Dopo il piacevole pranzo a Roccamalatina, al "Ristorante Santina", abbiamo cercato il "Museo Permanente della Tigella", per conoscere davvero questa tipicità locale, con la sua plurisecolare tradizione, non tanto come cibo, che quello ce lo procuriamo alla trattoria, ma come attrezzo rustico per cuocere la crescentina.
Il Museo è locato a SAMONE, un piccolo Borgo Antico, sempre del comune di Guiglia/MO, facente parte del Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina....
Una salita fra il verde, e arriviamo al piazzale della Chiesa di San Nicolò, nel silenzio del primo pomeriggio....
Non c'è proprio nessuno in giro, sembra disabitato, vediamo dall'altro lato della strada la Casa Torre dove si trova il Museo, ma è ancora chiuso, manca quasi un'ora all'orario, per cui perlustriamo la viuzza che corre sotto il piano del piazzale della chiesa e dai cartigli che leggo, ci sono delle cose interessanti da conoscere.
Proprio difronte alla facciata della chiesa, dalla balaustra, ammiriamo la parete ripulita di un gruppo di case arrocate sul fianco del monte e la finestra gotica che occhieggia riflettendo verso noi, ha un arco a sesto acuto in arenaria, le formelle incise con simboli e la data del 1490.
Nel Medioevo questo spiano era occupato da un castello, di cui notiamo ancora parte delle mura fortificate sul costone del monte, cui sono addossate o ricavate le odierne abitazioni
Visibile sotto ad un androne c'è un portale, sempre in arenaria con il suo arco acuto dello stesso periodo, che introduceva senz'altro a magazzini o ambienti di servizio di parte del castello.
Subito nell'angolo un pozzo antico, forse degli inizi dell' '800, che serviva per raccogliere l'acqua piovana, e garantiva la sopravvivenza in casi di assedi o di siccità.
Percorriamo la viuzza che arriva a un sottopassaggio, sul quale poggia l'antica struttura della Casa Torre, dove ha sede, nella Sala degli Stemmi, la Mostra e l'ufficio di assistenza ai visitatori.
All'uscita dal sottopassagio vediamo la fiancata della Casa Torre restaurata, e accanto ci sfiorano quasi le fronde di una Roverella o Quercus Pubescens, di quattrocento anni, che fa parte del patrimonio naturalistico monumentale Emiliano-Romagnolo.
Il Museo è locato a SAMONE, un piccolo Borgo Antico, sempre del comune di Guiglia/MO, facente parte del Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina....
Una salita fra il verde, e arriviamo al piazzale della Chiesa di San Nicolò, nel silenzio del primo pomeriggio....
e un campanile elevato su uno zoccolo altissimo ci sovrasta lì accanto, diverso dai soliti campanili, dall'età indefinibile, poi leggo che è del XVII sec., che ha subito danneggiamenti, per cui la guglia, che era caduta, è stata rifatta in rame sulla sua base ottagonale
Proprio difronte alla facciata della chiesa, dalla balaustra, ammiriamo la parete ripulita di un gruppo di case arrocate sul fianco del monte e la finestra gotica che occhieggia riflettendo verso noi, ha un arco a sesto acuto in arenaria, le formelle incise con simboli e la data del 1490.
Nel Medioevo questo spiano era occupato da un castello, di cui notiamo ancora parte delle mura fortificate sul costone del monte, cui sono addossate o ricavate le odierne abitazioni
Visibile sotto ad un androne c'è un portale, sempre in arenaria con il suo arco acuto dello stesso periodo, che introduceva senz'altro a magazzini o ambienti di servizio di parte del castello.
Subito nell'angolo un pozzo antico, forse degli inizi dell' '800, che serviva per raccogliere l'acqua piovana, e garantiva la sopravvivenza in casi di assedi o di siccità.
Percorriamo la viuzza che arriva a un sottopassaggio, sul quale poggia l'antica struttura della Casa Torre, dove ha sede, nella Sala degli Stemmi, la Mostra e l'ufficio di assistenza ai visitatori.
All'uscita dal sottopassagio vediamo la fiancata della Casa Torre restaurata, e accanto ci sfiorano quasi le fronde di una Roverella o Quercus Pubescens, di quattrocento anni, che fa parte del patrimonio naturalistico monumentale Emiliano-Romagnolo.
Dovrei parlare della visita nel METATO, il fabbricato che serviva per l'essiccazione delle castagne, da cui ricavare la dolce farina, che per secoli ha sfamato la popolazione montanara, e non solo. Anch'io ricordo cibi preparati con la castagna essiccata, nelle minestre, nei risi, nei dolci natalizi, o, con la farina, castagnaccio, frittelle, polente....
La passeggiata è davvero istruttiva, è un continuo richiamo per la mia memoria ad antiche usanze che appartenevano anche alla mia infanzia, collegate alla castagna, soprattutto anche il contatto umano che si aveva, stagionalmente, con la gente di montagna, che veniva in pianura a barattare e a vendere i loro prodotti!
