Passa ai contenuti principali

CONFETTURA POMODORI VERDI, cotogna e spezie



L'estate calda di quest'anno non era stata favorevole alla produzione di pomodori da conserva, poi con le piogge di fine estate le piante hanno ripreso vigore, e fuori stagione ho potuto replicare la mia confettura di pomodori acerbi, che preparo tutti gli anni, concedendomi sempre qualche variante arbitraria.






2.500 g pomodori verdi nettati e pronti
800 g zucchero
1 mela cotogna
1 cucchiaino misto spezie
1 limone molto succoso, scorza e succo

Dimezzare i pomodori con coltello tagliente, recuperare il succo mettendo l'interno dei pomodori in un colino sopra a una terrina; alla fine si spreme con le mani e si ricava, da questo quantitativo, circa mezzo litro di succo vegetale, questa è stata una mia scelta azzardata, ma ha dato un ottima confettura.
Nel robot con trafila per affettare finemente ho inserito, pochi alla volta attraverso la bocchetta, i mezzi pomodori e ho ottenuto una "poltiglia", fettine sottili, alla bella e meglio.
Ho messo succo e i pomodori affettati in una ciotolona di plastica e vi ho versato sopra lo zucchero.
Ho mantenuto in infusione per circa 20 ore.

Ho versato tutto in un grande tegame antiaderente e cominciato la cottura, prima a fiamma viva, poi ho aggiunto anche la cotogna tagliata a dadini, il succo del limone e la scorza grattugiata e un cucchiaino di misto spezie, quello in vasetto.

Cuocere lentamente finché non si è ridotto, e la confettura non scorre più nella prova piattino. Io ho cotto per circa 5 ore.
Invasare a freddo, sterilizzare per 25-30 minuti.
Ottima anche con formaggi e maiale alla griglia e arrosto

Commenti

lillina ha detto…
ciao io faccio faccio parte della antipatica categoria di coloro che visitano ma non commentano. O commentano raramente. Chiedo scusa di questo comportamento, e per rimediare vorrei solo dire che se la frequenza delle visite al blog è assidua, anche se silente, significa che il blog è interessante e apprezzato! Potrei anche dire apprezzatissimo. NOn so se dipende dal fatto che anche io abito in provincia di bologna, oppure perchè anche io sono appassionata di cucina, oppure perchè leggere il tuo blog ti fa sentire come a casa, ma leggerti è interessante, proprio come legggere una rivista patinata, anzi meglio.
Infine, ma non per ultimo, mica ce ne sono tante di persone, diciamo grandi, che padroneggiano come te il nuovo mondo del web! Hai tutta la mia ammirazione anche per questo.
Quindi, insomma, che dirti, se non GRAZIE!!!
ivana ha detto…
Ciao Lillina....

mica parlo di antipatici, per il fatto che sono lettori silenti!!!
Era solo una piccola riflessione da vecchia, che facevo!!!

Grazie delle tue parole,
Lillina e qua la mano da buone provinciali bolognesi!!!!

Un abbraccio!!!!
angela ha detto…
Ciao,la tua confettura di pomodori deve essere deliziosa !!!Meglio affrontare l'autunno con un pò di dieta...qui è appena finita la 36° Giostra dell'Arme...con taverne, angolo del ghiottone e abbuffate varie. Come al solito il mio Rione ha perso, ma ci rifaremo ... ti mando in privato alcune foto della festa, se vuoi puoi pubblicarle.
Un caro saluto - Angela
very interesting jam! is it to eat with a meal or on bread or how? i have never seen this before.

sarge is home and feeling good!

smiles, bee
xoxoxoxoxoxoxoxo
ivana ha detto…
Cara Angela,
interessante...e per me sconosciuta questa Giostra d'Arme!!!
Mi devo proprio documentare, quindi grazie per le foto che vuoi inviarmi!!!
Anche se per interposta persona, mi fa piacere parlare di manifestazioni rievocative...è sempre un fatto culturale, che stimola la mente!!!

Grazie, un abbraccio!!

ivana
ivana ha detto…
Carissima Bee!
Glad for you and sarge!!!
This jam is good with bread, at breakfast, with cheese, roast or grilled pork, sausage.
I love this sweet taste with meal!!

Un abbraccio!!!

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.