the snow!
It's sunny, but much danger for the rivers!

Hugs!
enjoy those grandchildren ivana! and that bread too, i wish i could taste it. it looks wonderful. it is a grey day here, not sunny, looks like rain, but it is 80 degrees!!! finally! i wish it for you too my friend.

smiles, bee
xoxoxoxoxoxoxo
ivana ha detto…
Thank you, cara Bee!

I enjoy my grandchildren...the three together a big adventure, at my age!!!
This bread is really tasty!

Have a great thursday!!!
Glad you have worm finally!!!

Hugs!
xoxoxoxo
Paul ( Canada ) ha detto…
Good snowy morning ( for you ) Ivana. Sorry, I just had to put that in my comment because the sun is so bright this morning and the temperature should be near 60 degrees. Today we sell our piano. No one wants to play it so today it will be gone. Thanks goodness it will be going to a family with children that want to play. Say hi to your grandchildren for me. Emily and Cole had a good day yesterday but these little ones are always getting sick. See you.

Paul
Anonimo ha detto…
splendido questo pane, era un po' che non passavo e devo recuperare un po'...ora gironzolo, eh? :-)
ciao!
Norma
ivana ha detto…
Ciao Paul!

Why have you sold the piano? It's a tresaure in the house...
To day sun, but it's dangerous for the sudden "defrost"!
I'm cooking various things, a soupe, rolls with thuna, egg, cheese for friday, a zucchini pie....
I'm resting a little, G. is preparing for the evening!!!

Ciao...
ivana ha detto…
Ciao Norma!!!

Gironzola pure, sei in buona compagnia!!!!

Grazie!!!!

Buona serata!!
Alma ha detto…
Deve essere senz'altro buono e saporito quel pane, mi sembra di sentire un profumino.Buone le tigelle ne ho mangiate tante quando abitavo dalle tue parti,le riempivo di salame e vai me ne facevo fuori quattro o cinque piccole come sono.Ma la mia passione erano le piadine che invece riempivo sempre con il prosciutto crudo, favoloso si scioglieva in bocca per quanto era buono.Piace molto anche a me cucinare, sperimentare sopratutto
pizze e paste lievitate ma il pane non ho mai provato a farlo; il nostro pane e quello di altamura
che non ti dico quanto é buono preparato a bruschetta con pomodorini e rucola.Tra pane pizze
focacce e piadine mi é venuta una fame.Un bacio scappo a mangiare.
orsy ha detto…
Massimamente seducente! Ma cosa intendi con 'rompendo la lievitazione a metà tempo'? Dopo un'ora e mezzo si riprende l'impasto, lo si lavora brevemente e gli si lascia seguire il suo percorso?
Ciao!
ivana ha detto…
Ciao orsy!
Proprio così, ieri occorreva farlo, per dare una "spintarella, non c'era la temperatura favorevole in cucina, con quella forte nevicata! Infatti di solito basta un'ora e mezza o meno! Ma anche il saraceno non è facile nella lievitazione!
Ad ogni modo è sempre il resoconto di ogni mia preparazione, la ricetta la ricavo sempre dopo...prima vado a naso e aggiusto il tiro man mano che procedo!!!

Grazie e buona serata...sono stanca morta, sono stata in cucina a fare 4 piatti diversi, per tutto il pomeriggio!
ivana ha detto…
Cara Alma,
i miei sono pani che richiamano quelli nordici, quelli come i vostri non potrei farli...mipiacciono mangiati lì, freschi e presi dai forni!!!!
La piadina la faccio anch'io, ma soprattutto il gnocco o crescente al forno, che mangiamo al posto del pane, come le piadine e le tigelle, nelle cene con amici!

Passa una buona serata!!!

Un abbraccio!!

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.