Mangiamo spesso il cavolo cappuccio, il cavolfiore, i broccoli, ma la verza non è frequente nella mia cucina!
Per certi cibi esiste una specie di antipatia, irragionevole, ma giustificabile con quel subconscio che si nutre di esperienze infantili; per me la verza è legata al ricordo di cucine di conoscenti o amici che vivevano in paese!
La nostra cucina era grande, la cucina di campagna delle famiglie di un tempo, anni Quaranta, dove si cucinava per lo più nel focolare con pentole appese alla catena del camino, lambite dalle fiamme, o su braci dei fornetti di ghisa, o sotto treppiedi di ferro, sempre sul focolare. Lungo la cappa del camino svanivano quasi tutti i vapori con gli effluvi dei cibi in cottura...mentre nelle cucine di appartamenti meno spaziosi in paese, spesso senza focolare, i vapori emessi dai tegami fumanti sulla cucina economica o su fornelli a gas stagnavano nell'aria della stanza e davano ad ogni giornata una connotazione diversa, a seconda dei cibi in scaletta per i giorni della settimana.
Mi piaceva l'odore del brodo, o del ragù che sobbollivano per ore, di salse ed arrosti...della zucca o delle mele cotte al forno, della brazadela del sabato pomeriggio, ma l'odore del riso con la verza, o del minestrone con verza mi sconvolgeva...d'inverno le finestre erano sempre chiuse, le stanze di quegli appartamenti che frequentavo erano una incastrata nell'altra, quegli odori ammorbavano tende, vestiti appesi nei corridoi, i vapori appannavano i vetri!
Frequentavo la quinta elementare, e a quel tempo i ragazzi che avrebbero poi frequentato la scuola media, invece della scuola di avviamento professionale, dovevano sostenere un esame d'ammissione, quindi era obbligatorio frequentare un corso preparatorio presso una maestra qualificata...
Io andavo da una maestra nota per la sua severità e per la triste condizione di vedova di guerra... la verza in quella casa era benvoluta, e spesso ne sentivo l'odore già a piano terra, quando si apriva la porta...salivo le scale di malavoglia, lo stomaco mi si chiudeva, gli occhi mi pizzicavano e non vedevo l'ora di uscire!
Questo stato di disagio mi si presentava solo con la verza, e anche presso altre famiglie; a casa mia forse quel suo odore non era così intenso, o forse il modo di cucinare era diverso, o zia Ernesta, addetta alla cucina, aveva un segreto per camuffare questo odore pungente.
Bene, fine della memoria...
Ecco filari di verze, in autunno nelle nostre campagne
la mezza verza dal supermercato
Due ricette sempliciotte, come il solito!
Buona parte l'ho usata per fare un umido di VERZA con Salsiccia
Una cipolla bianca grossa, vino Lambrusco per sfumare cipolla e salsiccia già rosolate in tegame, quindi aggiunta di verza tagliata a listarelle e sbollentate, e un bicchiere d'acqua.
Sale e pepe
Poi ho preparato degli INVOLTINI di VERZA con salsiccia, parmigiano, pane, aglio, prezzemolo
Avevo trattenuto dei pezzi di foglie da potervi fare degli involtini, le ho scottate, quindi farcite con il miscuglio macinato col tritatutto
ho confezionato gli involtini, imburrata una pirofila, cosparso di formaggio e infiocchettato con fettine di burro.
Cottura 8 minuti 700W nel MW.
Dovremmo mangiare più spesso i cavoli che hanno proprietà ottime per la nostra salute, ben riconosciute da studi fatti in tutto il mondo!
Oltretutto proteggono le mucose gastriche da lesioni...e con lo stress della vita moderna ce n'è davvero bisogno
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.
Per certi cibi esiste una specie di antipatia, irragionevole, ma giustificabile con quel subconscio che si nutre di esperienze infantili; per me la verza è legata al ricordo di cucine di conoscenti o amici che vivevano in paese!
La nostra cucina era grande, la cucina di campagna delle famiglie di un tempo, anni Quaranta, dove si cucinava per lo più nel focolare con pentole appese alla catena del camino, lambite dalle fiamme, o su braci dei fornetti di ghisa, o sotto treppiedi di ferro, sempre sul focolare. Lungo la cappa del camino svanivano quasi tutti i vapori con gli effluvi dei cibi in cottura...mentre nelle cucine di appartamenti meno spaziosi in paese, spesso senza focolare, i vapori emessi dai tegami fumanti sulla cucina economica o su fornelli a gas stagnavano nell'aria della stanza e davano ad ogni giornata una connotazione diversa, a seconda dei cibi in scaletta per i giorni della settimana.
