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Venerdì Santo nella tradizione




Tradizioni di Pasqua: anche da noi da tempi immemorabili (non ho qui al momento dati documentati), si svolge un rito particolare, suggestivo, che richiama dai paesi vicini molte persone. Una Azione Liturgica e la Processione con il Cristo Morto si svolgono dalle 20 del Venerdì Santo; all’interno della chiesa di San Silvestro, nell’abside, viene montato un enorme scalone in legno, il monte del Calvario, in cima al quale si ha una impalcatura con una grande Croce eretta, su cui poggia la statua di un Cristo Morto, di statura più alta del normale, il capo cinto dalle spine, mani e piedi inchiodati al legno della croce; due scale a pioli sono appoggiate ai bracci della Croce. Per l'occasione, un tempo, veniva invitato un bravo predicatore, che dal pulpito introduceva l'azione dei due chierici, i quali, saliti sulle rispettive scale, procedevano alla schiodatura di una mano alla volta, accompagnata da cadenzati suoni di tamburo e alternata all'oratoria del predicatore, fino a che tutto il corpo era staccato dalla croce. I gesti, i colpi dei martelli, lo svitamento dei chiodi erano lenti e solenni, seguiti da pause di silenzio e dramma.. Oggi, si mantiene lo stesso rito. Il Cristo Morto viene poi deposto su un catafalco, che uomini di una congregazione trasportano a spalla, al seguito viene la Statua della Madonna Addolorata, pure essa trasportata sulle spalle, e la processione, con la folla che si accoda lentamente, esce dalla chiesa. La Banda del Paese accompagna la Processione, che si svolge lungo la piazza, un regolare rettangolo di circa 300 x 20 m, con ai lati una serie di “pulécc” (pulicchio, figura stramba), figure intagliate su tavole di legno, sul metro di altezza, dipinte di marrone, che poggiano su supporti e reggono alla meno peggio delle torce accese. Queste figure, distanti una ventina di metri l’una dall’altra, fanno da “badanti”, le incerte fiamme delle torce illuminano suggestivamente il lento procedere del corteo, la piazza viene lasciata apposta con illuminazione scarsa. Un tempo, a questo rito religioso, che dura circa tre ore, seguiva il così detto struscio o passeggio sotto i portici, che sono una caratteristica dei nostri paesi emiliani, con Bologna in testa, (che ne possiede da sola sui 40 chilometri), dove le vetrine dei negozi, un tempo ben più numerosi, sfoggiavano allestimenti elaborati, con tutta la simbolistica della Pasqua, era una vera gara, dal fornaio, con le sue forme di pane che rappresentavano agnelli, cestini di uova, o il macellaio che esponeva l’agnello, i conigli, che sembravano vivi, in mezzo a un prato di erba.

Era pure la serata, per i giovani, di trovarsi la morosa, le ragazze “spianavano” (rinnovavano) l’abito elegante, sfoggiavano acconciature fresche di parrucchiera; ma anche le signore si industriavano a dare bella mostra di sé, con il tallieur blu fatto dalla sartina, la borsa appena comprata, le scarpe abbinate alla borsa, un foulard nuovo intonato. Se poi il tempo era discreto, la temperatura tiepida, si gustava il primo gelato della stagione, un cono comodo da mangiare, passeggiando. Era tutto abbastanza connotato da conformismo, ingenuo e tollerabile.



Anche questo anno si ripete, ultimamente la partecipazione è minore, la voglia di vacanza porta ad altri lidi molta parte della popolazione, i negozi si sono molto diradati, i commercianti hanno meno voglia di contribuire con il proprio lavoro e tempo.

Oggi sono però più numerosi gli spettatori di altri paesi e religioni. Donne e bambini compaiono in paese accanto agli uomini, hanno abiti di fogge diverse, sono i nuovi immigrati arabi, indiani, cingalesi, congolesi e da dietro le colonne dei portici osservano, non so con quali sentimenti, tutta la celebrazione all’esterno della chiesa.

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Commenti

Luca and Sabrina ha detto…
Auguri di Buona Pasqua, cara Ivana, a te ed a tutta la tua famiglia. Che sia davvero una rinascita, in questo momento così straziato dalla terribile tragedia che si è abbattuta sull'Abruzzo.
Un abbraccio da Sabrina&Luca
ivana ha detto…
Grazie!
Ne abbiamo bisogno di serenità e salute!
Auguro anche a voi Una Buona Pasqua, e alle rispettive famiglie!
Un abbraccio
Ivana
wonderful traditions you have my friend. here we do not do much like that. too bad for us.

i leave in the morning, will visit you in a week. be well and enjoy!

smiles, bee
xxoxoxoxoxoxoxoxo
xoxoxoxoxoxoxoxoxo
ivana ha detto…
Ciao Bee!
I wish you and Ch. a Happy Easter on the ship with nice friends!
See you next week!
Un abbraccio!
smile, ivana
xoxoxoxo
Prez ha detto…
Tanti auguri di una serena Pasqua.
Speriamo che queste belle tradizioni non svaniscano nel nulla
ivana ha detto…
Grazie Prez!
occorrerebbe davvero avere più in considerazione le proprie radici culturali, per non perderci!!!!
Grazie, tantissimi auguri a te!!!!
Buona Pasqua in serenità e pace!
ivana
Anonimo ha detto…
Buona Pasqua cara nonna Ivana, a tutti i tuoi cari dalla mia famiglia, chissà che spettacolo la tua tavola! e' una Pasqua in cui ci si sente più vicini e bisognosi di fratellanza, un abbraccio caloroso!
ivana ha detto…
Grazie Diana!
Ricambio di tutto cuore gli uguri di una Serena Pasqua!
Ho davvero tutta la famiglia, sto approntando cose semplici, tradizionali della mia terra!
Non ero nello spirito di strafare con cose elaborate....lasagne e tortellini sono già abbastanza laboriosi, ma li ho fatti per tempo!
Un abbraccio!!!
Ivana
Nanette ha detto…
Happy Easter Ivana!! We have many traditions just like yours. Puertorricans and Italians have so much in common!! That's why I feel at home in Italy.
ivana ha detto…
Thank you, Nanette
Happy Easter To you and your Family!
I know, there are many affinities in the Italian and Puertorican Traditions!
Have a great week!
Ciao!
ivana

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