Passa ai contenuti principali

il PANE-MOUSE alla SEGALE di nonna ivana



Ieri grande frenesia in cucina, avevo parecchie cose da mettere in esucuzione, come ad esempio tutte queste verdure, che il G compra  sconsideratamente.....proprio per farmi lavorare in cucina e non al PC...ma fa male i conti, io cucino per alimentare anche il PC, quindi...più cucino...più devo stare al PC a elaborare immagini, a imbastire ricette e ricami di...parole!!!

Ho comprato la farina di segale, che da tempo mi occorreva, perché con l'autunno comincia la mia  passione per i pani nordici, interpretati alla mia maniera....non leggo neppure le mie ricette precedenti, perché mi affido all'ispirazione del momento...alla contingenza del tempo, degli ingredienti  a disposizione, piuttosto che altri,  quindi, data questa premessa, mi escono sempre cose diverse e devo scrivere per forza cosa e come ho "creato" ogni volta!
Ecco gli ingredienti iniziali:


450  g  farina 0 molino Gaspari (modenese)
150  g  farina di segale biologica comprata al negozio di Mirella, articoli dietetici-natura
35    g  burro morbido
1   bustina di lievito di birra secco della san martino, che ho trovato ottimo
mezzo limone, succo e scorza grattugiata
sale e zucchero e semi di comino (in foto di finocchio, che poi non ho messo, causa disapprovazione del G.)
acqua tiepida qb, cioè per ottenere un impasto morbido ma consistente, il peso dell'acqua è leggermente superiore alla metà del peso della farina totale, quindi diverso dai metodi che trovo dalle altre parti.
ore 16:20


Io lavoro l'impasto con il robot, poi a mano, a lungo, perché è molto importante per ottenere una mollica a fibra corta, che si spezza senza "tirare", è piacevole da masticare, .senza affaticare la mandibola!!!! E' un metodo adattato al mio concetto di pane, che so molto diverso, se non in contrasto con altra concezione del pane a pagnotta o a filone.
La pagnotta che mi son vista davanti era gonfia e sofficissima, cercavo il cutter, chenon ho trovato e...con le forbici mi son messa a fare taglietti sulla superficie, che avevo oliato bene!

ore 16:40



ore 18:40


alle  19:20 ho infornato a 190°C  ventilato, per 20 minuti, poi ho abbassato a 155°C fino alle 
ore 20:20
Sfornato!


ore 23.30, dopo il taglio a fette per metterlo in freezer



Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.

Commenti

Anonimo ha detto…
I love a good rye bread, especially loaded with pastrami and swiss cheese. Oh, and pass the hearty mustard as well.

This is a good bread choice for a hearty vegetable soup with cabbage...YUM!
ivana ha detto…
Ciao Lois!
Thank you....I just ate the rye bread with poulet and salad!
It's very light and tasty with lemon and cumin!

Have a lovely Wednesday....
Paul from Amherstburg, Ont., Canada ha detto…
Good morning Ivana. I agree with Lois. I love pastrami and swiss cheese on rye with hot mustard for me. I can taste it right now in my mouth.

I have to go now. I'm golfing today and it might be our last time. From here on end the weather will be poor and they will be closing the golf course. Have a great day my friend. Ciao.

Paul
Anonimo ha detto…
Salve sono lieto di essere stato di parola, la sua batteria è arrivata. Saluti Filippo
Paula Feldman ha detto…
Lois, you're making me die for pastrami. Saw a fantastic recipe in a book somewhere. Not to difficult to make...gee, maybe?

Ivana,quando ho letto pane-mouse mi eranno rizzati gli orecchi pensando che tu avevi creato dei pane a forma di mouse per i nipoti. Felice e tanto che la ricetta era SOLO(e metto in maiuscole perche le tue capacità di fornaia sono incredibile) di segale(che adoro tra altro - anche solo tostato con burro). Io questo Sabato ho ospiti e intendo fare 'american biscuits' con herbe. Sarò un incapace per la pizza e il pane ma i miei biscuits sono croccante e friabile. Toh! Grazie di cuore per la ricetta del pane di segaleMOUSE...e non smettere mai di fotografare, scrivere e inventare...un abbraccio da ponente,P
ivana ha detto…
Ciao Paul!!!
I hope you could play golf!
Here rain again...I cook constantly, so I'm not bored!!!
Buona giornata...here is evening!!!

