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POMERIGGIO di NEBBIA...con sapori e emozioni

un giro nella nebbia...strano che il G. me l'abbia concesso!!!!
Così mi sono abbandonata a emozioni semplici ma profonde!

Alcuni chilometri di macchina e arriviamo all'argine del Panaro, la riva destra appartiene alla provincia Bolognese, la sinistra alla Modenese, solo che, stando qua sulla strada che finisce proprio contro, non si vede l'altra sponda, perché si ha di fronte un terrapieno di una trentina di metri, se non di più, in declivio verso le case di Caselle...
Sopra di esso c'è il Lungo Panaro, ed è bello camminarvi tranquillamente, nei giorni caldi, osservando la vita del fiume, gli uccelli che si staccano improvvisamente dai cespugli, i guizzi di pesci nelle acque mai limpide, gli insetti che frusciano attorno, nell'aria o fra l'erba!
Oggi, un rigido giorno di gennaio, vado a vedere il presepe di Manuela!
Non so dove abita, anche se la frazione è piccola, ma mi posso rivolgere a sua mamma, un'amica della mia infanzia.
La villetta moderna è accanto alla vecchia casa non abitata, ma sistemata in modo che il marito di Marisa vi passa il suo tempo a fare i lavori creativi o artigianali che tanti uomini sanno fare.

Bene, Marisa mi invita nella tavernetta, dove sta ricamando un'eterna tovaglia...il fuoco arde nel caminetto, piccoli ciocchi e braci fra i due alari...accanto una collinetta di grigia cenere e dall'altra parte un treppiede e sul treppiede un tegame rosso lacca, con colorati disegni... dentro vedo il PANCOTTO...un tuffo al cuore!!!!




Un tempo si faceva il pane in casa, cotto nel forno a legna;


.... durava parecchi giorni, diventava duro, era ottimo nella scodella di caffelatte o nel pancotto...si metteva il pane tagliato grossolanamente in un tegame o in un coccio, lo si ccpriva di acqua, si versavano poche gocce d'olio, si aspettava che assorbisse bene, si controllava che avesse l'umidore giusto, quindi si poggiava il coccio sul treppiede, si piantava il cucchiaio di legno al centro e a calore bassissimo, le braci andavano messe poche alla volta sotto al treppiede, si continuava per ore a rimestare, aspettando che la massa divenisse una pappa morbida, finissima, dove non c'era più il ricordo del pane, una delicata crema, pronta per essere arricchita con una nuvola di parmigiano, e da un paio di cucchiaiate di olio crudo.


Mi sembra di essere trasportata indietro nel passato...le galline stanno sparse nell'ampio recinto, ma appena s'accorgono che mi avvicino per fotografare, vanno in ritirata, ordinate, convergendo verso un angolo lontano...intelligenti, però, strategia vincente...non ritornano sui loro passi neppure al richiamo della loro padrona, con la quale sono sempre fiduciose...




Da Manuela vedo il presepe fatto da lei, un tavolo sul quale è sorto un paesaggio rurale, una borgata formata da singole case, che fanno parte del nostro territorio, sparse ancora nelle campagne, molte antiche, semidemolite, altre di importanza ancora vitale, come il Mulino del Secco, per il nodo idrico a nord del Comune, case padronali di un tempo ecc







Poi incontro Pippo un micio grigio, scontroso, che non vuol saperne di mettersi in posa, io ci rinuncio a fotografarlo...ma un altro micio nero, Zorro, compare sul muricciolo e Pippo si avvicina, geloso, si ammansisce, replica le moine che fa Zorro, come per gareggiare in belle maniere...Zorro si stira, vezzoso, contro il tubo della grondaia!!!







Il pomeriggio si inoltra e noi partiamo per un'altra frazione, un altro presepe in una chiesa...

Il G. mi ha fatto proprio un bel regalo, emozioni e memorie sono proprio un buon cibo per l'anima!!!!

Commenti

Eugenia ha detto…
Il pancotto mi ricorda la mia infanzia quando mia mamma me lo preparava spesso, così come il riso cotto nel latte, piatti che non ho più assaporato, ma che vorrei "riprendere" e far conoscere alle mie figlie...
ivana ha detto…
Ciao Eugenia!!!

Buona giornata a te!!!

Hai ragione, certi sapori antichi ci stimolano ricordi e piaceri inenarrabili!!!
La sorpresa di ieri mi ha quasi fatto venire un colpo!!!

