Passa ai contenuti principali

PASTA PIENA, semplice pasta per il brodo di cappone

di questi giorni!
PASTA PIENA. o "spoja lorda", come mi suggerisce un'amica gentile da Faenza: Grazie!!!



Una minestra gustosa e facile da fare!
L'ho mangiata tantissimi anni fa presso una famiglia a Faenza, quindi è un piatto romagnolo, che ho imitato nel metodo, combinando ingredienti a naso, o meglio secondo i sapori elementari che ho nella mia cucina: parmigiano, mortadella, uovo




Impastare la pasta sfoglia bolognese a mano e lasciarla riposare un'oretta sotto una scodella!
Macinare nel tritatutto i primi tre ingredienti, mescolarli a uovo, sale e noce moscata in una ciotola, lasciare riposare.



Tirare due sfoglie (rimarrà inutilizzato un terzo della pasta preparata) da dividere in due parti uguali.
Accostare due parti e sigillare bene la giunta longitudinale, spalmare il ripieno sopra, pareggiandolo con la lama di un largo coltello, per non avere irregolarità



coprire con le due altre parti di sfoglia, da unire nel centro, premere con un matterello, per avere una superficie piana, poi ritagliare con la speronella da pasta, in modo deciso, da avere dei quadretti di circa due cm di lato.




Va cotto in brodo, alcuni minuti, finché non vengono a galla!

una pasta sfoglia con:

200 g farina 00
2 uova

Ripieno

30 g mortadella alcisa, senza pistacchi
80 g parmigiano reggiano
20 g pane bianco secco (tipo ferrarese)
1 uovo
sale e abbondante noce moscata

Impastare la pasta sfoglia bolognese a mano e lasciarla riposare un'oretta sotto una scodella!

Commenti

oh look at those cute little things! they look delicious. we go to the dr. soon for sarge's back, i hope they can help him because the pain is so bad. it is warm today and sunny, very nice.

have a lovely day!

smiles, bee
xoxoxoxoxooxxoox
ivana ha detto…
Ciao Bee!
Thanks!
I hope the doctor can help Sarge...I'm sad for your continuos problems!
I pray!

Hugs!
xoxoxoxoxo
carmen ha detto…
Ciao Ivana augurissimi di buon anno ricco di gioia e felicità un bacio
ivana ha detto…
Grazie Carmen!!!

Ringrazio e anche a te e famiglia
Tanti Auguri di Salute, serenità e amore nel Nuovo Anno 2010!!!
Eugenia ha detto…
Che buona la "spoja lorda" come la chiamiamo noi a Faenza!Mi ricorda la mia bisnonna Emilia quando me la faceva (ora non c'è più).
Tanti affettuosi Auguri di Buona fine e Buon principio! A presto!
ivana ha detto…
Grazie Eugenia...

per gli auguri e per il nome della pasta che ho fatto, seguendo un ricordo di anni fa!
Ma che ripieno ci metteva la tua bisnonna?
Io sono andata a intuito, e sempre con le mie solite cose!!!!

Un abbraccio e tanta pace, salute a te!!!
Ivana, questa è veramente una chicca. Domani ti cito in radio!
Un bacio e ancora tanti auguri.
ivana ha detto…
Cara Laura,
sai che avevo cestinato, involontariamente, il tuo commento???
Pensavo fosse lo stesso del blog seguente!!!!!

Grazieeeee!!!!
E' un piatto semplice...naturalmente ci vuole la manualità e il "sapere" della "sfoglina" emiliana, che conosce la pasta all'uovo in maniera ottimale per avere risultati impeccabili!
Quindi, cose semplici, ma con tanta pratica culinaria dietro!

Un abbraccio!!!!

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.