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BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi:
Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa.
Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente.
Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso...

Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo...
Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostrarmi, solleva le foglie e con un coltellino trancia il picciolo di strani frutti, un ortaggio che non conosco..
Ha portato i semi dalla sua terra, Armando è albanese; l'ortaggio da loro si chiama BANJE, si raccolgono proprio adesso, maturano presto, su ogni pianta ci sono anche dei frutti più grandi, quelli sono per ricavare la semente per il prossimo anno!
Mi incuriosisce sempre di più, anche Roberta ne parla con entusiasmo, lui gliene prepara spesso, cucina meglio di lei, davvero da mamma Laura non ha ereditato la dote di cuoca!
Armando mi raccoglie i frutti, sollevando le larghe foglie, scegliendo le dimensioni adatte, sui 7-9 cm di lunghezza!
Me ne raccoglie un paio di manciate, perché io possa  preparare uno stufatino per due!
"Ma come si cuociono?" chiedo,  subito interessata alla cosa...mi intriga davvero questa conoscenza inaspettata.
"Con cipolla e puoi mettere anche del pomodoro"  e mi raccogle pure due manciate di pomodoro dattero...
 "Devi stare attenta a come tagli il picciolo, non si deve intaccare la sacca dei semi interna, proprio attorno al picciolo, perché producono una specie di gelatina, che non va bene!"
Mentalmente prendo nota, osservando bene i suoi movimenti attorno al colletto del bamje, lasciando una protuberanza conica!
Mi fa davvero   tenerezza questo fazzoletto verde che gli ricorda la mamma, la casa, il clima della sua Albania del sud.
Non mi staccherei mai...in un angolo della memoria mi ritornano i racconti che ci faceva mio padre del lungo periodo, tre anni, durante la seconda guerra in Albania...occupanti, ma le parole di mio padre non raccontavano una guerra, ma un rapporto abbastanza buono con la popolazione, e già aveva appreso pure lui, che faceva anche il cuciniere, qualche piatto povero delle famiglie che riusciva a frequentare!
Farò ben altre puntate da Armando per carpire il segreto della sua cucina...e riallacciare questi fili della memoria.
Che strane coincidenze...ancora giovane mi piaceva seguire la cucina di Laura, era molto esperta, e la tradizione bolognese era un patrimonio ben conservato, ed ora invece ho un approccio con cibi oltre il nostro orizzonte...

Un abbraccio e un grazie sentito, ci sentiremo!
Sono impaziente di sperimentare!

Testo e immagini di ivanasetti

Banje, in albanese, Okra in altri paesi islamici, Gombo in Italia
E 'un ortaggio interessante che è conosciuto soprattutto nella zona balcanica, in Grecia, Turchia, giù verso l'Egitto e in Asia. 

Armando lascia alcuni frutti per pianta a maturare ulteriormente per ottenerne il seme per il prossimo anno.
 

Si consuma anche con la carne, soprattutto capretto e agnello.
Ho seguito il consiglio di Armando, per rimanere aderente alla sua cultura, ho eseguito a puntino l'asportazione del picciolo, incidendo con cura il colletto che protegge la protuberanza che contiene i semi!

Ho soffritto dolcemente nell'olio extra vergine d'oliva la mezza cipolla ramata e uno spicchio d'aglio, tritati, 


quando i gombi era già glassati ho aggiunto gli spicchietti di pomodoro dattero, lasciando ancora per alcuni minuti a insaporirsi bene.

Un sapore pieno, delicato, che poi ho abbinato a bocconcini di pollo

Un piatto semplicissimo, che mi ha dato tanto piacere a preparalo...per me il cibo è anche un mezzo di comunicare, di capirsi, di amarsi!
Grazie Roberta e Armando!

