Passa ai contenuti principali

La stria, ovvero la strega di casa mia

Una cena quasi ...perfetta





Che c'è di meglio di una stria, di un tortino d'acciughe e di una cimata stufata?
Nel pomeriggio mi sono divertita con queste piccole cose antiche, che pur si possono fare ancora oggi, coadiuvati da attrezzi moderni, amici della casalinga!
Tengo la scatola del fornetto qua in cucina, ma non lo uso spesso... oggi mi è venuto il voglino della stria...il gnocchino steso che ci faceva la mamma o la nonna quando si cuoceva il pane settimanale nel forno a legna...l'ho già accennato parecchie volte, ancora ne sento il sapore semplice ma indimenticabile, legato così tanto alla vita in campagna.








250 g farina 0
130 ml acqua tiepida
3 g lievito lidl secco
1 cucchiaio olio
una presina di sale

Impastare morbido, fare un panetto e lasciare coperto al caldo per 60-90 minuti
Dividere in due e tirare due dischi della misura del separatore in legno, in dotazione al fornetto ferrari per pizza napoli. Coprire e lasciare riposare la decina di minuti che occorre per scaldare il fornetto a 2 e mezzo di calore, girando la manopola.
Cospargere ogni disco con aghi di rosmarino tagliati con le forbici e qualche pizzico di ajòn bolognese-
Introdurre un disco alla volta sulla piastra del fornetto, aiutandosi con le palette a semicerchio; cuocere due minuti, non occorre voltare la stria!
Aprire, togliere con le palette, aspettare due minuti, introdurre la seconda stria, e cuocere due minuti!

Commenti

Paul F. Pietrangelo ha detto…
Once again Ivana, you have shown a very simple but tasty lunch or dinner. You make think that you are a simple cook but to me thay look like a tremendous food for all to enjoy. I'm still learning about cooking and everytime I look into your blog it excites me and allows my thoughts of cooking to get better. Continue to teach me my friend. I just love to see and read what it is your blog. Ciao.

Paul
ivana ha detto…
Thank you, Paul!
I'm not a cook, I try to prepare all genuine dishes of my memory!
Do you feel better?
I'm going to Teresa, now!
See you later!
Good morning!
Ciao
fabipasticcio ha detto…
sei una vera fonte di ispirazione!
buongiorno Ivana
ivana ha detto…
Cara Fabi,
il fatto è che sono io la prima a divertirmi a giocare con le poche cose che ho in casa...e a crearmi delle suggestioni dalla memoria!

Grazie, ciao!!!
Agata ha detto…
Ottimo il tuo blog, l'ho messo tra i migliori perchè sono una buongustaia ed è uno dei miei preferiti.
Complimenti!
ivana ha detto…
Salve Agata,
grazie, lavoro parecchio, e la pubblicità sta nel mio piacere di fare!
ciao!
Byte64 ha detto…
Ivana,
avere un piccolo forno a legna è il mio sogno.
Lo spazio ce l'avrei anche, chissà, magari questo è l'anno buono.

La tua stria è molto bella, assomiglia molto come preparazioni al pane arabo, quello che si fa in padella.

Ciao!
Tlaz
ivana ha detto…
Ciao Flavio!
I pani si assomigliano tutti, non si scappa, farina, acqua (lievito) e fuoco danno suppergiù lo stesso risultato a qualsiasi longitudine e latitudine tu ti trovi!!!

Volevo riprodurre la stria di cinquanta anni fa di casa mia, ma farine, lievito, acqua anche, non sono più la stessa cosa....
non ho più purtroppo il forno a legna che avevamo mezzo secolo fa quando abitavo in campagna...ma ho il Forno x pizza Fe....ri, che fanno a pochi chilometri da noi...e per il gnocchino vuoto è proprio l'ideale!
Me ,lo metto sul tavolo di cucina, è comodo, si cuoce e mangia contemporaneamente!!!
Grazie, ciao!!!!
pinguil ha detto…
Bongiorno Ivana,
queste strie mi intrigano molto.. credo che le proverò a breve!
ivana ha detto…
grazie!
dede leoncedis ha detto…
mi piacerebbe moltissimo cimentarmi con la stria, ma soffrendo della sindrome dell'impaziente non stendo mai la sfoglia abbastanza sottile e così la pasta viene sempre cruda dentro, mannaggia! anche la mia pizza è una emerita schifezza, che rabbia
ivana ha detto…
Dede,
ma dai!!! Non ci credo!!!
Poi se ci si prende la mano tutto fila liscio!!!!
La pizza non la faccio, la vado a comprare, ma la stria è una meraviglia, come pure la piadina e la tigella e il gnocco fritto, che sono proprio le cose più povere ma le più buone, dalle nostre parti!

Grazie, ciao...ho letto da te, ottimo!!!

Grazie ciau!!!
Betty ha detto…
ma che bella ricettina e che bel piattino! cena quasi perfetta??? io direi perfettissima!!! baciii
ivana ha detto…
Grazie Elisa/Betty!

Cose proprio elementari, ma di grande impatto emotivo!
Almeno per me!!!Ogni elemento del piatto ha un simbolo per me!
Ciao!!
Traveling Bells ha detto…
Yumm...that looks so GOOD!
ivana ha detto…
Ciao Sandy and Dick!
Thank you so much for coming!
Ciao!

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

PLATESSA al MICROONDE!!!

Il microonde è un elettrodomestico che mi piace sempre di più, sia a pranzo che a cena mi sono preparata due piatti semplici, simpatici...me lo dico da me stessa, ma in fondo anche il G. gradisce! Una confezione di platesse surgelate coop,  sono 6 filetti, per il pranzo delle Ceneri. Non sono molto amante dei pesci così delicati, piatti da malatini, mi ricordano le infinite volte che si preparano per bambini inappetenti, che poi lo diventano ancora di più! Nella padella si sbriciolano, non sai come voltarli, o ci fai una tale impanatura...che poi mangi solo pane bruciacchiato! O sono io che non so trattarli!  Stavolta invece ecco come ho fatto! Testo e immagini di ivanasetti 6  filetti di platessa scongelati, tenuti in un po' d'acqua e limone, poi asciugati 1  pomodoro maturo sodo e grande, tagliato a fette di pochi millimetri 1/2  limone, succo 2  cucchiaini di prezzemolo secco 2  cucchiaini di salamoia bolognese 2+2  cucchiai di olio e.v. 2       cucchiai di