Passa ai contenuti principali

CREVALCORE: TAVOLATA del FIERONE 2012 con la C.R.I. di CRESCENTINO/VC

Il Fierone a Crevalcore come avrebbe dovuto essere: 

Edizione 2008, con immagini della piazza e della lunghissima tavolata per il Corso Matteotti

Il Sig Mauro nel suo Blog     
espone un resoconto dettagliato e simpatico della giornata crevalcorese della delegazione Crescentinese della C.R.I.
Ringrazio per la citazione, mi onora! 

L'edizione di quest'anno, dopo il tremendo terremoto che ha reso inagibile il centro storico, ovvero la "piazza", rischiava di non venire realizzata...invece c'è stata, oggi 2 sett, con l'aiuto di "angeli", un nutrito gruppo di Volontari della C.R.I. Italiana, sezione di Crescentino Vercelli!
La Tavolata è allestita quindi in via Rocchetta, parallela al corso Matteotti, e in parte della via Roma, perpendicolare a corso Matteotti.

Via Rocchetta



InVia Roma,


Dalle postazioni per la distribuzione dei piatti vedo la novità di quest'anno: non più la nostra gramigna alla salsiccia, come primo piatto, ma la Panissa, una specialità Vercellese, offerta dal gruppo di Crescentino, un piatto tradizionale, robusto, che oggi ci stava bene, con la temperatura abbassata, il cielo grigio, ma non minaccioso!





Non posso resistere, devo vedere dove cucinano, come cucinano: 
La cucina da campo è quella della Cocomeraia, una tensostruttura, dove ogni anno tra luglio ed agosto si cucinano gnocchi fritti, piadine e tigelle.
Incontro delle persone simpatiche, affabili e non si creano problemi a spiegarmi la loro ricetta!

Un buon riso che tenga la cottura, loro usano il riso Baldo.
Fare la base con olio e cipolla, tostare il riso poi aggiungere man mano  un generoso brodo di fagioli di Saluggia, preparati con lardo e gli odori e un po' di salvia, nel brodo di fagioli si è cotta anche la cotenna di maiale e qualche costina di maiale.
Verso la fine si aggiunge anche la pasta di salame fresco sbriciolato. 
Spero di ricordare bene, non avevo carta per scrivere 






Purtroppo non ho assaggiato questo piatto, il G. ed io eravamo strapieni dal pranzo in famiglia al completo a mezzogiorno, ma ho notato che i piatti in tavola venivano spazzolati via e tutti avevano volti molto soddisfatti e sorridenti!
Un ultimo sguardo alla tavolata

Un grazie di cuore a queste belle persone disponibili ad aiutare il prossimo in difficoltà, a dare un conforto e un sorriso! 

Anche da questa manifestazione arriverà un contributo per la ricostruzione delle scuole di Crevalcore!

Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.


 

Commenti

i am so happy they were able to have this again! i hope you didn't work too hard cooking honey.

i got to swim today, warm and sunny here!

smiles, bee
xoxoxoxoox
ChoralConductor ha detto…
Cara Ivana, purtroppo quest'anno non ho potuto esserci, come molti anni precedenti, alla tavolata, ma sono molto contento e direi euforico del fatto che si sia svolta "regolarmente" anche in questo momento complicato: si procede, si procede...

Ciao ciao

Gian Marco
ivana ha detto…
Ciao cara Bee!

My Sunday was so busy and full with children, grandchildren and...dog, you Know...ten folk and a dog..and I wish to prepare what they love, lasagne, pasta, many veggies, meat and a pearpie!
The visit to the big table close to our center was a great joy, I could see a Piemont traditional recipe, and meet some wonderful volunteers of the Italian Red Cross!

have a lovely Tuesday!
Big hugs, honey!

xoxoxoxoxo
ivana ha detto…
SI G.M.

si procede...si procede...sento pure i rumori che mi arrivano dal cantiere del nuovo Polo Scolastico...ora devo fare una camminata, per ossigenarmi, la cucina mi ha impegnato anche stamattina, niente mercato, mia valvola di sicurezza!
A presto!

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.