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CREVALCORE: RITORNO alla mia PIAZZA, EMOZIONE, GIOIA e TRISTEZZA e un DOLCE di PESCHE R OVESCIATO

Mi sono decisa, dopo tre giorni, ad andare "in piazza", o come dicevamo noi di campagna quando ero piccolina io, settant'anni fa, "andiamo in Castello". Come ne ho parlato poco tempo fa il nostro paese era un castello, con il suo fossato, le torri e le porte di ingresso ai quattro punti cardinali, del decumano e del cardo. La struttura urbana impiantata settecento anni fa esiste ancora e corrisponde al quadrilatero del nostro Centro Storico.
Dopo trentacinque giorni di divieto a superare le barriere imposte dalla tutela della sicurezza per le persone e per le strutture pubbliche e private, finalmente sono state aperte tre vie,  due dal settore nord che penetrano nel corso Matteotti, una di fronte che proviene dalla circonvallazione sud e giunge pure al centro. Lo spazio è proprio ridotto, sono agibili solo due arcate di portico a sud, due arcate del porticato di fronte e un porticato intero, fra via Paltrinieri e via Perti, con banca e negozi, studi ed uffici in procinto di riprendere l'attività!
Le parti di portico che invece sono nelle vicinanze di Porta Modena, sono off limits, non si sa quando avranno il permesso, tutto dipende da come si potrà mettere in sicurezza la Porta stessa, e tutto il complesso del palazzo del neo-fondato Museo Storico Artistico di Crevalcore e della sede dell'Accademia degli Indifferenti Risoluti, a sud e la Chiesa da Sera, o della Concezione, e l'Oratorio.
Un'emozione grande trovarmi subito, giungendo da via BAI, accanto alla bottega antica, della seconda metà dell'Ottocento, che appartiene sin da allora a una conosciutissima famiglia, i Francia, detta famigliarmente da tutti!
TABACCHI, leggiamo l'originaria targa al di sopra della sarcinesca, poi scorgo pure un cartello mezzo accartocciato, penzolante: Prossima Apertura!
Il primo sguardo va alla Porta Modena, strategico accesso al Centro, ma ora impedimento a mettere in sicurezza le altri parti del centro adiacenti o frontaliere.

Testo e immagini di ivanasetti

 Il palazzo color mattone comprende uffici e abitazioni ai piani superiori, un bar e una pizzeria da asporto sotto il portico, non agibili
Il Palazzo grigio, più basso della famiglia Francia è stato dichiarato agibile e da lunedì iniziano le operazioni di ripristino dell'attività, come edicola, tabacchi.


solo due persone in giro, da porta Modena i pompieri accompagnano un signore a recuperare indumenti o altro dalla propria abitazione sotto il porticato, accanto al bar, un carrello gli serve per caricare il possibile.
Il portico che invece va verso il centro è sbarrato, abbandonato, io infilo la macchinetta attraverso il reticolato per fotografarlo


Nel porticato sud c'è un po' più di vita, un cagnolino, due bambini, alcuni adulti, guardano verso i palazzi di fronte. di cui avevo fotografato il porticato



Quindi la parte ancora non agibile è teatro di opere di rafforzamento delle parti pericolanti.
Sento un groppo alla gola, tutto questo è preambolo a recupero dilazionato nel tempo, con lo sforzo dell'amministrazione e dei privati, speriamo che non vi siano intralci vari, speculazioni, eccessiva burocrazia, rilento, tardivi rimborsi...e cattiva esecuzione dei lavori! I dubbi sono purtroppo immancabili in situazioni del genere...auguriamoci che le buone intenzioni espresse vengano portate a buon fine!




Torno sui miei passi, rivado sulle vie laterali, voglio vedere la piazza vera e propria, col sagrato della chiesa, parte del Municpio visibile da dietro il campanile e la mia curiosità è quella, non soddisfatta, perché non vedo mai nessuno lì attorno cui chiedere notizie del Malpighi che sta immobile al centro della piazza, muto e paziente custode della storia perduta.







