Era martedì, un bel giorno di sole, un cielo azzurro come non mai, un'aria mite...
Nei cuori c'era ancora il sussulto della precedente scossa tremenda, che ci aveva svegliati la notte tra il sabato e la domenica 20.5, gettati fuori dal letto, spinti barcollanti giù dalle scale...
e tutti fuori increduli... e da allora si era vigili, sempre in ascolto del rombo, del sobbalzo del suolo sotto ai piedi che poteva risvegliarsi...
Si andava al lavoro, anche le scuole dopo alcuni giorni avevano ripreso le lezioni, ci si leccava le ferite, si sperava nell'assestamento abbastanza rapido...si diceva che non eravamo in zona di grave sismicità...anche se le certezze stavano scardinandosi, i dibattiti si infiammavano, i sospetti, la sfiducia nella serietà degli studi, nei controlli e nella prevenzione scavavano sempre più profondo dentro di noi!
Le rose erano già tutte in fiore nel vialetto, l'erba cresceva a vista d'occhio e già si tosava spesso la ricrescita...
i bambini erano a scuola, la piccolina invece era con me, nella casa silenziosa...
la porta di casa era aperta, eravamo pronte per uscire nel cortile, con i giochi da portare sul prato...
il pavimento si sollevò sulla mia sinistra, come se l'angolo nord ovest stesse staccandosi dalle fondamenta...
realizzai, il terremoto urlai, ma ero afona,
presi la nipotina in braccio, come potei uscii, scacciata da quella forza che premeva sussultando da sotto terra... anche il selciato verso il cancello tremava...
Dov'erano gli altri? Col cellulare cercavo di chiamare, prima l'uno poi l'altro, ma non funzionava niente...
la strada accanto stava diventando un via vai di macchine, sentivo le sirene in lontananza, dentro di me ero come annichilita, ma non volevo trasmettere il panico alla mia nipotina, rigettavo la mia paura, per raccontare qualcosa, lontana dai muri della casa, sul prato che fremeva sotto i piedi...e l'abbracciavo stretta stretta...
Dopo un'ora arrivò mio figlio, poi l'altra nonna con i cuginetti, che abandonavano il centro storico, poi mio marito che era stato in banca con la zia novantaduenne, loro avevano assitito alla caotica fuga, impiegati che saltavano il bancone, e da sotto i portici della piazza si vedevano tegole, comignoli, pezzi di cornicione precipitare, scaraventati al suolo...e la gente sparpagliarsi, malgrado il divieto dei soccorritori...
Il sole splendeva sopra le nostre teste...
Si dormiva con le porte aperte, sui materassi, chi aveva la tenda in cortile o in giardino, chi era fuggito lontano o da parenti, noi eravamo fortunati, nella nostra casa, ma le scosse si ripetevano e per alcuni mesi siamo stati fuori, a mangiare, a riposare, quando il tempo lo permetteva...è stata un'estate torrida e senza pioggia...
Eravamo mutilati...nel pensiero e nelle azioni...non si avevano più i riferimenti consueti, la piazza, il giornalaio, l'ospedale, la caserma, le chiese, il Municipio, che però è potuto entrare nell'edificio della Biblioteca Comunale...
Per mesi siamo stati assistiti da protezione civile, vigili del fuoco, polizia, carabinieri, anche l'esercito, per salvaguardare il centro storico off limits fin dall'imbocco esterno dei vicoli...
Gli eventi di questi giorni ci riportano alla memoria quei momenti, i sacrifici, lo scoramento, le conseguenze psicologiche, i disagi fisici, acciacchi, tensioni, depressione...
Siamo vivi, crediamo nella ricostruzione...aspettiamo...il centro man mano si è aperto, i lavori fervono, le operazioni di messa in sicurezza degli edifici pubblici sono già a buon punto, in molti casi sono terminate, nuove strutture provvisorie sono state erette, e con una certa dignità continuiamo a ritmo ridotto la nostra vita!
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.
Nei cuori c'era ancora il sussulto della precedente scossa tremenda, che ci aveva svegliati la notte tra il sabato e la domenica 20.5, gettati fuori dal letto, spinti barcollanti giù dalle scale...
e tutti fuori increduli... e da allora si era vigili, sempre in ascolto del rombo, del sobbalzo del suolo sotto ai piedi che poteva risvegliarsi...
Si andava al lavoro, anche le scuole dopo alcuni giorni avevano ripreso le lezioni, ci si leccava le ferite, si sperava nell'assestamento abbastanza rapido...si diceva che non eravamo in zona di grave sismicità...anche se le certezze stavano scardinandosi, i dibattiti si infiammavano, i sospetti, la sfiducia nella serietà degli studi, nei controlli e nella prevenzione scavavano sempre più profondo dentro di noi!
