Passa ai contenuti principali

CROSTATA CON BIETA, RICOTTA, CREMA...

Ancora una mia rustica crostata salata, con lo stesso metodo, la mia brisée solita, mangiata in questi giorni di festa...a dire il vero ho chiesto a qualcuno di portarla in sala da pranzo, prima della cena della Vigilia di Natale e ...poi non l'ho  più vista...né assaggiata, il piatto da portata era già vuoto.
Mi volevo attrezzare per ritagliare dei bocconcini, qualcosa, insomma, di più presentabile...e invece ho visto solo questo scempio...le foto sono state fatte da Tommy, undici anni, che si era offerto come fotografo ufficiale della cena!!!

Una brisée con

250  g  farina 00
120  g  burro freddo a fettine
una punta di coltello di bicarbonato, gocce di limone e acqua frizzante fredda.

In una ciotola ho mescolato con le dita la farina col burro, fino ad avere come delle briciole, ho aggiunto poi l'acqua e ho impastato brevemente, per non bruciare l'impasto.

1   mazzo di bieta, solo la parte verde, sbianchita, scolata e strizzata, tagliata a listarelle
3   cipolle medie tritate
olio evo, 3 cucchiai
sale, pepe, origano e basilico secco 
Fare appassire le cipolle, aggiungere la bieta, le erbe, sale e pepe, e lasciare insaporire pochi minuti. Fare raffreddare.
Crema:
200  g  ricotta mista
6 uova medie (nella foto sono quattro, ma poi ho arricchito con altre due la crema)
2  cucchiai colmi di farina 00
3  cucchiai di parmigiano reggiano + 1 per la base, grattugiato
mezzo bicchiere di latte freddo
sale, noce moscata
Diluire farina e formaggio con il latte dentro a una ciotola antiscivolo, aggiungere la ricotta e le uova uno alla volta, sale e noce moscata.


 Tirare la pasta a disco, per una teglia da forno di 32 cm di diametro, usare anhe la carta da forno, con la forchetta forare la base, e schiacciare il bordo di pasta, cospargere di formaggio, mescolare le verdure alla crema


Cottura in forno ventilato a 170°C per 40 minuti.
 
Il G. mi ha comprato altra bieta...è di poche parole...vuol dire che devo rifarla...per l'ultimo dell'anno, cena in fattoria, è adatta anche là!!!

Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.
 



Commenti

Sara ha detto…
Una bellissima idea farcire questa torta con la bietola, a mio parere non viene abbastanza esaltata nelle ricette e questo è un buon modo per renderla protagonista!
Traveling Bells ha detto…
I would love to have a couple of slices of that RIGHT NOW, since I haven't had breakfast yet. That would be perfect. Great ingredients.

Stay warm. It sure is cold here.

Big hugs, honey...
Jean(ie) ha detto…
That would be wonderful with a little bit of fruit salad. Yum!
i think tommy did a wonderful job with the camera!

smiles, bee
xoxoxoxoox
Paul ha detto…
Delicious my friend and Tommy's photoograpy work is excellent.

Paul
ivana ha detto…
Grazie Sara!

La bieta sostituisce bene gli spinaci, e io la uso anche nell'erbazzone, poi con le parti bianche faccio diversi piatti, oltre a verdure lessata e condita!

Grazie e un abbraccio!
ivana ha detto…
Ciao Sandy!

It ..vanished!!!
I baked another pie, it's in my freezer for next time!

Big hugs, my friend!

ivana ha detto…
Ciao Jean!

It was a antipasto,
It's also for a lunch, with salat, right!!!

Big hugs, honey!
ivana ha detto…
Thank you, Tommy has got his camera at eight, he took many pics during his school trips, to many cities and town!
Today he brouht the New Year wishes, so he got money from graqnpa!
Have a great first Jan!

Big hugs, honey!
ivana ha detto…
Ciao Paul!
Tommy takes many pics everywhere!

Thank you!
I invited you l2011 to Google+ friends, today I tried again!
But your name here among the comments, is not linkable...I cannot understand why!
Are you follower of mine? I cannot receive the notice of your post of your blog!!!

Greets

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

PLATESSA al MICROONDE!!!

Il microonde è un elettrodomestico che mi piace sempre di più, sia a pranzo che a cena mi sono preparata due piatti semplici, simpatici...me lo dico da me stessa, ma in fondo anche il G. gradisce! Una confezione di platesse surgelate coop,  sono 6 filetti, per il pranzo delle Ceneri. Non sono molto amante dei pesci così delicati, piatti da malatini, mi ricordano le infinite volte che si preparano per bambini inappetenti, che poi lo diventano ancora di più! Nella padella si sbriciolano, non sai come voltarli, o ci fai una tale impanatura...che poi mangi solo pane bruciacchiato! O sono io che non so trattarli!  Stavolta invece ecco come ho fatto! Testo e immagini di ivanasetti 6  filetti di platessa scongelati, tenuti in un po' d'acqua e limone, poi asciugati 1  pomodoro maturo sodo e grande, tagliato a fette di pochi millimetri 1/2  limone, succo 2  cucchiaini di prezzemolo secco 2  cucchiaini di salamoia bolognese 2+2  cucchiai di olio e.v. 2       cucchiai di