Per tutto il giorno ho avuto un sentimento di tristezza, ma anche di speranza...così la domenica sera, pur con il caldo ancora così insostenibile, mi sono preparata una torta per la colazione.
Un'azienda agricola che vendeva frutta e verdura in piazza a S. Agata Bolognese, in occasione della Sagra della Patata, aveva la frutta già matura per le ore di sole sopportate, così abbiamo acquistato albicocche, prugne, insalata e in omaggio abbiamo ricevuto due confezioni di pesche: con uno, circa un kilogrammo, ho preparato questa crostata rovesciata!


Una fetta ho dovuto assaggiarla, naturalmente!




Scrivo sempre tardi nella notte, quindi mi sfuggono parecchi errori e imprecisioni...spero di accorgemene domani per correggere!
Grazie!
Ricetta a seguire!

Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.




Commenti

it's really sad the businesses are closed, will they reopen? i hope so soon. so many lives in limbo. just tragic.

the cake looks wonderful, you always manage to make me smile!

smiles, bee
oxoxoxxoxo
Paul ha detto…
Hi Ivana. Every time read your blog now it's it's very interesting about your town and its life. I have no idea what it's like living threw an earthquake but through your writings it gives me a feeling what takes place and also the growth and new life after.
Your peach pie shows a new life every time you create something new. My congratulations my good friend. Keep it up.

Paul
Anonimo ha detto…
E' bello leggerti e capire tra le righe che la tua positività sta ritornando, c'è ancora tanto/tanto da fare ma la luce in fondo al tunnel è chiaramente visibile. Ieri a Salto si stava benissimo, il vento dava un piacevole ristoro poi siamo tornati giù e l'umidità regna, pazienza!
Buona giornata, Francesca
ivana ha detto…
Ciao cara Bee!

We hope that the shops can open there or in other structures, many may not go back to the old shop!
There is a list of the shops that are open!
Thank you, honey!
I wish you a better week.
My thoughts with you and Duck!

Big hugs!
xoxoxoxoxo
ivana ha detto…
Thank you Paul!

Sometime we think we are dreaming, but when I wanto to go the center...life there is non as it was befor the earthquake.!

We hope, with the help of many to rebuild the activities!
HAve a lovely week!
We were advised not to go out, two days with the african heat! 40°C

It's to cry...but we don't cry!

Greetings to your family!
ivana ha detto…
Ciao Francesca!
Grazie!
Al momento, chiusi in casa , soo con le finestre all'ombra appena socchiuse sentiamo un filo d'aria.
Vediamo se domani è quel caldo che dicono...purtroppo ci siamo già abituati quest'anno...molto freddo e poi molto caldo!

Buona settimana anche a te!!!
Traveling Bells ha detto…
Hope is a good thing. So is every degree of progress, however slow. It is difficult to live with the slowness of the repairs. I'll take a slice of that pie, please!

Big hugs, honey...
ivana ha detto…
Ciao Sandy!

Have a slice, before it's off!
Have a great week!
Here it's hot!

Big hus, honey!

xoxoxoxoxo
ChoralConductor ha detto…
Cara Ivana, finalmente, attraverso il tuo racconto e le tue foto, rivedo e rivivo il centro storico, a me così caro, della "mia" cara Crevalcore, seppur ferita. Domani sarò lì, e farò un giro anch'io in centro, fin dove si può. Ne sento il bisogno.

Anch'io qualche perplessità sul "pubblico" ce l'ho, ma so che ce la faremo, e uso sempre il plurale, e sai perchè.

Ciao

Gian Marco
ivana ha detto…
Ciao Gian Marco,
grazie per il plurale e per l'appassionata partecipazione alla nostra tristezza-speranza!
Domani sono con le nipotine, e farò solo una scappata per un impegno preso presso l'asilo Stagni, in paese!

Speriamo che il caldo non sia così intenso come prevedono!

Buona notte!

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