Passa ai contenuti principali

CREVALCORE, FORTUNATO LODI, TEATRO NACIONAL LISBONA e VARIE&EVENTUALI di DEDE_LE

Cara Dede....comincio così, perché non posso comporre un post con materiale che non è mio, lo sai, sono casalinga, anziana, pasticciona, curiosona e quant'altro... ma vengo sospinta spesso da strane emozioni, da voglie di approfondire un argomento, di trattare temi che vanno oltre il mio quotidiano, che quindi vanno oltre le mie capacità!
Il mio intento è soprattutto di provare piacere a scrivere e di dare piacere a chi legge; senza  pretese, in grande serenità e umiltà, conscia della pochezza dei miei mezzi!
Bene, diciamo che in questi giorni mi è venuto sottomano un personaggio, un mio concittadino dell'Ottocento, che si è distinto, quindi ho cercato di avere informazioni, FORTUNATO LODI architetto, prima informazione è appunto 

il TEATRO NACIONAL Dona Maria II
courtesy of DEDE


Cercando nella storia cittadina ecc...e soprattutto cercando di focalizzare dei riferimenti pratici, a portata di mano, inserisco di nuovo l'immagine del nostro Teatro Comunale, che ha trasversalmente un richiamo allo stile di Lodi.
 Teatro comunale Crevalcore



Fu realizzato verso gli anni Ottanta dell'Ottocento dall'ingegnere Antonio Giordani, dopo che fu rifiutato, perché troppo dispendioso, il progetto dell'architetto Fortunato Lodi (1806-1883)...

Il Giordani aveva già realizzato  una ventina d'anni prima il teatro di Cento /FE,

Teatro Borgatti, Cento


col progetto e in collaborazione dell'architetto Lodi, un edificio ricco di contrasti di colore e linee, mentre nella realizzazione del teatro di Crevalcore il Giordani eseguì un'opera più sobria.
Fortunato Lodi all'epoca della costruzione del teatro di Crevalcore era già anziano; aveva esercitato la sua professione di architetto, laureato all'Accademia di Belle Arti a Bologna, era docente alla facoltà di Ingegneria che era passata all'Università, per il nuovo ordinamento dell'insegnamento dell'architettura tecnica, tenuta in precedenza all'Accademia delle Belle Arti.

Il Lodi ricevette un incarico molto importante  nel 1842, allora trentaseienne, allorché fu chiamato a Lisbona in Portogallo, per la costruzione del Teatro Nacional, fortemente voluto dal poeta e drammaturgo Almeida Garret, nel lato nord della piazza de Rossio, dedicata alla regina Maria II del Portogallo, nello spazio del Palazzo dos Estaus, eretto nel 1450, che fu anche sede della Inquisizione, che era stato distrutto da un incendio nel 1836!  

Qui inserisco per ora altre due bellissime foto di Dede, che dedicò più di una decina di articoli nel suo blog, ai suoi viaggi a Lisbona!
Courtesy  Dede... VARIE & EVENTUALI
Panoramica verso il lato Nord della Piazza do Rossio, con il TEATRO NACIONAL sullo sfondo.



In stile neoclassico ha un portico a sei colonne,  sormontato da un frontone con il timpano a bassorilievo dedicato a Gil Vicente (Lisbona, 1465 – 1536) drammaturgo e poeta portoghese, attivo alla corte di Lisbona nella prima metà del XVI secolo, considerato il fondatore del teatro nazionale del Portogallo!


Altre foto sono pubblicate in Flickr da Dede_le, che penso siano accessibili, cercando lisbona.

Dopo gli anni trascorsi in Portogallo, Lodi rientrò in Italia, chiamato a Bergamo per la costruzione del Palazzo della Nuova Pretura, qui rimarrà per cinque anni a insegnare all'Accademia Carrara.
Progettò facciate di chiese in provincia di Bologna, palazzi a Bologna, come pure collaborò a progetti per elementi della facciata del Duomo di Firenze, e altro!
Ho cercato anche in biblioteca , al momento niente di reperibile, ma spero di avere qualcosa prossimamente.
Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.

Commenti

dede leoncedis ha detto…
Sono confusa e lusingata dai tuoi complimenti, grazie Ivana!
ivana ha detto…
Cara Dede!

Che dici, faccio solo constatazioni!
Mi mancano le foto più particolareggiate della facciata, il portico, il frontone, che da Flickr non riesco a scaricare...che sarebbero un completamento per il tema su Fortunato Lodi, il Neoclassicismo della prima metà dell'Ottocento, che nella seconda metà dell'Ottocento sta tramontando, per dare luogo, almeno nel Bolognese al Neogotico.
Grazie a te!
Un abbraccio!
Paula Feldman ha detto…
Direi che le foto sono eccezionale e aver usato pure quelle di Dede ha dato alla poste completezza. Brava Ivana! Non credo proprio che la tua capacità computeristica sia mancante! Altro chè! abbracci da un ponente soleggiatoP
ivana ha detto…
Ciao Paula!!!

Grazie...sto rileggendo e in vece di correggere stamattina ho peggiorato la comprensione del blog, tagliuzzando e cancellando, ma dovevo andare dalla piccolina e non ho riguardato!

Anche qui soleggiato e adesso è anche caldo!

Un abbraccio!
beautiful! wonderful photos!

it is sunny, warm, and VERY windy here. very very windy! the noise of it is really getting to me now. i wish it would stop "wooshing"!

smiles, bee
xxoxoxooxxo

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

PLATESSA al MICROONDE!!!

Il microonde è un elettrodomestico che mi piace sempre di più, sia a pranzo che a cena mi sono preparata due piatti semplici, simpatici...me lo dico da me stessa, ma in fondo anche il G. gradisce! Una confezione di platesse surgelate coop,  sono 6 filetti, per il pranzo delle Ceneri. Non sono molto amante dei pesci così delicati, piatti da malatini, mi ricordano le infinite volte che si preparano per bambini inappetenti, che poi lo diventano ancora di più! Nella padella si sbriciolano, non sai come voltarli, o ci fai una tale impanatura...che poi mangi solo pane bruciacchiato! O sono io che non so trattarli!  Stavolta invece ecco come ho fatto! Testo e immagini di ivanasetti 6  filetti di platessa scongelati, tenuti in un po' d'acqua e limone, poi asciugati 1  pomodoro maturo sodo e grande, tagliato a fette di pochi millimetri 1/2  limone, succo 2  cucchiaini di prezzemolo secco 2  cucchiaini di salamoia bolognese 2+2  cucchiai di olio e.v. 2       cucchiai di