Finalmente un signore dal capo bianco, un sorriso dolce, una parlata di pianura, compare davati alla Casa-Torre e ci apre la Sala degli Stemmi
(Gabriele Mattioli, che ci ha commosso con gli accenni alla sua vita tribolata di infartuato, del suo lavoro di decoratore, nelle case di notabili un po' dappertutto nella nostra pianura emiliana...e della sua passione per l'organo...e abbiamo goduto della musica che ha voluto regalarci all'interno della Chiesa di San Nicolò, suonando al prezioso organo del Seicento! Ne parlerò in altro post!)
e troviamo un percorso didattico che ci presenta materiale per la conoscenza della antica tigella, la formella di terracotta speciale sulla quale si cuoceva la crescentina montanara, quella che noi oggi chiamiamo semplicemente tigella, in modo errato.Oggigiorno vi sono attrezzi diversi, come la tigelliera in metallo pressofuso, con diversi incavi dove porre le crescentine di pasta lievitata a cuocere, io ne posseggo una da sette crescentine, oppure anche tigelliere elettriche o altre artigianali per comunità, a gas o elettriche che facilitano la preparazione di questo gustoso sostituto del pane.
Il mio primo maggio ha avuto delle ore intense, gioiose, istruttive, appaganti, emozionanti...o forse sono io che traggo dalle cose, dagli incontri, dalla natura sempre qualcosa di positivo, prezioso!
Commenti
finalmente qualcuno che sia andato di persona a vedere uno dei "musei del gusto", di cui avevo brevemente parlato un paio d'anni fa sul blog.
A proposito di essicatoi, vicino a Fanano ho una casa con annesso essicatoio, purtroppo ci vado raramente, chissà se a te piacerebbe andarci d'estate.
Ciao e complimenti per il reportage, non me li perdo mai!
Tlaz
Grazie..so che apprezzi le scorribande rievocative di usi e costumi, che a me piacciono pure!
Grazie dell'offerta, noi facciamo solo un mordi e fuggi, per gli impegni vari con nipoti e ragioni di salute di mio marito (lo vedi in foto!)
Avremmo anche noi parecchie occasioni di soggiorno in case di amici...anzi stavamo per acquistarne una tempo fa, ma le cose sono andate per un altro verso!
Devo ancora finire il percorso gastronomico, con Zocca e poi il versante Bolognese...ammesso che il G. mi accontenti!!!!
Buona notte a te!!!
Thanks for sharing your journey and photos with us. It is always interesting. I love seeing your country through your eyes...and kitchen.
Sweet dreams. Big hugs...
we are home now and sarge is doing well, no results for a day or two... we wait.
smiles, bee
xoxoxoxoxoxoxo
My short trips are interesting for me, then i like history, arts...and tradition!
See you..Teresa is shick, so i am with her the whole day!!!
Hugs!
xoxoxo
Thanks...i like these trips...
I wait for results!!!
Wish to Sarge!
Big hugs!!!
xoxoxoxo
Francesca
questi tuoi reportage sono sempre così curati, fan venire voglia di mollare tutto e andare a visitare un po' di luoghi... aah il tempo, averne di più! :-)
Per Zocca ho già in programma la visita a quel museo...come per altri angoli dell'Appennino Modenese, ce preferisco!
Buon pomeriggio...io rientro da stamattina presto, dovevo stare con la mnipotina che non stava bene!
Ciao!!!
(mi falla la memoria, al momento!)
Per me è sempre una specie di rinnovamento mentale andare per luoghi ricchi di tradizione, oltre che di Storia e Arte!
Facciamo sempre i percorsi all'inverso, così troviamo conveniente visitare musei poco frequentati, al momento!
Grazie e buon lavoro...
Grazie!!!
Queste formine, o tigelle, sono un'antichissima usanza per fare un tipo di pane semplice, da condire con lardo, aglio e rosmarino, nella forma più arcaica!
In altre regioni esistono testi sempre in terracotta per piadine, o ancora attrezzi di metallo per le "pitzel" come dicono gli americani del nord e Canada, dove gli emigranti dall'Abruzzo hanno portato questo dolce della colazione (trovi qui la ricetta di una signora canadese!)
Il tuo desiderio è davvero meraviglioso...magari potresti venire a visitare la fattoria di mia sorella....(Guarda un po' Il pomodoro anni Cinquanta!)...in zona ci sono tantissime case coloniche abbandonate, con il pozzo, il forno ecc....
Un abbraccio!!!
Ciao Roberta
a quanto pare interessano i comuni!
Ho trovato foto mie da verie parti,in siti ufficiaali e anche parecchi visitatori che arrivano da me con ricerche di questo settore...mi fa piacere, anche la mia regione è ricchissima di storia e arte, per lo più nascoste, periferiche, mi fa piacere scoprirle e, in modo dilettantesco, riportarle nel blog...come stimolo per altre persone anziane!
In questo modo ultimamente sono così presa da queste visite e elaborazione dei dati e foto che raccolgo, che la mia vita è pienissima!
Acciacchi e problematiche vengono come dimenticati!
Grazie, cara, un abbraccio!
Finché dura...poi saranno i nipotini, se vorranno, a guardare tutta la caterva di roba che ho, perché pubblico solo una decima parte di quello che vedo, provo, esperimento!!!!
Un abbraccio, buona domenica...qui piove a dirotto, non so quando finirà!!!