Solo un giorno di questa settimana ho potuto fare una passeggiata, visitando il centro storico, poi, camminando verso casa, mi sono soffermata spesso accanto a giardini, ansiosa di vedere come resistono le piante al freddo e alla neve che in queste mattine ci imbianca il paesaggio!
L'orologio a Porta Modena è stato rimesso a posto, l'ora corrisponde!
Testo e foto di ivanasetti
l'AMERICAN BAR MALPIGHI, sotto il portico qui a sinistra
qualche cliente c'è sempre, questa è l'angolo vivo del centro storico, l'unico che ha riaperto,
Nell'era prima del terremoto questo locale, in un martedì mattino, giorno di mercato, l'afflusso della gente era continuo, le signore che facevano spesa alle bancarelle, dal giornalaio, dal fornaio, o dal droghiere facevano sosta ai tavolini all'interno, per un caffè e qualche chiacchiera, e gli uomini erano più numerosi, ma anche frettolosi...chiedo ad Alda, sempre sorridente, come è la situazione!
La risposta è sempre positiva, ci si fa coraggio da soli, si deve andare avanti!
Il caffè alto macchiato mi ha riscaldato un po'...
Al forno Gualtieri mi fermo a comprare le "crocette" o quei ragni di pane comune che piacciono a mio figlio, io non ho molto tempo per farne, ma qui troviamo un pane genuino, che ha il sapore del pane , senza quegli additivi che forse rendono più appetibile il pane, e gradito ai più, ma noi apprezziamo molto questo...ma purtroppo anche qui mi sento rattristata, non arriva nessuno a comprare!
Il percorso lungo il Corso Matteotti, con una specie di nebbia biancastra che intorbida l'aria sopra i palazzi, non è di conforto, a entrambi lati ancor prima di metà percorso tutto è transennato, tutti i negozi abbandonati dal 29 maggio, i bar, le gelaterie, la pizzeria, il giornalaio, le banche la macelleria, drogheria, abbigliamento, calzolerie, orefice, tabacchi, uffici, salumerie, articoli regali, libreria ecc...una desolazione; finestre chiuse o ancora accostate o semiaperte, come quella mattina del sisma, il teatro con ancora il cartello della stagione 2011-12, la farmacia tutta imprigionata da legno e ferro di imponenti impalcature fino al tetto.
Noto più cantieri, anche presso privati, porte che sono aperte, muratori che lavorano in qualche negozio nei portici ancora vietati.
Il Municipio ingabbiato, lavorano alacremente per metterlo in sicurezza e poi progettare un ripristino laborioso, difficile, dell'interno molto lesionato.
Lavori in negozi e bar
Nei duecento metri dal Municipio a Porta Bologna, sia da un lato che dall'altro, i due lunghi porticati che si fronteggiano, sono desolatamente chiusi, transennati
Il Teatro Comunale
Palazzo Zoccoli, con farmacia e abitazioni
L'ultimo palazzo prima della Porta Bologna
Anche a Porta Bologna fervono i lavori
E in questo percorso di un centro tanto vitale mesi fa, ho incontrato solo tre persone, a piedi, che sconsolatamente guardavano, si fermavano, commentavano, persi anche loro nella tristezza!
In giornate come questa mi viene d'istinto di nascondere la macchina fotografica, come se fosse un sacrilegio insistere a fissare quei muri abbandonati dalla cura dell'uomo, quei selciati che non si calpestano più, quelle porte e finestre serrate...fino a quando? Lungo i viali mi incammino verso casa, la nebbia è ancora alta,
Vengo rasserenata dall'improvviso incontro con una deliziosa rosellina chiara che svettava su un alto arbusto di rose accanto a una casa della via.
e dalla fitta, inusuale cascata di Jasminum nudiflorum, ricchissimo di gemme e di qualche fiorellino aperto, ma soprattutto
mi ha confortato il volto misterioso, sopito nel prato leggermente imbiancato di neve...
da anni ogni volta che torno a piedi dal centro mi soffermo ad ammirarlo, sorridendo!Volto di Paolo delle Monache scultore che ha lavorato nella vecchia casa circondata da questo giardino dalla siepe di rosmarino, con alberi di noci, caki e da cespugli di rosa canina!
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.
L'orologio a Porta Modena è stato rimesso a posto, l'ora corrisponde!
Testo e foto di ivanasetti
l'AMERICAN BAR MALPIGHI, sotto il portico qui a sinistra
qualche cliente c'è sempre, questa è l'angolo vivo del centro storico, l'unico che ha riaperto,
Nell'era prima del terremoto questo locale, in un martedì mattino, giorno di mercato, l'afflusso della gente era continuo, le signore che facevano spesa alle bancarelle, dal giornalaio, dal fornaio, o dal droghiere facevano sosta ai tavolini all'interno, per un caffè e qualche chiacchiera, e gli uomini erano più numerosi, ma anche frettolosi...chiedo ad Alda, sempre sorridente, come è la situazione!
La risposta è sempre positiva, ci si fa coraggio da soli, si deve andare avanti!
Il caffè alto macchiato mi ha riscaldato un po'...
Al forno Gualtieri mi fermo a comprare le "crocette" o quei ragni di pane comune che piacciono a mio figlio, io non ho molto tempo per farne, ma qui troviamo un pane genuino, che ha il sapore del pane , senza quegli additivi che forse rendono più appetibile il pane, e gradito ai più, ma noi apprezziamo molto questo...ma purtroppo anche qui mi sento rattristata, non arriva nessuno a comprare!
