Passa ai contenuti principali

BOMPORTO/MO... RIVIERA del PANARO vagando e divagando 1. Parte



PRIMA PARTE:

Il tepore della primavera ha pure risvegliato in noi il desiderio di andare per camminate...di opportunità nei dintorni ce ne sono parecchie.
Nel raggio di una decina di km e oltre, molte zone naturalistiche, nell'ultimo decennio, hanno avuto l'attenzione delle amministrazioni locali, comunali e della provincia, o da altri enti promotori per una rivalutazione ambientalistica, naturalistica e storico-turistica.
Per comodità, ma anche per la mia predilizione per il territorio di pianura del Modenese, Domenica delle Palme abbiamo fatto buona parte del percorso della "Riviera del Panaro" Solara-Bomporto-Solara, un tratto di argine agevole, che proprio dal centro di Bomporto si snoda sinuoso verso valle, sulla sponda sinistra del Panaro.
L'interesse è sempre vivo per gli aspetti molteplici che ci si presentano.
Il primo impatto è con il colore della terra, dell'acqua che la rispecchia, dell'interno dell'argine destro che possiamo vedere, con ancora i segni evidenti delle piene rovinose delle settimane di neve, pioggia e disgelo, che quest'anno hanno colpito anche le nostre province!
Siamo immersi in un colore grigio-bigio, un livido che man mano, con il sole che asciuga, sembra schiarirsi, essere meno triste. Gli arbusti, le piante palustri, le erbe sono ancora spogli, appena un accenno di gemme quasi mimetizzate nel bruno di rami scheletriti; sembra una natura avara, che non vuole offrirci un alibi per il nostro camminare!
Alla nostra sinistra più bassa di alcuni metri si estende la campagna, campi ordinati, squadrati, in parte arati e pronti per nuove colture, in parte folti di viti, senz'altro vitigni di Lambrusco, perché siamo proprio nella zona del Lambrusco di Sorbara, essendo Sorbara una frazione del comune di Bomporto.
Lontano scorrono le macchine sulla strada provinciale, e da essa si dipartono le carreggiate in terra battuta che conducono verso il Panaro, verso i casali che ci appaiono man mano che procediamo, immersi fra i campi, padroni di questa ricca zona agricola; si intravede pure il profilo di capannoni industriali, che sono il cordone che cinge le frazioni di Bomporto....

Piazza Roma, si può parcheggiare...e siamo subito sul ponte del Naviglo, il Canale che per secoli ha reso possibile il commercio con i porti lontani di Venezia, o con le città rivierasche del Po, o su verso Cremona, Milano, l'Europa.



Il ponte con le famose Porte Vinciane, che automaticamente regolano il flusso del Panaro, quando ci sono i pericoli di piena.



Qui inizia il Canale Naviglio, alimentato dal Panaro; sulla sponda destra il Casale Rangoni, Nobili locali, che avevano retto fino al Settecento queste terre, concesse dagli Este, quando ancora dominavano Ferrara.



Proprio a ridosso del ponte, all'inizio del percorso, incontriamo il primo edificio, di cui è ricca questa sponda del Panaro...e qui abbiamo subito l'approccio con le testimonianze storiche collegate al lungo dominio dei Duchi d'Este, che dal 1598, dopo tre secoli circa (vado sempre ad occhio e gamba, con le mie conoscenze scarse!) di dominio su Ferrara, hanno governato su Modena e Reggio, fino all'800.
Ho fotografato i cartigli esplicativi per comodità...grazie, mi facilita il lavoro!!!





La sponda destra è molto spoglia, non c'è vegetazione, sembra più esposta alla violenza delle acque.



La vista della campagna dà un senso di serenità e fiducia, il lavoro dell'uomo è dimostrazione di positività.



Le aziende agricole mantengono ancora, con altre proporzioni, l'assetto rustico conosciuto nelle nostre zone, con strutture di servizio, che rendono autonoma l'economia della famiglia



In certi punti si incontrano tubature che, da trafori sotto il sentiero, raggiungono la superficie dell'acqua, dove attingono il fabbisogno per l'irrigazione dei campi, regolamentato da delibere comunali.



Si incontrano però anche casinali abbandonati..è triste la vista di quei muri pericolanti,di tetti sfondati...piante anomale crescono all'interno delle pareti delle case!



L'occhio cade anche sulle case, o palazzine con altane che sorgono sulla sponda destra del Panaro...mi incuriosiscono...farò pure la camminata da quella parte, un giorno...in altro comune, con altra storia...i fiumi separano!




