Passa ai contenuti principali

Melanzana involtini salsiccia formaggio

Questa è un periodo ottimo per preparare ottimi secondi con le verdure: gli involtini di melanzana sono un mio favorito, che faccio in vari modi, sia partendo con la melanzana cruda, che grigliandola, o stufandola leggermente al MO.







380 g una bella melanzana violetta
120 g luganega (salsiccia sottile)
80 g grana padano grattugiato
20 g pane bianco grattugiato
sale epepe, foglie di basilico

1 cipolla ramata
2 pomodori perini maturi
2 spicchi di aglio
mezzo bicchiere vino bianco
sale, pepe, basilico

Preparare il ripieno: macinare pane e formaggio, 1 spicchio di aglio e 6 foglie di basilico, e a parte macinare pure la salsiccia, che sia bella liscia, poi mescolare bene il tutto, ammorbidendo con un po' di succo del pomodoro maturo

Tagliare la melanzana in diagonale a fettine sottili 3 mm circa, in questo modo si arrotolano facilmente, eventualmente lasciarle a bagno in acqua salata per una ventina di minuti.
Spalmare sulle fette un dito di ripieno, avvolgere partendo dalla punta più affusolata, mettere uno stecchino di traverso che comprenda due strati di melanzana.

Soffriggere la cipolla tritata e lo spicchio d'aglio solo un attimo, appoggiarvi gli involtini, rosolare dolcemente dalle due parti, usare cautela, per non romperli, sfumare col vino, salare e pepare, poi aggiungere i pomodori a pezzetti e il basilico e coprire e cuocere lentamente per tre quarti d'ora, curando che non asciughi troppo, aggiungere acqua calda!



............................

Commenti

imparareonline ha detto…
Ciao, Blog stupendo con altrettante ricette meravigliose
complimenti , ma hai un ristorante ?
se si mi indichi dove si trova ?
Vorrei venire a gustare le tue ricette.
grazie
Marina
ivana ha detto…
Ciao Marina!!!

Macché ristorante....solo in famiglia, per figli, nipoti e spesso anche con gli amici!!!
(mica mi pagano questi "clienti"!!!!)
Grazie della visita e del complimento!

Ciao!
Traveling Bells ha detto…
Ciao Ivana!

As usual, I want to come to your house for dinner tonight! This looks great.

Hugs,
Sandy
ivana ha detto…
Ciao Sandy...
this is not the "nuovelle cuisine"!!!!!
An old way of cooking! It needs time and passion!
I'l be glad, if you could!!!
Thanks! Un abbraccio!
ivana

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.