Lo strudel è, come ho già scritto in vecchi post del blog, una antica memoria del tempo di guerra, ero bambina, non capivo che cos'era la guerra, se non che in casa eravamo solo quattro donne, ovvero mia madre, la zia di mio padre, mia sorella due anni meno di me ed io!
Erano tempi molto duri e diffici, quando il capo di famiglia da anni era in guerra, e la campagna andava in malora perché mancava mano d'opera, il garzone fisso, e gli stagionali non ce li potevamo più permettere
I rischi dei bombardamenti erano per noi piccoline quasi avventure fiabesche, per quella fuga improvvisa al rifugio scavato lungo un fosso, trovarsi stretti con altri vicini in quella tana dall'odore pungente di terra scavata e di erba...immobili e e silenziosi nel buio di quel tunnel...guai avere luci, lumiere a petrolio o all'acetilene...
Forse era l'ultimo inverno prima della fine della guerra che arrivò da noi, di passaggio, forse per ottenere provvisori documenti per poter proseguire per la Sardegna, la strana coppia, Maria e Celeste, lei di Lubiana, bionda, alta, giunonica, e Celeste, piccolo, secco, e scuro di pelle....
Di loro ricordo la gentilezza, la disponibilità a collaborare in famiglia...di loro due, di mia sorella e me qualcuno in famiglia ha le foto che ci facemmo in piazza...mi piacerebbe ritrovarla...
A volte, scrivendo sul blog di questo episodio, mi illudo che qualcuno dalla Sardegna possa avere notizia di questa coppia, che spero abbia potuto arrivare alla casa di Celeste in Sardegna, abbia avuto una vita felice, con figli e nipoti!
Bene, Maria un giorno ci fece lo strudel!
Ne ho già parlato...anche se ne ho una confusa memoria, l'immagine di quel morbido velo che sopra le nocche delle mani di Maria volteggiava al di sopra del tavolo di cucina, coperto dalla bianca tovaglia che mia madre usava per fare la sfoglia, la pasta all'uovo per le tagliatelle o, per le feste annuali, i tortellini....e ricordo le tante mele sbucciate, il profumo del burro sciolto, della cannella, e dopo la cottura quel profumo e il sapore della mela che si scioglieva in bocca...un dolce che non si assomigliava per niente ai nostri dolci!
E' un dolce semplice, tradizionale di altre regioni nordiche e straniere, ma è come se appartenesse anche a me!
Ogni volta che preparo lo strudel è un momento quasi magico, perché i ricordi riafforano, visi di famiglia che non ci sono più, e quelle due persone sconosciute, apparse e poi di nuovo tornate nel mondo a noi ignoto.
Con tre mele golden e altri ingredienti che avevo a disposizione, senza pesare nulla, per me è come un'operazione automatica, mi preparo prima la pasta, morbida, cedevole, calda come la mano, che deve riposare pure tiepida sotto la scodella o la pentola...
250 g farina 0 (per errore ho fatto lo strudel con la farina 0 e il pane treccia con farina doppio zero...con eccellenti risultati!)
un cucchiaio di zucchero
un albume, mezz'etto circa di burro, un cucchiaino di succo di limone, un pizzico di sale.
Ho impastato a mano, aggiungendo acqua tiepita qb
Ho messo il panetto sotto una tazza, accanto al termo, per circa un'ora.
Ho racimolato avanzi di nocciole e mandorle, e pure circa un etto di sultanina, ammollata in acqua calda e ben strizzata, tre mele golden grandi, cannella e biscotti secchi e altro burro sciolto per spennellare la pasta all'interno e all'esterno.
Ho macinato la frutta secca con i iscotti, irrorato le mele afftettate con succo di limone, cosparso con un cucchiaino di cannella e mezzo cucchiaio di zucchero e con parte delle briciole del macinato ottenuto.
Ho tirato la sfoglia abbastanza sottile, anche se avrei dovuto assottigliarla ancora di più, ne ho ricavato un rettangolo di trenta per quaranta, ad occhio e croce,
ho spennellato con burro fuso, e coperto con uno strato di sbriciolato e su questo ho steso le mele e l'uvetta, ho aggiunto due cucchiai del burro sciolto, ho ripiegato i bordi laterali corti, dopo aver ritagliato delle striscette per pareggiare i lati, che mi serviranno per decorare (il mio non è un decoro...ma uno scarabocchio!)
Ho arrotolato dal bordo lungo in alto verso di me, quindi l'ho posto in una teglia di alluminio, ripiegato a forma di ferrodi cavallo, su carta da forno leggermente imburrata. Ho spennellato con burro fuso.
Cottura nel forno ad aria calda daewoo, un ex forno a MW, in cui le onde sono estinte e le funzioni si sono ridotte solo al forno normale e al grill!
45 minuti di cottura a 170 gradi
Ancora caldo ho spolverato con zucchero a velo
E' stato molto gradito...forse avvertono con quale sentimento ed emozione l'ho preparato, in solitudine, chiusa nella mia cucina...ma in compagnia delle dolci ombre della mia infanzia.
