Passa ai contenuti principali

BIGOLI INTEGRALI RAGU' MANZO PROSCIUTTO

Bigoli integrali con ragù di manzo e prosciutto...e lambrusco




Qui ho pregustato il sapore famigliare del ragù nostrano arricchito con prosciutto crudo, con il quale in casa mia si condivano le tagliatelle all'uovo, abbinandolo però, in questo piatto, a una pasta meno usuale per noi, il bigolo, e per giunta integrale!
Il ragù di famiglia era praticamente l'espressione della disponibilità di ingredienti della famiglia di campagna: la carne di manzo era pregiata, legata all'acquisto, quindi al denaro, mentre il prosciutto era un prodotto casalingo, gli odori erano solo quelli dell'orto, cipolla carota, o meglio la gialla pistinaca e il verde sedano dal sapore pungente.
Gli spaghetti, nella nostra usanza antica, erano un piatto che associavamo al venerdì di magro, al tonno sott'olio, alla cipolla e alla sarda sotto sale che ne vivacizzava il sapore, quindi non aveva la frequenza degli altri piatti, come gramigna e salsiccia, pasta e fagioli, gnocchi, tortelloni di magro con ricotta, minestra matta ecc...

Ho fatto i bigoli arrangiandomi con il robot per l'impasto e la macchinetta per preparare la pasta, quindi modernizzo quelle azioni ataviche che fin da bambina mi erano state inculcate.
In un certo senso voglio mantenere la tradizione, contaminandola con la tecnologia...praticamente penso molto alla economia del tempo, che posso impiegare per tante altre attività pratiche o culturali!
Nel mio "cucinare" non sono proprio ortodossa, sono un out-sider, se mi si giudica sotto il profilo di "szdaoura", o di "sfoglina"

Tutta questa pappardella di discorso per presentarvi a mo' di ricetta un primo che è stato molto gradito da giovani, meno giovani e da piccolissimi......


Pasta:

250 g farina integrale bio
100 g farina 00
50 g sfarinato grano duro
3 uova grosse

Impastare nel robot, come indicato nelle "Paste Basi"
Lasciare riposare la pasta sotto una terrina, a temperatura ambiente.
Fare le sfoglie, facendo passare la pasta solo fino al terz'ultimo foro dell'imperia, lasciare asciugare non troppo, e fare passare dalla trafila per spaghetti grossi, che io acquistato a parte, per coloro che non l'hanno possono tagliare delle trenettine a mano, sempre di questo spessore.







Ragù:

100 g cipolla ramata
70 g carota
70 g sedano
450 g macinato manzo
3/4 bicchiere di lambrusco
120 g gambuccio prosciutto Modena o Parma
400 ml passata di pomodoro
sale, pepe, noce moscata
olio ex. verg. oliva

Soffriggere dolcemente gli odori nell'olio, stufarli bene, non arrostirli


sgranarvi il macinato scelto di bovino, e cuocere mescolando spesso fino a quando non si ha uno sbriciolato asciutto, si versa il vino e lo si fa sfumare sempre a fuoco dolce,


, si aggiunge la passata di pomodoro, abbastanza liquida, e forse qualche cucchiaio di acqua calda, salare e pepare e una grattugiata di noce moscata, fare prendere il bollore e portare a cottura per un'ora e mezza, con coperchio, mescolando spesso.


Il prosciutto si mette solo alla fine, macinato abbastanza fine. Serve per insaporire il ragù!








I miei bigoli erano in freezer da un paio di settimane, li ho tolti all'ultimo minuto, lessati in una larga pentola in acqua salata bollente!

Per l'ospite vegetariano un bel ragù di...zucchine arrosto con basilico!

Commenti

Antonietta ha detto…
come al solito mimanca il Lambrusco...bisogna che faccio un saltino su da te
ivana ha detto…
Ciao Antonietta!
Puoi fare benissimo con un bianco secco! Il Lambrusco è la mia passione e lo metto quasi dappertutto!
Lo chiamano lo spumante dei poveri...e per me lo è!
Peccato che è un vino che non sopporta l'invecchiamento, data propria la sua naturale frizzantezza!!!
Poi è gustabile solo in zona, il trasporto influisce negativamente su sapore e proprietà!

Grazie, buona fine settimana a te!!!
oh ivana i just love it when you make meat sauce, my favorite after cake! ha ha

today is sunny and cool, not cold. not much to do, some resting today.

smiles, bee
xoxoxoxoxoxoxoxox
ivana ha detto…
Cara Bee,
my guests love meat sauce, so I repare it in advance!

It' s cooler than yesterday, i visited a country fair...animals and old objects...i took photos!!!!

Ciao, un abbraccio!

xoxoxoxoxox

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.