Il percorso lungo il Corso Matteotti, con una specie di nebbia biancastra che intorbida l'aria sopra i palazzi, non è di conforto, a entrambi lati ancor prima di metà percorso tutto è transennato, tutti i negozi abbandonati dal 29 maggio, i bar, le gelaterie, la pizzeria, il giornalaio, le banche la macelleria, drogheria, abbigliamento, calzolerie, orefice, tabacchi, uffici, salumerie, articoli regali, libreria ecc...una desolazione; finestre chiuse o ancora accostate o semiaperte, come quella mattina del sisma, il teatro con ancora il cartello della stagione 2011-12, la farmacia tutta imprigionata da legno e ferro di imponenti impalcature fino al tetto.
Noto più cantieri, anche presso privati, porte che sono aperte, muratori che lavorano in qualche negozio nei portici ancora vietati.
Il Municipio ingabbiato, lavorano alacremente per metterlo in sicurezza e poi progettare un ripristino laborioso, difficile, dell'interno molto lesionato.
Lavori in negozi e bar
Nei duecento metri dal Municipio a Porta Bologna, sia da un lato che dall'altro, i due lunghi porticati che si fronteggiano, sono desolatamente chiusi, transennati
Il Teatro Comunale
Palazzo Zoccoli, con farmacia e abitazioni
L'ultimo palazzo prima della Porta Bologna
Anche a Porta Bologna fervono i lavori
E in questo percorso di un centro tanto vitale mesi fa, ho incontrato solo tre persone, a piedi, che sconsolatamente guardavano, si fermavano, commentavano, persi anche loro nella tristezza!
In giornate come questa mi viene d'istinto di nascondere la macchina fotografica, come se fosse un sacrilegio insistere a fissare quei muri abbandonati dalla cura dell'uomo, quei selciati che non si calpestano più, quelle porte e finestre serrate...fino a quando? Lungo i viali mi incammino verso casa, la nebbia è ancora alta,
Vengo rasserenata dall'improvviso incontro con una deliziosa rosellina chiara che svettava su un alto arbusto di rose accanto a una casa della via.
e dalla fitta, inusuale cascata di Jasminum nudiflorum, ricchissimo di gemme e di qualche fiorellino aperto, ma soprattutto
mi ha confortato il volto misterioso, sopito nel prato leggermente imbiancato di neve...
da anni ogni volta che torno a piedi dal centro mi soffermo ad ammirarlo, sorridendo!Volto di Paolo delle Monache scultore che ha lavorato nella vecchia casa circondata da questo giardino dalla siepe di rosmarino, con alberi di noci, caki e da cespugli di rosa canina!
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Commenti
hugs, bee
xoxoxoxoox
Tuttavia cerchiamo di cogliere gli aspetti positivi: i cantieri, e sono molti, indicano comunque, tempi lunghi compresi e nonostante essi, che i lavori procedono e che in ogni caso arriveranno a termine. I (pochissimi) negozi e le attività commerciali aperte sono un segno di volontà di proseguire e di rinascere. Le poche o pochine persone, tu e io compresi, che passeggiano pensierose e nostalgiche su via Matteotti e dintorni, prima della notte del 24 dicembre 2012 non potevano nemmeno farli, quei due passi.
Vero, come tu dici, dopo il 20-29 maggio 2012 esisteranno due ere, una ante e una post terremoto, la seconda delle quali è tutta ancora da scrivere, ma sarete voi (potrei dire noi, me lo consenti? Io mi sento molto coinvolto e in gioco, in tutto ciò) a doverla costruire, e non è detto che debba essere per forza peggiore, penalizzante o più triste. Sicuramente diversa, perché nulla o quasi sarà più come prima. Ma sono sicuro che le generazioni a venire ricorderanno per sempre, e con gratitudine e ammirazione, chi oggi e nel prossimo futuro avrà lottato duramente e sulla propria pelle per assicurarlo, questo futuro, anche a loro.
Ci vorrà tempo, molto, "moltino" moltissimo, chi lo sa, ma una cosa è sicura: con lena, determinazione, impegno sacrifici, rinunce, tristezza e sconforto, ma fiducia indistruttibile, è a noi che tocca.
Un abbraccio forte
Gian Marco
It's a cozy place...but few people get in, no store in the Center, no traffic, shopping is in other places, or in the supermarket, far from the historic center!
It's so sad!
Have a great sewing meeting with the girls!!!
Big hugs!
I must go and see, but I feel so sad!
On my road I can watch gardens and interesting things, so my heart gets a bit of joy!
Big hugs...and have a fantastic cruise!!!
Le abitudini di un tempo, all'era ante-terremoto per intenderci, erano quotidiani incontri "in piazza", al bar, in libreria, all'edicola, un soffermarsi con qualcuno, a sorridere a qualcun altro...
Oggi ci accorgiamo quanto fosse prezioso quello stile di vita, mi appare ora come uno stile rinascimentale, perché i portici, la conformzione urbanistica del nostro centro lo rendeva un luogo con tanti angooli specialic,a piaimento di ciascuno!
Non dovrei guardare sempre indietro...certamente il recupero potrà significare anche cambiamento, scelta di nuove soluzioni, forse moderne, razionali...spero però che rimanga l'aspetto umanistico!
Grazie della della "simpatia"
Spero che la tensione a concretizzare la rinascita rimanga sempre viva!
Un abbraccio!