Passa ai contenuti principali

POLENTA con MERLUZZO in UMIDO...fiori e piante!

Visto la mangiata di ieri sera, oggi ci siamo limitati a finire l'avanzo del piatto unico di sabato!
Il tempo è stato grigio ed umido, con un cielo che sembra una opaca lastra lattiginosa, senza speranza di sole!

Ieri avevo fatto una bella passeggiata, il pomeriggio era tiepido, il sole colorava le siepi, i giardini sembravano in attesa di un segnale...solo il gelsomino offriva una composta chioma fiorita, posata su una palizzata, Jasminum Nudiflorum, che invece nel mio praticello è solo uno sparuto cespuglio con poche gemme e fiori!


 mentre lungo il sentiero in penombra, tappezzato di morbido muschio, trovo i CROCUS che stanno sbocciando




Avevamo scongelato un pacchetto da sette filetti di merluzzo, quattro li avevo fatti al forno con la mia solita gramolata e salamoia, venerdì, e tre li ho preparati al Microonde per fare l'umido...avevamo voglia di polenta!


 250   g  filetti circa
messi in pirofila leggermente oliata, un ramettino di rosmarino, 1 cucchiaio di Trebbiano, 6' nel MW  a 700W

3-4   spicchi aglio tritati fini
1 cucchiaio prezzemolo tritato
due cucchiai di olio evo


scaldarli dolcemente in un tegame pesante di acciaio, da appassirli leggermente, io non rosolo mai il prezzemolo el'aglio, quindi aggiungere

200   g  polpa di pomodori mutti
sale e pepe e 
alcuni cucchiai di trebbiano e acqua (per me toglie l'acidità)

Cuocere dolcemente coperto per dieci minuti, quindi posarvi i filetti tagliati in tre pezzi, cuocere lentamente per una decina di minuti, scoperto per asciugare un po' il sugo, ma non troppo!






200   g  di farina di mais per cottura rapida, precotta
800   g   acqua
un cucchiaino di sale
Far bollire l'acqua, col sale, versare la farina a pioggia mescolando con una frusta, in dieci minuti si ottiene una polenta abbastanza soda!
Versare su un piano leggermente umido o oliato, con una spatola di legno tagliare delle grosse fette, ancora fumanti, disporle nel piatto a piacere e sopra versare la salsa e il merluzzo.




Con l'inverno che oggi si era rifatto sentire il piatto col suo sapore, colore e gusto ci ha davvero scaldato!!!!
Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.


Commenti

Anonimo ha detto…
I've never made polenta... but in southern US, they have grits, which is probabaly the same basic thing. It's from ground up corn (Hominy, in which corn has been treated with lye). I might have to make polenta. I know I'll like it.

I'm hoping we get to take that trip to the market I wrote about the other day. Enjoy the rest of the day. Sweet dreams!
i like polenta. it's like grits! ha ha ha...

you always cook up a treat. i am so happy the crocus are blooming! a sure sign of spring to come. i remember when i lived further north when i was younger them poking through the snow with little purple and yellow blooms. so sweet.

have a lovely week my dear!

smiles, bee
xoxoxoxoxoxo
Paula Feldman ha detto…
Ce un mondo di fiori fuori qui. Ormai sono su quasi tutti anche se tulipani e simili 'spettano piu caldo. Polenta, amore di polenta...grits solitamente bianchi sono favolosi a colazione con bacon e soft-fried eggs. Quanti ricordi della mia vita in Atlanta! un abbraccio da ponente, P
ivana ha detto…
Ciao Lois !!

Polenta is a winter dish...it's so tasty with stewed meat or fish!
I think that the market you told about is very interesting...I visited the site..very good!!!
Have a great week!!!
Hugs!!!
ivana ha detto…
Ciao cara Bee!!!
Paula says she had white grits, when she lived in Atlanta!!!
Today was foggy our driving to Ravenna was a bit long...the control for G...ok!!!

Have a great Monday....and a lovely week, I know you have a pleasant task...suitcases for the cruise!!!

Big hugs!!!

xoxoxoxoxo
ivana ha detto…
Cara Paula,
E' proprio uguale alla polenta?
Anch'io faccio la polenta bianca, ma anche la scura, delle Alpi! Non sempre, in inverno, quando ho voglia di un bell'umido di carne o di pesce!!!

Qui stamattina era nebbioso, abbiamo fatto un viaggio un po' difficoltoso, verso Ravenna...ma il risultato è ottimo, e il sole sta splendendo ora!!!!

Un abbraccio...la Fiorentina è partita?

A dopo!!!
Anonimo ha detto…
This paragraph is in fact a fastidious one it helps new
the web users, who are wishing for blogging.
Anonimo ha detto…
Keep on working, great job!

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.