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Commenti

Anonimo ha detto…
Sei troppo brava, Ivana, ( ma lo sapevo, e questa è un'ennesima conferma ) a far partecipare coi tuoi racconti alla vita quotidiana, ai fatti più normali come a quelli eccezionali!
Leggerti qui sopra è stato come essere lì al tuo fianco, anche se già mi avevi raccontato tutto questo a voce.. no, non proprio tutto: non del tuo papà cuciniere, dal quale, quindi, devi aver preso un po' di abilità nel settore, oltre che dalle donne della famiglia!
Che buoni dovevano essere i tuoi "lady's fingers" ( o ladifingers, o ladies fingers.. ecco come li chiamavano in India ):
li riassaggerei molto volentieri, visto che amo molto tutti i vegetali.
Li ricordo senza pomodoro, però.
Bisogna che mi procuri i semi, per mio figlio..
Buona giornata: parte il "pacco", fra poco! ^___°
Adri
okra is very big in the south, we love it. i like it sliced and dipped in cornmeal and fried or in vegetable soup or stews. a lot of people like it boiled but that's slimy to me. but we eat the whole pod, oh it's also very good pickled whole!

smiles, bee
xoxoxoxoxoxo
Maria ha detto…
In Bulgaria we called bamia and cooked the same way, maybe with more tomatoes. It goes very well with potatoes and tomatoes, also with melanzane, zucchini, peperoni, patate, pomodori, in a typical dish called Gyuvetch. http://kebapche.com/?p=2110

Buona domenica e a presto!
ivana ha detto…
Cara Adri,
grazie, sempre complimentosa!
Ieri molto lavorato, poi sono crollata oggi, e non riesco a scrivere a segno per le risposte...mi è proprio faticoso!
Con la vistra intendo!!
Spero di risolvere!

Un abbraccio...
p.s. la ricetta comincia con bamje, il nome albanese, è ho riprodotto tae e quale quella suggerita da Armando!
Se ho occasione di avere altri gombo...mi scatenerò io!
Ma siamo distanti, e il G. è poco propenso a portarmi...ma vedo se da qualche famigia indiana o slava qui in paese ha l'orto con 'sti gomi, altrimenti li faccio seminare a mia sorella!!!
ivana ha detto…
Ciao cara Bee!

I had never seen okra, but now I know hem, I'll look for in the ipermarkets!

I hope you are having a grand Saturday!

Big hugs!

xoxoxoxoxo
ivana ha detto…
Grazie Maria!

Sei tornata a Bologna?

Molto interessante la ricetta del Gyuvetch! Quando trovo ancora i bamia provo la vostra ricetta!

Grazie del commento!
Un abbraccio!
Maria ha detto…
Ciao Ivana,
Vorrei tornare per sempre, ma non lo so quando ...Forse la primavera prossima :)
Un abbraccio anche a te!
ivana ha detto…
Ciao MAria!

Davvero? Spero che tu possa farlo!

Un abbraccio!
Anonimo ha detto…
ciao Ivana,
molto carino l'articolo, grazie, ci hai pure commosso....
Se ti sono piaciuti e per sperimentare diverse ricette altri bamje in arrivo per te!
Ma attenta Armando è un mangione e ama la cucina italiana, ti toccherà preparare un tuo piatto tipico emiliano.
Scherzi a parte e nonostante questo brutto periodo molto triste e difficile, noi siamo qui.
Un abbraccio e un saluto anche a il G. A presto
Roberta e Armando
ivana ha detto…
Grazie Roberta e Armando!

Mi sono trovata bene con questo ortaggio, che anche Mauro e il G. hanno mangiato volentieri!
Per me è stata una visita che mi ha dato tanto, e spero di rivedervi!
Ora siamo un po' oppressi dal caldo, inoltre ho problemi alla vista per la cataratta che mi sta togliendo tutto l'occhio sinistro e devo fare l'intervento!
Appena più fresco, anche se non ci sono più gombi vi accolgo volentieri!

Un abbraccio e a presto!!!

ivana e il G.!

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