Domenica primo pomeriggio:
"Si parte...per dove? Per Sorbara? "dice il G, che ha spento la TV, sportivo amareggiato pure oggi, stavolta dalla F1!!!
" Andiamo a Spilamberto...è l'ultimo giorno della Fiera di San Giovanni!!!" suggerisco io!
Mi ha preso in parola!
E' caldo, un sole che picchia, le campagne dai campi squadrati e ordinati, mostrano le steppie dorate, dove la mietitrebbia ha già raccolto il grano...
la pianura a est, al di qua della Autostrada del Sole, è un susseguirsi di colture ricche di frumento, granturco, soja...poi man mano subentrano frutteti più estesi, un verde più corposo, che suggerisce un che di fresco, rispetto la calura acciecante di prima, e gli Appennini si evidenziano di più nella linea gibbosa, leggermente appannata dall'afa.
Arriviamo a Spilamberto, proprio accanto alla riva destra del Panaro, cittadina di undicimila abitanti.
Ddalla strada provinciale imbocchiamo la circonvallazione e quasi subito riusciamo a parcheggiare in un posto che si fa libero, fortunatamente...altrimenti chissà dove saremmo finiti, vista la quantità di traffico e folla.
Tutto procede agevolmente, siamo proprio all'imbocco del corso principale....il Torrione dell' Orologio si staglia netto sul fondo...e quasi subito un odore ci accarezza le narici...aceto balsamico:
Palazzo Fabriani è subito qui a destra, ospita il MUSEO ACETO BALSAMICO TRADIZIONALE, e la Consorteria dell'Aceto Balsamico; sono così entusiasta che varco di botto la soglia, siamo accolti da graziose ragazze che dirottano subito i visitatori nel percorso
che inizia subito nella saletta a destra, semibuia, dove un DVD ci illustra, da un ampio schermo, attraverso parole e gesti di signori pacati, immagini di uve, macchinari, fuoco, botti ecc..che descrivono la filiera per la produzione dell'aceto balsamico tradizionale!
Gli ambienti che seguono offrono una specifica esposizione di attrezzi, strumenti, macchine e contenitori della antica civiltà vinicola. Una raccolta essenziale, ben sistemata, sobria, curata, intelligente...davvero mi incanta questa mostra che mi rimanda alla mia vita in campagna, decenni fa!
Attrezzi per la pigiatura delle uve, con i piedi poi con la pigiatrice manuale!
I particolari ci vengono spiegati da una guida, con grande proprietà...a me e a G., praticamente non serve la spiegazione, conosciamo bene ogni pezzo esposto...
Contenitori in legno e in vetro
La mia attenzione è rivolta alle forme degli oggetti, che sono in genere manufatti artigianali, opere degli uomini che possedevano e tramandavano i saperi degli antichi mestieri...inoltre è anche notevole, a volte, la diversità degli oggetti da un paese all'altro, pur mantenedo lo stesso utilizzo. Interpretazioni artigianali che connotavano, appunto, l'appartenenza ad una comunità, piuttosto che a un'altra.
Per secoli hanno avuto, queste forme, un evolversi molto lento, poi improvvisamente dal secolo scorso hanno subito un precipitoso cambiamento, ma anche un abbandono graduale, quasi definitivo!
Si passa alla saletta delle batterie di vaselli, dai colori varianti dal bruno scuro, acquisito nei decenni, e il biondo di batterie recenti. Particolare la pezzuola che protegge l'apertura del vasello, per impedire l'intrusione di insetti e polveri, il tappo rimane solo accostato, perché l'aceto deve "vivere e respirare"
Le botticelle, di misura decrescente, per il particolare metodo di prelievi e travasi, sono nei diversi legni, che appartengono alla fabbricazione dell'aceto balsamico, di tradizione modenese reggiana, perché arricchiscono il prodotto di aromi diversi, che, amalgamati nel tempo, donano il bouquet finale.
Nel bolognese è raro trovare nelle famiglie questo metodo di acetificazione, che parte dal mosto cotto, mentre invece si fa semplicemente l'acetificazione dal vino, posto in piccole damigiane, dove si deposita man mano la "madre", ovvero quella massa gelatinosa di lieviti, che servono per continuare il processo di acetificazione!
In cantina da me il G. cura la sua damigianina di aceto rosso, che usiamo parecchio...vedi una bella insalata di fagioli e cipolla, per le patate lesse, per la salsa verde, per pulire, disinfettare e per i...gargarismi!!!!
Per l'aceto balsamico senz'altro c'era stato dalla seconda metà del Novecento un declino notevole, nelle famiglie si svegliava la curiosità per le cose commerciali, per l'esotismo, per la varietà che il mercato offriva in forma sempre più massiccia.
So di tante famiglie che avevano dimenticato le proprie batterie di vaselli per la produzione dell'aceto tradizionale del modenese, solo pochi continuavano in proprio a gustare questa preziosa prelibatezza, che non ha una documentazione o ricettario scritti, ma è sostenuta dall' usanza tramandata da padre in figlio.