Mi piaceva l'odore del brodo, o del ragù che sobbollivano per ore, di salse ed arrosti...della zucca o delle mele cotte al forno, della brazadela del sabato pomeriggio, ma l'odore del riso con la verza, o del minestrone con verza mi sconvolgeva...d'inverno le finestre erano sempre chiuse, le stanze di quegli appartamenti che frequentavo erano una incastrata nell'altra, quegli odori ammorbavano tende, vestiti appesi nei corridoi, i vapori appannavano i vetri!
Frequentavo la quinta elementare, e a quel tempo i ragazzi che avrebbero poi frequentato la scuola media, invece della scuola di avviamento professionale, dovevano sostenere un esame d'ammissione, quindi era obbligatorio frequentare un corso preparatorio presso una maestra qualificata...
Io andavo da una maestra nota per la sua severità e per la triste condizione di vedova di guerra... la verza in quella casa era benvoluta, e spesso ne sentivo l'odore già a piano terra, quando si apriva la porta...salivo le scale di malavoglia, lo stomaco mi si chiudeva, gli occhi mi pizzicavano e non vedevo l'ora di uscire!
Questo stato di disagio mi si presentava solo con la verza, e anche presso altre famiglie; a casa mia forse quel suo odore non era così intenso, o forse il modo di cucinare era diverso, o zia Ernesta, addetta alla cucina, aveva un segreto per camuffare questo odore pungente.
Bene, fine della memoria...
Ecco filari di verze, in autunno nelle nostre campagne
la mezza verza dal supermercato
Due ricette sempliciotte, come il solito!
Buona parte l'ho usata per fare un umido di VERZA con Salsiccia
Una cipolla bianca grossa, vino Lambrusco per sfumare cipolla e salsiccia già rosolate in tegame, quindi aggiunta di verza tagliata a listarelle e sbollentate, e un bicchiere d'acqua.
Sale e pepe
Poi ho preparato degli INVOLTINI di VERZA con salsiccia, parmigiano, pane, aglio, prezzemolo
Avevo trattenuto dei pezzi di foglie da potervi fare degli involtini, le ho scottate, quindi farcite con il miscuglio macinato col tritatutto
ho confezionato gli involtini, imburrata una pirofila, cosparso di formaggio e infiocchettato con fettine di burro.
Cottura 8 minuti 700W nel MW.
Dovremmo mangiare più spesso i cavoli che hanno proprietà ottime per la nostra salute, ben riconosciute da studi fatti in tutto il mondo!
Oltretutto proteggono le mucose gastriche da lesioni...e con lo stress della vita moderna ce n'è davvero bisogno
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Commenti
smiles, bee
xoxoxoxoxo
I love hungarian cabbage rolls. Such a treat.
Today supper: cabbage with onions and one egg on it! Tasty!!!
Have a great Friday off!
Big hugs!
xoxoxoxoxoxo
Penso che non riusciamo mai a cucinare in modo identico a nostra madre o nonna!!!
Qui è molo caldo e gli Irisi in due giorni stanno fiorendo, due giorni fa erano solo foglie!
Speriamo che piova...ma non a Pasqua, dobbiamo fare il pranzo di famiglia nel prato di mio figlio!!!
Un abbraccio!
Sì, sono i sapori antichi che prevalevano nelle cucine di noi di campagna o paese, vi si abbinava il pezzo di maiale che si aveva in casa per dargli spore!
A me piace recuperare queste maniere antiche di cucinare, accanto alle mie fantasie!
Un abbraccio...aspettiamo la pioggia, ma è come se fossimo a fine maggio!
An old recipe of our countryside, and one of my creativity!
Have a lovely Friday, I hope the weather is fine and you can plan another amazing week end!
Big hugs!!!
xoxoxoxoxo
I am way behind in reading blogs, so I am trying to catch up.
Sending hugs, honey...
Thank you!
Don't worry, I know you are so busy, movement and back home are stressful!!!
have a lovely week end with your family!!!
Big hugs!
xoxoxoxoxo