Ecco i "pilastrini", una specie di pietre miliari, cippi che sono confitti sul ciglio, fra l'erba, a duecento metri l'uno dall'altro...però ne mancano parecchi, alcuni sono rovesciati, spezzati, inutili pietre bianche dimenticate



Le ville che incontriamo erano le case per la villeggiatura, o padronali, per il controllo delle tenute agricole, ma anche con il controllo diretto del fiume, del trasporto delle merci, o anche per la navigazione di diporto, o da grandi occasioni, per i nobili della città, che raggiungevano i loro possedimenti in campagna.






In certi punti i segni della piena sono ben riconoscibili sulla sponda destra, tronchi e rami stanno conficcati sparsi, e sulle piante all'interno dell' argine sinistro ci sono legni trasportati chissà da dove dalle acque in piena, incagliati fra i rami.



Un bel complesso di costruzioni appare ben compatto, col suo colore di pietra nostrana, il laterizio durevole, dal colore caldo.







Mi ha commosso il platano plurisecolare, nudo nella sua corteccia biancastra, vigile vegliardo sui rustici della corte.



Infine arriviamo a questa meravigliosa villa, che ha avuto la sua importanza nei secoli passati, che oggi rivive adeguata ai tempi moderni del business, dello stile, dell'eleganza.
Si può visitare il sito, che mostra le varie attività legate a manifestazioni diverse.


Villa Cavazza







CONTINUA..... per la parte finale del percorso, verso Solara, con altre ville e altre realtà!!!

Commenti

Dida ha detto…
Ivana carissima, che regalo che mi hai fatto! Bomporto è il paese di origine di mia suocera e quando Franco tornerà dalla Cina gli farò leggere il tuo reportage. Sarà molto contento.
Grazie ancora e un bacione.
ivana ha detto…
Cara Dida!

Grazie!

Pensavo anche a voi, stanotte, quando di fretta imbastivo "dal vivo" il mio post sulla camminata sul Lungo Panaro, nel tratto Bomporto Solara, non completato, perché i quattro km percorsi ci avevano già affaticato...ci siamo ritornati il giorno di Pasqua, partendo da Solara...tuo marito ricorderà il ponte di barca, che è stato sostituito da un Ponte Bailey, in acciaio!

Ho tantissime foto...magari te ne mando qualcuna privatamente!

Un abbraccio!!!
Traveling Bells ha detto…
Ciao Ivana!

Thanks for sharing the walk, history and lovely photos with us. I enjoyed this walk through Italy very much.

We have a beautiful day today, but expect rain tomorrow...and I will have two wee boys inside all day!

Big hugs...
ivana ha detto…
Ciao Ivana!

Thanks for sharing the walk, history and lovely photos with us. I enjoyed this walk through Italy very much.

We have a beautiful day today, but expect rain tomorrow...and I will have two wee boys inside all day!

Big hugs.

Cara Sandy,

i cannot read your comment in the blog, i do not know why!!!
Thanks for the words!
We have a sunny day, but we also espect rain tomorrow!!!

Hugs!!!

xoxoxoxo
orsy ha detto…
Indimenticati colori, orizzonti e architetture della grande pianura che mi rimane nel cuore e nella mente. Grazie, Ivana!
ivana ha detto…
Grazie a te, Orsy!!

Un abbraccio!

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

PLATESSA al MICROONDE!!!

Il microonde è un elettrodomestico che mi piace sempre di più, sia a pranzo che a cena mi sono preparata due piatti semplici, simpatici...me lo dico da me stessa, ma in fondo anche il G. gradisce! Una confezione di platesse surgelate coop,  sono 6 filetti, per il pranzo delle Ceneri. Non sono molto amante dei pesci così delicati, piatti da malatini, mi ricordano le infinite volte che si preparano per bambini inappetenti, che poi lo diventano ancora di più! Nella padella si sbriciolano, non sai come voltarli, o ci fai una tale impanatura...che poi mangi solo pane bruciacchiato! O sono io che non so trattarli!  Stavolta invece ecco come ho fatto! Testo e immagini di ivanasetti 6  filetti di platessa scongelati, tenuti in un po' d'acqua e limone, poi asciugati 1  pomodoro maturo sodo e grande, tagliato a fette di pochi millimetri 1/2  limone, succo 2  cucchiaini di prezzemolo secco 2  cucchiaini di salamoia bolognese 2+2  cucchiai di olio e.v. 2       cucchiai di