Anche in questo settore scatta senz'altro il "business", si instaura un trend, che viene captato anche a livello industriale, col rischio della sofisticazione, della "corsa", ovvera l'accelerazione del processo, "aiutato" da metodi e additivi che travisano e inficiano la tipicità del prodotto!
Io mi auguro che la protezione della qualità possa essere efficiente, soprattutto attraverso queste consorterie, e i consorzi, con un severo controllo sul prodotto!
Passiamo al piano nobile del palazzo Fabriani, che è occupato dalla Consorteria, che tutela, promuove questo Prodotto tipico, e a me serve per prendere visione della consistenza del Palio 2010, che premierà, dopo oculate esaminazioni dei campioni di Aceto, i migliori.
Vedi anche
Altri oggetti che stanno in ordinate teche, nelle varie sale della consorteria
All'ultimo piano, praticamente un vasto sottotetto diviso in due parti e la classica Colombaia che continua il vano scala, troviamo a sud la nutrita esposizione delle batterie di vaselli "operanti" e a nord l'accogliente stanza degli assaggi.
Gocce dal sapore dolcissimo, che appena sulla lingua sviluppano una insinuante fiamma che invade la gola!
Spilamberto è una cittadina ricca anche di monumenti e chiese...ne parlerò, le immagini ci sono!!!!
"Si parte...per dove? Per Sorbara? "dice il G, che ha spento la TV, sportivo amareggiato pure oggi, stavolta dalla F1!!!
" Andiamo a Spilamberto...è l'ultimo giorno della Fiera di San Giovanni!!!" suggerisco io!
Mi ha preso in parola!
E' caldo, un sole che picchia, le campagne dai campi squadrati e ordinati, mostrano le steppie dorate, dove la mietitrebbia ha già raccolto il grano...
la pianura a est, al di qua della Autostrada del Sole, è un susseguirsi di colture ricche di frumento, granturco, soja...poi man mano subentrano frutteti più estesi, un verde più corposo, che suggerisce un che di fresco, rispetto la calura acciecante di prima, e gli Appennini si evidenziano di più nella linea gibbosa, leggermente appannata dall'afa.
Arriviamo a Spilamberto, proprio accanto alla riva destra del Panaro, cittadina di undicimila abitanti.
Ddalla strada provinciale imbocchiamo la circonvallazione e quasi subito riusciamo a parcheggiare in un posto che si fa libero, fortunatamente...altrimenti chissà dove saremmo finiti, vista la quantità di traffico e folla.
Tutto procede agevolmente, siamo proprio all'imbocco del corso principale....il Torrione dell' Orologio si staglia netto sul fondo...e quasi subito un odore ci accarezza le narici...aceto balsamico:
Palazzo Fabriani è subito qui a destra, ospita il MUSEO ACETO BALSAMICO TRADIZIONALE, e la Consorteria dell'Aceto Balsamico; sono così entusiasta che varco di botto la soglia, siamo accolti da graziose ragazze che dirottano subito i visitatori nel percorso
che inizia subito nella saletta a destra, semibuia, dove un DVD ci illustra, da un ampio schermo, attraverso parole e gesti di signori pacati, immagini di uve, macchinari, fuoco, botti ecc..che descrivono la filiera per la produzione dell'aceto balsamico tradizionale!
Gli ambienti che seguono offrono una specifica esposizione di attrezzi, strumenti, macchine e contenitori della antica civiltà vinicola. Una raccolta essenziale, ben sistemata, sobria, curata, intelligente...davvero mi incanta questa mostra che mi rimanda alla mia vita in campagna, decenni fa!
Attrezzi per la pigiatura delle uve, con i piedi poi con la pigiatrice manuale!
I particolari ci vengono spiegati da una guida, con grande proprietà...a me e a G., praticamente non serve la spiegazione, conosciamo bene ogni pezzo esposto...
Contenitori in legno e in vetro
La mia attenzione è rivolta alle forme degli oggetti, che sono in genere manufatti artigianali, opere degli uomini che possedevano e tramandavano i saperi degli antichi mestieri...inoltre è anche notevole, a volte, la diversità degli oggetti da un paese all'altro, pur mantenedo lo stesso utilizzo. Interpretazioni artigianali che connotavano, appunto, l'appartenenza ad una comunità, piuttosto che a un'altra.
Per secoli hanno avuto, queste forme, un evolversi molto lento, poi improvvisamente dal secolo scorso hanno subito un precipitoso cambiamento, ma anche un abbandono graduale, quasi definitivo!
Si passa alla saletta delle batterie di vaselli, dai colori varianti dal bruno scuro, acquisito nei decenni, e il biondo di batterie recenti. Particolare la pezzuola che protegge l'apertura del vasello, per impedire l'intrusione di insetti e polveri, il tappo rimane solo accostato, perché l'aceto deve "vivere e respirare"
Le botticelle, di misura decrescente, per il particolare metodo di prelievi e travasi, sono nei diversi legni, che appartengono alla fabbricazione dell'aceto balsamico, di tradizione modenese reggiana, perché arricchiscono il prodotto di aromi diversi, che, amalgamati nel tempo, donano il bouquet finale.