Poi il nostro tipo di pane, l'antica forma che a volte cerco di rifare, è molto adatto a questa cottura prolungata.
Era pure la pappa dello svezzamento...ma anche il cibo degli anziani...senza denti!!!

Un abbraccio!!!
Anonimo ha detto…
ciao Ivana
Ti sai raccontare cosi'bene che mi è sembrato di essere in giro con te.E'gia un po' che non ti scrivo,pero'passo sempre a trovarti ,ti auguro un Felicissimo 2010 Antonella
ivana ha detto…
Grazie Antonella!
Tantissimi auguri anche a te!!!!

Un abbraccio!!!
Paul from Canada ha detto…
Good morning Ivana. I loved this beautiful story. Your husband G. seems to be a very romantic person just like me. I really liked the black cat's name, Zorro. I remember a TV show and a movie about a hero called Zorro. I really enjoyed that character for what he did to help the people. MaryLou and I preparing each day for our cruise. There is so much to do but we'll be done soon.
Have a great day my friend. Ciao.

Paul
irene ha detto…
Carissima,
sai la cosa più bella che ho sentito in tutto il tuo romantico racconto....tuo marito lì con te a condividere il piacere di vedere sentire e vivere...quella famosa corrispondenza di amorosi sensi...anche io con mio marito provo tutto ciò...questo è un regalo da tenere stretto stretto..
Baci veri
Irene
Anonimo ha detto…
Mi hai riportato alla mente quando mia nonna mi faceva il pancotto e anche se ero molto piccola mi ricordo ancora il sapore e scusa se è una stupidata ma mi ricordo che il formaggio si attaccava al cucchiaio e io ci passavo non so quanto tempo per tirarlo via con i denti:-))Grazie e ciao. Francesca
ivana ha detto…
Hello PAul!

Thanks...we also have seen many movies and TV series of Zorro!!!!
To day I'm steadly in the kitchen, bread and pie with vegetables, as requested by my"customers"!!!
Have a great thursday!!!

Ciao!!!
ivana ha detto…
Ciao Irene!!!
Sì, se non ci fsse lui non potrei fare queste scorribande, che ora sono circoscritte a un breve raggio, ma un tempo programmavamo intensi viaggi conoscitivi in tutta Italia!
Grazie
Un abbraccio!!!
ivana ha detto…
Francesca cara,

hai ragione!!!
Grazie della visita...un abbraccio!!!
.C annA ha detto…
Il G., inconsapevolmente, ha fatto un bel regalo anche a noi: le tue emozioni di questa giornata e i ricordi di un tempo sono diventate una bellissima e accorata poesia!
Grazie Nonna Ivana, grazie Nonno G. !!! ^^
Traveling Bells ha detto…
Ciao Ivana!

Thanks for the walk down memory lane and the photos. I especially love the ones of the cats.

Missy wants to go outside, but there is too much noise, so then she wants right back inside. Now she is happy safely looking out the window on this warm day. Hallelujah!

Big hugs...
ivana ha detto…
Grazie Anna,
sì, mi lascio trasportare, ma che sarebbe la vita senza emozioni?
Mi piace pure partecipare con le parole, che si sciorinano naturalmente, a coloro che possono avere gioia nel leggere!

Un abbraccio e tanta gioia anche per te!!!!
ivana ha detto…
Cara Sandy,
grazie!!! Your Missy is very pretty, I like her!!!
I take photos of all cats I meet, I cannot resist!!
Glad you have got a warmer temp...it's time, for FL..
I'm looking at TV the great earthquake in Haiti, awful!!!

Have a great afternoon...kisses for Missy!!!
Hugs!!

xoxoxoxo
Anonimo ha detto…
ciao Ivana sono spaicente ma il pancotto mi ricorda quando mio padre era fuori per lavoro e la mia mamma lo cucinava per risparmiare, consumando tutti gli avanzi di pane che erano in casa. ti giuro che mi pareva nauseabondo. io risparmiavo del tutto saltando il pasto e certo non c'era la banana in alternativa. forse ero una bambina inappetente e mi sono mantenuta, eppure cucinare mi piace e prendo a prestito anche qualche tua ricetta. Bello è il presepe. grazie Ivana, un bacio
mopi
ivana ha detto…
Cara mopi!

