Passa ai contenuti principali

CROSTATA alla MACEDONIA pesca, melone, mela e crema di uova

Una crostata alla nonna ivana, alla carlona, con quello che c'è in frigo, cantina e soprattutto in freezer!
Ho aperto i vari fagottini di avanzi di brisée, frolle normali, e altre di fantasia, lo si vede dalla foto:


Testo e foto di ivanasetti

 Questa sopra è una foto a...caldo, la voglia di assaggiarla e fotografarla, è sempre viva, per cui non aspetto tempo...è ancora molto morbida, ma poi si asciuga e si compatta bene!

ho pesato solo la pasta, per orientarmi, 
500  g di frolla dolce all'uovo, senza uovo con mandorle, brisée salata,senza uovo e con nocciole, brisé   con yogurt ecc..., che ho tirato col matterello su un foglio di plastica, ripiegando un paio di volte la pasta per  amalgamare per una teglia  di 28 cm di diametro.
2     cucchiai di zucchero + 1 cucchiaio da mettere nella macedonia
1 e 1/2     cucchiai di farina 00
1     cucchiaino da caffè di misto spezie saporite, già in vasetto
3     uova medie
50  g  latte freddo, circa  (sostituire anche con vino bianco secco)
1    cucchiaio succo di limone
1    mela  grossa
2    pesche noci grosse
2    fette di melone liscio
1    cucchiaio di confettura di albicocche da spalmare sulla base di pasta


Stendere la pasta sul foglio di carta da forno, fare un bordo con rotolini di pasta e con una forchetta saldarla alla parete; mettere in frigo.


Intanto tagliare a dadini la mela pelata, metterli in una ciotola, spruzzare di limone e un po' di zucchero, lo stesso con l'altra frutta, succo di limone e zucchero, lasciare pochi minuti!
In una ciotola antiscivolo mettere la farina, il rimanente zucchero, le spezie, intridere con il latte, aggiungere le uova e sbattere a crema, versare sulla frutta. Versare il tutto sulla base di pasta, infornare a 170°C, per 40 minuti


E' ottima fredda, già compattata e insaporita il giorno dopo...noi abbiamo fatto la colazione stamattina!

Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.

Commenti

Jean(ie) ha detto…
That looks good. Like a custard tart.. Apple season is coming soon. I'm looking forward to enjoying some fresh Washington apples.

In the meantime I like the berries, apricots, and peaches
ivana ha detto…
Ciao Jeanie!

It's very tasty,

Big hugs, honey!

xoxoxoxo
Dida ha detto…
WOW, te la copio subito, deve essere buonissima. Brava come sempre Ivana.
ivana ha detto…
Grazie Dida!

Stamattina altra fettona...metà c'è ancora...ma stanno arrivando i bambini....!!!

Vado a preparare anch'io un paio di pesche nettarine al MW, mi vengono molto bene!

Un abbraccio, cara!
Traveling Bells ha detto…
Perfect...except that my plate does not have this on it! Looks yummy.

Big hugs, honey...
ivana ha detto…
Thank you, Sandy!

It's really tasty!
Today I cooked peaches with red wine, then eaten with ice cream...divine!

Have fun with your kids!

Big hugs!

xoxoxoxo

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.