Le rose erano già tutte in fiore nel vialetto, l'erba cresceva a vista d'occhio e già si tosava spesso la ricrescita...
i bambini erano a scuola, la piccolina invece era con me, nella casa silenziosa...
la porta di casa era aperta, eravamo pronte per uscire nel cortile, con i giochi da portare sul prato...
il pavimento si sollevò sulla mia sinistra, come se l'angolo nord ovest stesse staccandosi dalle fondamenta...
realizzai, il terremoto urlai, ma ero afona,
presi la nipotina in braccio, come potei uscii, scacciata da quella forza che premeva sussultando da sotto terra... anche il selciato verso il cancello tremava...
Dov'erano gli altri? Col cellulare cercavo di chiamare, prima l'uno poi l'altro, ma non funzionava niente...
la strada accanto stava diventando un via vai di macchine, sentivo le sirene in lontananza, dentro di me ero come annichilita, ma non volevo trasmettere il panico alla mia nipotina, rigettavo la mia paura, per raccontare qualcosa, lontana dai muri della casa, sul prato che fremeva sotto i piedi...e l'abbracciavo stretta stretta...
Dopo un'ora arrivò mio figlio, poi l'altra nonna con i cuginetti, che abandonavano il centro storico, poi mio marito che era stato in banca con la zia novantaduenne, loro avevano assitito alla caotica fuga, impiegati che saltavano il bancone, e da sotto i portici della piazza si vedevano tegole, comignoli, pezzi di cornicione precipitare, scaraventati al suolo...e la gente sparpagliarsi, malgrado il divieto dei soccorritori...
Il sole splendeva sopra le nostre teste...
Si dormiva con le porte aperte, sui materassi, chi aveva la tenda in cortile o in giardino, chi era fuggito lontano o da parenti, noi eravamo fortunati, nella nostra casa, ma le scosse si ripetevano e per alcuni mesi siamo stati fuori, a mangiare, a riposare, quando il tempo lo permetteva...è stata un'estate torrida e senza pioggia...
Eravamo mutilati...nel pensiero e nelle azioni...non si avevano più i riferimenti consueti, la piazza, il giornalaio, l'ospedale, la caserma, le chiese, il Municipio, che però è potuto entrare nell'edificio della Biblioteca Comunale...
Per mesi siamo stati assistiti da protezione civile, vigili del fuoco, polizia, carabinieri, anche l'esercito, per salvaguardare il centro storico off limits fin dall'imbocco esterno dei vicoli...
Gli eventi di questi giorni ci riportano alla memoria quei momenti, i sacrifici, lo scoramento, le conseguenze psicologiche, i disagi fisici, acciacchi, tensioni, depressione...
Siamo vivi, crediamo nella ricostruzione...aspettiamo...il centro man mano si è aperto, i lavori fervono, le operazioni di messa in sicurezza degli edifici pubblici sono già a buon punto, in molti casi sono terminate, nuove strutture provvisorie sono state erette, e con una certa dignità continuiamo a ritmo ridotto la nostra vita!
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Commenti
La dignità non sarà mai assente in quelle persone che coi propri modi e le proprie possibilità cercano di proseguire una rinascita nata già alle nove e zero cinque di un anno fa.
Perché ne sono certo, mentre tutti cercavamo una linea buona per sapere dei nostri cari, mentre tutti si rimaneva sbigottiti ad assistere a tanto tremore, esattamente tutti si pensava già di continuare a camminare bene su questa strada, e nessuno voleva rimanere indietro, ognuno del proprio passo.
Grazie, davvero, sai bene quanto.
Big hugs from sunny Georgia, honey...
Grazie a te, sei sempre attento e positivo su quello che scrivo, anche se spesso è solo emozione, mi sfuggono errori, sono pigra nel rispondere, i problemi degli ultimi mesi...insomma sento che manco al mio impegno, purtroppo!
Le visite si diradono, lo slancio si perde, è una cosa naturale, ma come si fa a rassegnarsi?
Va be' non preoccuparti, la vita continua!
Grazie della compartecipazione!
Thank you!
The days are a bit sad, the events of these days bring some relax, but we cannot enjoy everything, our minds cannot forget the anxiety, the fear!
We had two sunny days, now it's raining!
May has been so crazy!
Big hugs, honey!
Penso che ora si riviva con più chiarezza quello che si visse in quei momenti, che sono così nitidi dentro di noi!
Spero che la ricostruzione intelligente dia a noi ancora la serenità di prima...ma non sarà così presto!
Un abbarccio!
Hai ragione, a riandare quei momenti si sente lo scombussolamento fisico e morale che si visse allora...indelebile, e crudo...
Speriamo che non si rifaccia più!
Altrimenti che ricostruiamo a fare? Siamo sempre così piccoli e inermi difronte alla Natura!
Un abbarccio!
Hai ragione...per me che ci abito a nemmeno duecento metri dal parco e da quella rotonda che dici tu, e dalla zona sportiva dove si era convogliata la vita del paese, sostenuta da Protezione Civile,Vigili, Forze dell'Ordine, Militari, era una pena passarvi in mezzo, vedere il sacrificio che si viveva in quella estate torrida, sotto delle tende!!!
E' stato fatto molto...ma c'è ancora tanto da fare!
Grazie, un abbraccio!
Paul
It was an awful day, and we cannot forget it!
Thank you so much!!!
Greets!!!