Hai ragione, il cibo può essere legato anche a memorie sgradevoli, a carenze affettive, ad allontanamento o altre contingenze...il mio è legato, almeno quello di cui parlo nei miei post, sempre a momenti felici, alla famiglia o alle amicizie!
Per il pancotto forse dipende anche dalla qualità del pane. è un cibo povero, ma dignitoso, non sono scarti del pane, e il pane del nostro pancotto, è il pane bianco di pasta dura, che non è conosciuto molto al di fuori della mia zona!

Grazie della visita e del commento!!!
Un abbraccio!!!
Anonimo ha detto…
Spezzacuore questi ricordi. Incresciosamente simili a quelli delle mie estati infantili, tutte trascorse in campagna con nonno e prozia: pentola arancione, pane vecchio tagliato fine per la zuppa, timide galline che accarezzavo come gatti. E questo Zorro? Sei sicura che non sia una foto del mio attualissimo Azazello, 8,5 chili di affettuosa ferocia?
Sai, Ivana, ho spesso l'impressione che la nostalgia sia deleteria. Siamo forse quello che abbiamo lasciato? That is not possible. E allora perché ci si scioglie senza ritegno di fronte ai ricordi? Considero l'infanzia come l'eldorado della vita di un uomo. Ma l'eldorado non si può e non si deve ripetere nella vita adulta. Per di più, l'eldorado può anche avere il colore grigio, come ci ha ricordato Mopi. Boh, sto pensando a queste cose da parecchio tempo, ma ancora non ci ho messo il dito sopra.
Un abbraccio,
Lorenza
(non quella che abita vicino a te... vedi post degli auguri di buon anno... but see Datura post, instead). Love, L.
ivana ha detto…
Cara Lo,

che non sei la mia vivina!!
Mi piace il tuo modo di esprimerti...la tua intelligenza "psicologica"; però non esageriamo...come vedi la full immersion nel passato è sporadica, vivo nel presente e, malgrado l'età avanzata, anche nel futuro, lo dimostra la mia caparbietà, nei confronti delle mie amiche coetanee, di essere attiva in questo mondo caleidoscopico virtuale!
Il passato e la nostalgia a volte sono come aprire una boccetta di profumo dimenticata, che può ridarti il piacere di un effluvio ancora incontaminato, oppure trovare un odore nauseabondo...così è la vita, purtroppo!
Un abbraccio al tuo Azazello-ne, con quei chili!!!
Poi vado a vedere se in datura trovo maggiori infos su di te!!!
Ciao cara misteriosa LO!!!
Un abbraccio!!!
what a lovely trip! the g. is a doll! lucky girl, huh? like me.

smiles, bee
xoxoxoxoxoxoxo
ivana ha detto…
Cara Bee,
thanks!!!
I hope you have warm!!!
Here is cold, but it's normal!!!
Have a great friday!
Ciao Hugs!

xoxoxoxoxo
Luisa ha detto…
Ciao Ivana, bellissima questo reportage.....la storia del pancotta mi ha riportato indietro nel tempo quando negli anni sessanta piccina la mamma me lo preparava ogni giorno per cena o per merenda....un bellissimo ricordo degli anni andatiche ho rivissuto nelle tue parole e che mi hanno lasciato una immensa nostalgia....di sapori semplici ma unici...grazie
ivana ha detto…
Grazie a te Lu!

La nostalgia a volte ci vuole, per noi stessi e se aiuta anche altri, io spero sempre che sia così, mi fa piacere!
I cibi poveri di un tempo, fatti però con tanta cura, parsimonia e dedizione, forse ci "rinfrescano" la mente e ci fanno riflettere sul senso del risparmio, della essenzialità e quindi sullo sperpero e il surplus!!!

Grazie a te,
un abbraccio!!!
Anonimo ha detto…
ciao nonna ivana sono manuela di caselle la mamma mi ha fatto avere tutte le tue indicazioni e sto provando a inviarti i miei complimenti per il servizio sul pancotto e il presepe. spero che ci siano altre occasioni per incontrarci. un saluto e grazie di tutto. manuela
ivana ha detto…
Ciao Manuela,
grazie... basta conoscere il trucco e poi si riesce a comunicare!!!
Mi fa piacere se mi leggi...
Adesso c'è carnevale e provo senz'altro le frittelle di tua madre!!!

Un abbraccio...e in bocca al lupo ad Arianna per lo studio!!!

E un puffetto a Pippo e Zorro, dei veri artisti!!!!

Ciao!!!

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