Siamo ancora nel Parmense, una zona incantevole, per i molti castelli che vi si trovano, per il cibo ottimo, per i ricordi Verdiani, per l'eleganza e la finezza di antichi casati nobili!
Da Soragna partiamo verso mezzogiorno per trovarci in poco tempo a una mensa scolastica, all'ISTITUTO TECNICO AGRARIO DON LAZZERO, a Montechiarugolo. Questo complesso era un convento fatto costruire da una contessa Torelli, signori di Montechiarugolo, nella prima metà del Cinquecento, con annessa una chiesa; i frati che lo reggevano rimasero fino al 1810, poi la struttura ebbe altra destinazione d'uso, soprattutto militare, quindi fu adibita ad abitazioni private. I Salesiani dal 1914 ottennero l'edificio e aprirono una scuola media agraria, che poi si allargò anche a secondaria di tecnica agraria, prendendo sempre più importanza, ma dal 2001 i salesiani sono stati sostituiti da una cooperativa di amici e sostenitori della scuola, che la conducono con serietà e capacità.
Posso dire che il pranzo è stato ottimo, per la scelta di cibi tipici, ottimi prodotti e ingredienti, siamo nella zona di grandi eccellenze gastronomice
Abbiamo pure fatto la foto di gruppo nel piazzale...da curiosa mi sono guardata in giro
dalla targa sul muro scopro una notizia che si intona alla giornata, 17 marzo 2012, giorno di chiusura del 150. anniversario dell'Unità d'Italia
Montechiarugolo ricevette la prima Bandiera Tricolore. E' sempre interessante fare attenzione a ciò che ci circonda, in luoghi che visitiamo per la prima volta e per questo ci attraggono, ci stimolano a conoscerli, spesso ancor più degli abitanti stessi.
Montechiarugolo ci appare inserito nel paese, un muro protegge un largo e profondo fossato, ma poi si viene presi dall'imponenza della Rocca, sembra esistere solo quella, con la sicurezza di una fortezza inespugnabile, come sembrava nel Quattrocento, 1406, quando fu costruito sulle rovine di un precedente castello, da Guido Torelli, fedele condottiero dei Visconti, che ottenne proprio da loro questo Feudo.
Si accede al Castello attraverso un bel cancello,
che si apre su un giardino, con vialetti, siepi di bosso, e statue sparse all'ombra di antiche piante, che in questa stagione sono ancora spoglie, in primavera ed estate la visita al giardino è una meraviglia, per le piante e i fiori...ma oggi ci accontentiamo di vedere lo stile di un giardino all'italiana, con percorsi sinuosi, le statue settecentesche che provengono dalla Reggia di Colorno.
Veniamo accolti da una signora che farà da guida alla visita al Castello.
Rimaniamo incantati dalla sua esposizione chiara, appassionata, non si nota la stanchezza, anche se ha appena finito la visita con un altro numeroso gruppo di turisti.
Ci parla della storia della famiglia che per duecento anni dominò su queste terre. Ci parla nell'aspetto e delle funzioni prettamente militari e strategiche della fortezza nel Quattrocento, delle traversie vissute,
Divennero una potente famiglia, imparentata per matrimonio con altre potenti famiglie, il che serviva per premunirsi da attacchi, da rivalità, anche se poi, a quei tempi, non si andava tanto per il sottile e si faceva spesso una brutta fine anche per mano di amici e di parenti.
I Torelli dominarono anche su Guastalla, nel Reggiano, ma ne parlo dopo la visita a Guastalla, che devo fare prossimamente.
Un ponte levatoio era un'ulteriore difesa per la fortezza, ma è stato sostituito da un doppio ponte in muratura, che varchiamo per entrare nella corte d'onore, un quadrilatero che raccoglieva i militari!
All'esterno delle mura avevamo notato le altissime gru e le impalcature, ci sono lavori in corso, quindi molta parte del Castello, soprattutto i Camminamenti della parte occidentale della struttura, non sono visitabili, da quell'altezza si possono vedere gli altri castelli parmensi e verso est è visibile il Castello di Montecchio!
La torre, pure imbragata con impalcature, era un tempo anche prigione, in certe celle sono visibili graffiti di prigionieri, disegni, che non possiamo scoprire.
Un porticato occupa la parte sud della corte, con colonne a base poligonale, e capitelli con foglie di loto
le finestre gotiche sono state fatte nell'Ottocento, illuminano il primo ambiente all'interno, il Salone delle Feste, che ci aprirà un mondo diverso, d'arte e raffinatezza, in grande contrasto con la rude corazza di un Castello fortificato.
continua!
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.
