Passa ai contenuti principali

TRECCIA INTEGRALE alle ERBE AROMATICHE dei giorni di San GIOVANNI


TRECCIA  INTEGRALE alle ERBE AROMATICHE dei giorni di San GIOVANNI




Nella settimana della festa di San Giovanni si avverte davvero una suggestione sottile, che nasce dal pullulare di feste in nome del Battista e dalle numerose manifestazioni legate all'acqua, alle erbe aromatiche, ai fiori!
Soprattutto nei paesi rurali della nostra pianura, ma anche negli Appennini, si moltiplicano in questi ultimi anni le ricerche della memoria delle  credenze, dei gesti, delle attività, dei modi di trarre benefici dalla natura, dalle piante in particolare, durante certi periodi, ripescando in leggende celtiche, o paleocristiane, fors'anche pagane.



Alla  FIRA di AI  di San Giovanni in Persiceto oggi ho fotografato il simpatico stand della PROLOCO, che aveva dedicato la Promozione della sagra all'antica credenza del benefico influsso per la salute dell'uomo, della magica notte di San Giovanni



Suggestionata anch'io da questa "moda", non faccio altro che guardare le mie piantine di erbe aromatiche, che davvero sembrano dare il meglio di sé proprio in questi giorni!
La Lavanda e la menta hanno adesso i loro fiori profumati in vasi, nei giardini e anche in aree urbane, in vasconi ornamentali nelle piazze. San Giovanni in Persiceto, vedi caso, ha una predilizione per la Lavanda, che troviamo dappertutto, persino nel piazzale dell'Ospedale nuovo, in  vaste aiuole soltanto di lavanda.


Il pane che ho preparato la vigilia di San Giovanni è profumato alle erbe aromatiche




 500  g  farina 0
100  g  farina integrale bio
20    g  lievito birra fresco
2      cucchiaini di sale
2      cuchiaini di zucchero
30    g  burro
1      cucchiaio prezzemolo tritato
mezzo  cucchiaio erba cipollina tagliuzzata
1      cucchiaino di timo fresco, solo le fogliette
1      spicchio aglio maciullato
mezzo limone, scorza grattugiata e 2-3  cucchiaini di succo
olio e.v. di oliva, 2 cucchiai, per spennellare la superficie del pane


Sciogliere il lievito in acqua tiepida con un cucchiaino di zucchero.
Mettere tutti gli ingredienti nella ciotola del robot, miscelare brevemente, quindi versare il lievito schiumoso e aggiungere acqua, circa 350 ml, scarsi, per ottenere un impasto sodo, asciutto, quasi "pasta dura", di mia memoria!
Togliere dalla ciotola e continuare a lavorare l'impasto a mano, alacremente, per circa 10  - 13 minuti, fare una palla, incidere a croce e mettere a lievitare, chiuso da pellicola e coperto da telo in luogo riparato per un paio d'ore, quando è raddoppiato di volume!



Lavorare ancora l'impasto, fare tre bastoni, quindi, iniziando dal centro intrecciarli, unendo i capi alla fine, rivoltandoli sotto, agli estremi.



Accomodare la treccia su carta da forno, in una teglia di circa trenta cm di lunghezza.
Oliare con i due cucchiai di olio e un cucchiaio d'acqua.
Lievitare ancora circa un'ora.



Cuocere per 50-60 minuti, a 190°C per circa venti minuti, poi abbassare a 150°-155°C fino alla fine!
Lasciare in forno socchiuso spento per tre minuti.
E' un pane fine, mollica vellutata, morbida, un ottimo sapore, crosta croccante!
 

Commenti

that looks so beautiful! you sure are the bread maker honey! not me, i wish i was. d#1 makes good bread too. she starts with wheat berries whatever they are!

i won at canasta today. had fun. hope you had fun too!

smiles, bee
xoxoxoxoxooxx
Dizzy Paul ha detto…
Beautiful bread Ivana. I'm having a difficult time writing this comment. I haven't felt well all day long and at the moment I feel a little dizzy. That's why I won't stay long. I'm having my mom over for dinner tomorrow. It's her birthday. She'll be 83 years old and she wanted BBQ steak tomorrow and that's what she'll have. See you later my friend.

Paul
Paula Feldman ha detto…
Ivana, lo fai sembrare così facile l'arte della panificazione. Assolutamente incredibile come metti tutti insieme, un giro di robot, una trecciata e voilà PANE incredibile. Vorrei venire da te per lezioni! Un caro saluto da Ponente, P
ivana ha detto…
Thank you Bee!!
I had too a lovely saturday at S. Giovanni Persiceto, where the Saint John's Festival ends today!
So, saturday canasta was lucky!!!
I know that your lovely D#1 is a great bread maker!!!!
Have a serene Sunday!!!

Big hugs!!!
ivana ha detto…
Ciao Paul!
I hope you will be well to-day!
I'll write a short virtual card for your Mom, on my Blog!
I know, she celebrates her 83th Birthday!!! So you can print it, I'm not so for romantic writing, like you, with your precious postcards!!!

Buona domenica a tutti!!!
ivana ha detto…
Cara P.

Non sai quanto io mi incaponisca per voler fare il pane della mia memoria, sia il pane della mia famiglia, molto particolare, che non esiste più, come sostanza, anche se dal fornaio compri il pane con l'antico formato...sia il pane di giovane sposa, in terra straniera, che amava l'ottimo pane della domenica, che spesso faccio anch'io, e che mi riesce abbastanza bene e simile!!!
Una buona domenica a te!!!
Spero di andare per sagre anche oggi...ma non so se il G. d'accordo...già ieri pomeriggio e sera eravamo a una Festa!!!

Ciao!!!
bruchina ha detto…
Aprire il tuo blog carissima Ivana è sempre un piacere, scrivi sulle tradizioni in modo molto appassionante, complimenti per il pane e ciao a presto Roberta
ivana ha detto…
Ciao Bruchina!!!

Grazie...un blog raffazzonato...da te trovo invece un sereno stile elegante!
Sei già libera dagli impegni?
Buone vacanze allora!!!

Un abbraccio!
bruchina ha detto…
Liberissima!!! Anche a te buone vacanze, ciao!!!
ivana ha detto…
Bene...gotiti le vacanze!

Noi non andiamo in vacanza...stiamo bene a casa...si fa solo delle brevi scampagnata, quando è possibile!!!
A questa etò si sta bene nel proprio guscio!!!
Buona notte!!
Oggi una esperienza piacevole, in una fiera...e soprattutto al Museo dell'Aceto Balsamico, e all'Ordine del Nocino a Spilamberto/MO...90 foto da guardare...e da ragionarci su!!!

Ciao!!
2friendscooking ha detto…
Grazie Ivana.Can't wait to make this delicious bread! ciao from Rome
ivana ha detto…
Ciao amici di cucina!!!
Lo farete? Grazie!!!

Ciao!!

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.