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.
Erano tempi molto duri e diffici, quando il capo di famiglia da anni era in guerra, e la campagna andava in malora perché mancava mano d'opera, il garzone fisso, e gli stagionali non ce li potevamo più permettere
I rischi dei bombardamenti erano per noi piccoline quasi avventure fiabesche, per quella fuga improvvisa al rifugio scavato lungo un fosso, trovarsi stretti con altri vicini in quella tana dall'odore pungente di terra scavata e di erba...immobili e e silenziosi nel buio di quel tunnel...guai avere luci, lumiere a petrolio o all'acetilene...
Forse era l'ultimo inverno prima della fine della guerra che arrivò da noi, di passaggio, forse per ottenere provvisori documenti per poter proseguire per la Sardegna, la strana coppia, Maria e Celeste, lei di Lubiana, bionda, alta, giunonica, e Celeste, piccolo, secco, e scuro di pelle....
Di loro ricordo la gentilezza, la disponibilità a collaborare in famiglia...di loro due, di mia sorella e me qualcuno in famiglia ha le foto che ci facemmo in piazza...mi piacerebbe ritrovarla...
A volte, scrivendo sul blog di questo episodio, mi illudo che qualcuno dalla Sardegna possa avere notizia di questa coppia, che spero abbia potuto arrivare alla casa di Celeste in Sardegna, abbia avuto una vita felice, con figli e nipoti!
Bene, Maria un giorno ci fece lo strudel!
Ne ho già parlato...anche se ne ho una confusa memoria, l'immagine di quel morbido velo che sopra le nocche delle mani di Maria volteggiava al di sopra del tavolo di cucina, coperto dalla bianca tovaglia che mia madre usava per fare la sfoglia, la pasta all'uovo per le tagliatelle o, per le feste annuali, i tortellini....e ricordo le tante mele sbucciate, il profumo del burro sciolto, della cannella, e dopo la cottura quel profumo e il sapore della mela che si scioglieva in bocca...un dolce che non si assomigliava per niente ai nostri dolci!
E' un dolce semplice, tradizionale di altre regioni nordiche e straniere, ma è come se appartenesse anche a me!
Ogni volta che preparo lo strudel è un momento quasi magico, perché i ricordi riafforano, visi di famiglia che non ci sono più, e quelle due persone sconosciute, apparse e poi di nuovo tornate nel mondo a noi ignoto.
Con tre mele golden e altri ingredienti che avevo a disposizione, senza pesare nulla, per me è come un'operazione automatica, mi preparo prima la pasta, morbida, cedevole, calda come la mano, che deve riposare pure tiepida sotto la scodella o la pentola...
250 g farina 0 (per errore ho fatto lo strudel con la farina 0 e il pane treccia con farina doppio zero...con eccellenti risultati!)
un cucchiaio di zucchero
un albume, mezz'etto circa di burro, un cucchiaino di succo di limone, un pizzico di sale.
Ho impastato a mano, aggiungendo acqua tiepita qb
Ho messo il panetto sotto una tazza, accanto al termo, per circa un'ora.
Ho racimolato avanzi di nocciole e mandorle, e pure circa un etto di sultanina, ammollata in acqua calda e ben strizzata, tre mele golden grandi, cannella e biscotti secchi e altro burro sciolto per spennellare la pasta all'interno e all'esterno.
Ho macinato la frutta secca con i iscotti, irrorato le mele afftettate con succo di limone, cosparso con un cucchiaino di cannella e mezzo cucchiaio di zucchero e con parte delle briciole del macinato ottenuto.
Ho tirato la sfoglia abbastanza sottile, anche se avrei dovuto assottigliarla ancora di più, ne ho ricavato un rettangolo di trenta per quaranta, ad occhio e croce,
ho spennellato con burro fuso, e coperto con uno strato di sbriciolato e su questo ho steso le mele e l'uvetta, ho aggiunto due cucchiai del burro sciolto, ho ripiegato i bordi laterali corti, dopo aver ritagliato delle striscette per pareggiare i lati, che mi serviranno per decorare (il mio non è un decoro...ma uno scarabocchio!)
Ho arrotolato dal bordo lungo in alto verso di me, quindi l'ho posto in una teglia di alluminio, ripiegato a forma di ferrodi cavallo, su carta da forno leggermente imburrata. Ho spennellato con burro fuso.
Cottura nel forno ad aria calda daewoo, un ex forno a MW, in cui le onde sono estinte e le funzioni si sono ridotte solo al forno normale e al grill!
45 minuti di cottura a 170 gradi
Ancora caldo ho spolverato con zucchero a velo
E' stato molto gradito...forse avvertono con quale sentimento ed emozione l'ho preparato, in solitudine, chiusa nella mia cucina...ma in compagnia delle dolci ombre della mia infanzia.