Da Soragna partiamo verso mezzogiorno per trovarci in poco tempo a una mensa scolastica, all'ISTITUTO TECNICO AGRARIO DON LAZZERO, a Montechiarugolo. Questo complesso era un convento fatto costruire da una contessa Torelli, signori di Montechiarugolo, nella prima metà del Cinquecento, con annessa una chiesa; i frati che lo reggevano rimasero fino al 1810, poi la struttura ebbe altra destinazione d'uso, soprattutto militare, quindi fu adibita ad abitazioni private. I Salesiani dal 1914 ottennero l'edificio e aprirono una scuola media agraria, che poi si allargò anche a secondaria di tecnica agraria, prendendo sempre più importanza, ma dal 2001 i salesiani sono stati sostituiti da una cooperativa di amici e sostenitori della scuola, che la conducono con serietà e capacità.
Posso dire che il pranzo è stato ottimo, per la scelta di cibi tipici, ottimi prodotti e ingredienti, siamo nella zona di grandi eccellenze gastronomice
Abbiamo pure fatto la foto di gruppo nel piazzale...da curiosa mi sono guardata in giro
dalla targa sul muro scopro una notizia che si intona alla giornata, 17 marzo 2012, giorno di chiusura del 150. anniversario dell'Unità d'Italia
Montechiarugolo ricevette la prima Bandiera Tricolore. E' sempre interessante fare attenzione a ciò che ci circonda, in luoghi che visitiamo per la prima volta e per questo ci attraggono, ci stimolano a conoscerli, spesso ancor più degli abitanti stessi.
Montechiarugolo ci appare inserito nel paese, un muro protegge un largo e profondo fossato, ma poi si viene presi dall'imponenza della Rocca, sembra esistere solo quella, con la sicurezza di una fortezza inespugnabile, come sembrava nel Quattrocento, 1406, quando fu costruito sulle rovine di un precedente castello, da Guido Torelli, fedele condottiero dei Visconti, che ottenne proprio da loro questo Feudo.
Si accede al Castello attraverso un bel cancello,
che si apre su un giardino, con vialetti, siepi di bosso, e statue sparse all'ombra di antiche piante, che in questa stagione sono ancora spoglie, in primavera ed estate la visita al giardino è una meraviglia, per le piante e i fiori...ma oggi ci accontentiamo di vedere lo stile di un giardino all'italiana, con percorsi sinuosi, le statue settecentesche che provengono dalla Reggia di Colorno.
Veniamo accolti da una signora che farà da guida alla visita al Castello.
Rimaniamo incantati dalla sua esposizione chiara, appassionata, non si nota la stanchezza, anche se ha appena finito la visita con un altro numeroso gruppo di turisti.
Ci parla della storia della famiglia che per duecento anni dominò su queste terre. Ci parla nell'aspetto e delle funzioni prettamente militari e strategiche della fortezza nel Quattrocento, delle traversie vissute,
Divennero una potente famiglia, imparentata per matrimonio con altre potenti famiglie, il che serviva per premunirsi da attacchi, da rivalità, anche se poi, a quei tempi, non si andava tanto per il sottile e si faceva spesso una brutta fine anche per mano di amici e di parenti.
I Torelli dominarono anche su Guastalla, nel Reggiano, ma ne parlo dopo la visita a Guastalla, che devo fare prossimamente.
Un ponte levatoio era un'ulteriore difesa per la fortezza, ma è stato sostituito da un doppio ponte in muratura, che varchiamo per entrare nella corte d'onore, un quadrilatero che raccoglieva i militari!
All'esterno delle mura avevamo notato le altissime gru e le impalcature, ci sono lavori in corso, quindi molta parte del Castello, soprattutto i Camminamenti della parte occidentale della struttura, non sono visitabili, da quell'altezza si possono vedere gli altri castelli parmensi e verso est è visibile il Castello di Montecchio!
La torre, pure imbragata con impalcature, era un tempo anche prigione, in certe celle sono visibili graffiti di prigionieri, disegni, che non possiamo scoprire.
Un porticato occupa la parte sud della corte, con colonne a base poligonale, e capitelli con foglie di loto
le finestre gotiche sono state fatte nell'Ottocento, illuminano il primo ambiente all'interno, il Salone delle Feste, che ci aprirà un mondo diverso, d'arte e raffinatezza, in grande contrasto con la rude corazza di un Castello fortificato.
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.
Commenti
smiles, bee
xoxoxoxoox
Big hugs, honey...
No wonder, in my region there were circa 300 castles, many were destroyed, but other wwere restored, pubblic administrations bought them...my little town has three castles, one is pubblic, one lately was bought by a rich intustry man, the other is rent to an american architect, there are many cultural events!
I think that tourism should go also to this very rich part of an unknown Italy! Thank and big hugs!!!!
xoxoxoxoxoxo
Thanks!
I explained here above, what we can visit off from the great tourism!
We have wonderful artistic richness, that many people do not know!
Big hugs, honey!
xoxoxoxoxoxo