Nel bolognese è raro trovare nelle famiglie questo metodo di acetificazione, che parte dal mosto cotto, mentre invece si fa semplicemente l'acetificazione dal vino, posto in piccole damigiane, dove si deposita man mano la "madre", ovvero quella massa gelatinosa di lieviti, che servono per continuare il processo di acetificazione!
In cantina da me il G. cura la sua damigianina di aceto rosso, che usiamo parecchio...vedi una bella insalata di fagioli e cipolla, per le patate lesse, per la salsa verde, per pulire, disinfettare e per i...gargarismi!!!!
Per l'aceto balsamico senz'altro c'era stato dalla seconda metà del Novecento un declino notevole, nelle famiglie si svegliava la curiosità per le cose commerciali, per l'esotismo, per la varietà che il mercato offriva in forma sempre più massiccia.
So di tante famiglie che avevano dimenticato le proprie batterie di vaselli per la produzione dell'aceto tradizionale del modenese, solo pochi continuavano in proprio a gustare questa preziosa prelibatezza, che non ha una documentazione o ricettario scritti, ma è sostenuta dall' usanza tramandata da padre in figlio.
Anche in questo settore scatta senz'altro il "business", si instaura un trend, che viene captato anche a livello industriale, col rischio della sofisticazione, della "corsa", ovvera l'accelerazione del processo, "aiutato" da metodi e additivi che travisano e inficiano la tipicità del prodotto!
Io mi auguro che la protezione della qualità possa essere efficiente, soprattutto attraverso queste consorterie, e i consorzi, con un severo controllo sul prodotto!
Passiamo al piano nobile del palazzo Fabriani, che è occupato dalla Consorteria, che tutela, promuove questo Prodotto tipico, e a me serve per prendere visione della consistenza del Palio 2010, che premierà, dopo oculate esaminazioni dei campioni di Aceto, i migliori.
Vedi anche
Altri oggetti che stanno in ordinate teche, nelle varie sale della consorteria
All'ultimo piano, praticamente un vasto sottotetto diviso in due parti e la classica Colombaia che continua il vano scala, troviamo a sud la nutrita esposizione delle batterie di vaselli "operanti" e a nord l'accogliente stanza degli assaggi.
Gocce dal sapore dolcissimo, che appena sulla lingua sviluppano una insinuante fiamma che invade la gola!
Spilamberto è una cittadina ricca anche di monumenti e chiese...ne parlerò, le immagini ci sono!!!!
Commenti
Sei velocissima!!!
Grazie!!!!
Un abbraccio!!!
smiles, bee
xxoxoxoxoxoxo
It was a very interesting trip!!!
I made 90 photos, of the town, the agriculture festival, the Nocino Order!!!!
Have a great monday!!!
xoxoxoxo
Figurati se non sono stata all'Ordine del Nocino!!!!!
Come ho detto, ho 90 foto..quattro argomenti: Scorci su Spilamberto (anche dalla sala dell'Orologio, sul Torrione), la fiera agricola-zootecnica, l'Ordine del Nocino e...il Museo dell'Aceto, già pubblicata!
Siamo arrivati alle 4 meno dieci...e alle sette eravamo di nuovo a casa!
Mi sarebbe piaciuto vederti...ma non sapevo come avvisarti, è stata una cosa improvvisa!!!!
Grazie...niente amaretti...la prossima, se ci sarà, voglio vedere Spilamberto senza le bancarelle, perché era difficile fotografare portici, chiese e palazzi!!!
Un abbraccio forte!!!!
Ma perché non lo fai tu un bel servizio sull'olio? Io mica mi intendo di olio d'oliva!!!!
Aspetto, quindi...con foto delle tue piante e di un frantoio...che io non ho mai visto!!!!
Un abbraccio!!!
Oggi, mattinata al mercato!!!!
Abbiamo parcheggiato sulla sinistra, venendo da Castelfranco, a pochi metri dall'inizio della via del museo dell'Aceto, poco prima del semaforo!
Pensiamo di fare un altro giro per fotografare tante cose...mi sono stampata l'opuscolo di tutti gli itinerari dal sito del comune, così me lo studio bene!
Ho visitato solo Sant'Adriano, perché era abbastanza illuminata dal pomeriggio, mentre San Giovanni era tutto buio!
Palazzo Fabriani molto bello, interessante sarebbe stato il parco, e tutta la Rocca, verso il Panaro....
Strano che quel palazzo mai finito prima di attraversare il Ponte del Panaro, sia ancora tutto come cinquant'anni fa!!!
Buona serata!!!!
I am happy to see that you took a journey yourself. This looks like a fun one. I love Modena Balsamic vinegar. It is wonderful!
Thanks for tagging along on our trip. I wish I could visit your blog every day, as I do at home.
Hugs, my friend...
Thank you...my trips have a short radius, while your travels are so long and wide in the world...i like yours, that I can follow virtually on your blog!!!
They are amazing, so i read each day!!!
Have a lovely wednesday...on Your travelling MoHo!!!
Big hugs!
xoxoxoxo