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Commenti
P.S. E tuo padre torno' poi dalla guerra?
Il cibo non è solo nutrimento, ma è indissolubilmente legato ad emozione e memoria...anche il profumo e il sapore di un cibo possono permanere nella nostra memoria e coscienza emotiva per tutta la vita.
Sì, mio padre era in Albania fino al '43, poi in Germania in campi di concentramento fino al maggio 45, e tornò a casa nel luglio '45, in cinque anni ha avuto solo una licenza nel '42 ...e dovette lavorare anni per recuperare e reimpiantare il frutteto!
Buona notte Chiara!
Un abbraccio!
hugs, bee
xooxoxoxox
Buona giornata, Francesca
I love strudelwith fruits or veggies...my father spent 5 years away from the family!
Have you walked to the stores?
Have a great week end! Glad you ordered another cruise with OD.
Big hugs!
Aspetto di vedere anche la tua pasta da strudel!
Grazie, un abbraccio!
Naturalmente ho solo ricordi dal passato remoto, a questa età affiorano solo quelli...e si dimentica un po' tutto del presente!!!
Un abbraccio!
Brava anche tu, anch'io bazzicavo da quelle parti e non mancavo di rimpinzarmi di strudel...e di tanto altro...si mangia bene ed abbondante da quelle parti!
E il panorama era stupendo!!!
Un abbraccio e buon fine settimana!
Mom's doing much better since everything has now worked things out. She can no longer go back to Season's where she was living. They can not help her because she needs 24 hr. assistance. She's still in the hospital but she has decided to chose which nursing home that she would like to live there. It's in Amherstburg and she's very happy with her choice. Unfortunately it may take some time to get her there but at least she's happy and so are we. We are still seeing her each day for about 5 to 6 hours which can take a great deal out of you but that's OK, She my mother and I love her a great deal.
I see that your father had a very difficult time doing the war. It must of been difficult for all of you.
It's nice getting back to reading your blog. Ciao my friend.
Paul
Glad that your Mom is out of her issues, and I ope she will live well in a nursing home, I can understand what it means going each day to the Hospital!
I widh you all, that things will get better!!!
See you!
Greetings to your family!
Mia madre faceva il pane in casa,e da quello che raccontano i parenti era anche bellissimo!
Anche io ho dolci ricordi legati allo strudel,ho la ricetta nel mio vecchio ricettario delle medie,ma sono almeno vent'anni che non lo faccio.Da poco mia cognata ha ricordato la bontà dello strudel che facevo io,adesso mi sembra proprio che lo rifarò,con la ricetta di nonna Ivana.
Anche qui abbiamo avuto un pò di neve.Buona settimana...Etta
Ho letto con ingordigia il ricordo che hai palesato nel racconto dello studel.
Non c'è dubbio, l'emozione e sorta pian piano a ogni parola letta sempre di più.
Ecco un buon motivo per provare il dolce, che peraltro mi piace molto.
Basterà avere anche solo una minima memoria di questa narrazione per far la ricetta per bene, giacché il racconto stesso è già carico di tanta roba per bene.
Con la speranza mai vana di ricevere notizie dalla sardegna, di cuore.
Lo strudel ha varie versioni per la pasta da involucro, quindi anche diversi metodi per confezionarlo, per la farcia pure ci si può sbizzarrire, cosa che faccio spesso, in quello antico come questo mi rifaccio appunto a quel ricordo!
Il mio cruccio è non avere i dati certi, da mia sorella ieri ho appreso che abitavano nella casa del bracciante che era nella nostra corte. So che avevano delle peripezie dietro di sé, e vorrei tanto sapere come raggiunsero la Sardegna, e come vissero!
Internet fa miracoli...ci spero a volte, anche se è un episodio così remoto!
Un abbraccio!
Per questo strudel tradizionale antico occorre la manipolazione a puntino della pasta, che diventa come un velo e si "perde nell'amalgama della farcia, e inoltre rimane croccantina all'esterno, è importante la spennellatura che protegge dall'indurimento, le paste povere, tipo piadina, tendono a indurire raffreddando, per questo si mangia tiepido, fragrante...con gli anni si acquisisce un "sapere", come anticamente lo era nelle famiglie, quando si reiteravano sempre quei pochi piatti che era possibile fare...con l'austeity endemica, non imposta, come nei tempi moderni!
Grazie per l'emozione che mi manifesti, mi ha commosso
Scusate il ritardo, ma sono troppo impegnata e stanca!!!
Un abbraccio!
Troppo buona...scrivo del mio piccolo mondo rustico, o meglio rurale...
La tradizione del cibo è una riccezza per l'identità, io ci ricamo anche sopra, le sfumature dfamigliari di ricette antiche sono infinite e ciascuno di noi ricorda le proprie!!!
Un abbraccio!
When I take a look at your blog in Safari, it looks fine however, when opening in IE, it has
some overlapping issues. I merely wanted to give you a quick heads up!
Apart from that, great blog!