Ciao!!!
ivana ha detto…
Grazie Filippo!!!
Vengo domani o venerdì, così sabato a Firenze potrò fotografare a go-go!!!
Grazie...ho pubblicato così leggi la mia risposta!
A presto!!!
ivana ha detto…
Cara Paula,

tu invece fai morire me...non vorrai mica fare anche il pastrami??? Prendi la bresaola, parmigiano, rucola e una fettona del mio mouse e sei a posto!!!!
Sai che mi hai dato l'idea adesso? Farà dei topini per i nipoti...con le forbici faccio la pelliccia...così per caso mi vengono delle strane cose!!!
Poi, non venirmi a dire che io, ma proprio iooooooooo, non saprei fare i tuoi biscuits (wink!!!)
Se mi parli di southern cookies...quelli li so fare...la Bee mi ha mandato la cup, il tagliapasta, la ricetta,la farina e il buttermilch...questi però se li è pasticciati la dogana e l'antidroga...erano tutti malmessi quando li ho ricevuti dopo più di un mese!
Oggi ho fatto delle crèpes favolose...stasera metto la ricetta...così vedi cosa ho realizzato con le verdure della foto qui sopra!!!

Un abbraccio forte dal Levante piovoso ancora!(Sai che anche Lois è fortissima...e anche la sua descrizione della quotidianità è un capolavoro!)
Paula Feldman ha detto…
Ragazza mia i biscuits della quale parlo io non sono cookies my foccacine particolare. Figurati che non saresti capace! Scherzavo solo ma non sul pastrami. Once upon a Time, tanto per usare una frase che conosci da qualche parte, il pastrami si faceva (ECCOME) in casa. Devo cercare la ricetta e la metterò nel mio blog insieme a quello delle foccacine...così tu che hai accesso a carne squisita potresti anche cimentartim in pastrami New York Style!
Un abbraccio da ponente...P

PS: non dimenticare di fotografare i topini!
ivana ha detto…
Grazie Paula,
scherzavo, ma mi interessa davvero conoscere la ricetta del pastrami, perché mi dà l'idea che siano le ricette che aiutavano i nostri antenati a conservare il cibo quando era disponibile, per i periodi di magra!!!
Grazie, anche quella delle focaccette...poi spero che la Piccola faccia il suo dovere!
Per i topini, vedrai che non dimenticherò di fotografare...per me serve, la fotografia, a dirmi che cosa e come ho fatto le mie fantasie in cucina!!!
Un abbraccio dalla profonda nebbia derl Levante!
Rorò ha detto…
Questo tuo pane ha un'aspetto di...BUONO in tutti i sensi. Brava.
ivana ha detto…
Ciao!!!
Sì, è leggerissimo e gustoso...lunedì replico...con qualche fantasia in più!!!
Mi piace osare!!!

Grazie, ciao!!

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

PLATESSA al MICROONDE!!!

Il microonde è un elettrodomestico che mi piace sempre di più, sia a pranzo che a cena mi sono preparata due piatti semplici, simpatici...me lo dico da me stessa, ma in fondo anche il G. gradisce! Una confezione di platesse surgelate coop,  sono 6 filetti, per il pranzo delle Ceneri. Non sono molto amante dei pesci così delicati, piatti da malatini, mi ricordano le infinite volte che si preparano per bambini inappetenti, che poi lo diventano ancora di più! Nella padella si sbriciolano, non sai come voltarli, o ci fai una tale impanatura...che poi mangi solo pane bruciacchiato! O sono io che non so trattarli!  Stavolta invece ecco come ho fatto! Testo e immagini di ivanasetti 6  filetti di platessa scongelati, tenuti in un po' d'acqua e limone, poi asciugati 1  pomodoro maturo sodo e grande, tagliato a fette di pochi millimetri 1/2  limone, succo 2  cucchiaini di prezzemolo secco 2  cucchiaini di salamoia bolognese 2+2  cucchiai di olio e.v. 2       cucchiai di