Passa ai contenuti principali

NONANTOLA e il suo MUSEO!!!!

Sono lietissima della notizia che ricevo dal Comune di Nonantola e riporto direttamente uno stralcio!

".....C’è anche il Museo di Nonantola tra i 109 musei che hanno ottenuto il
primo riconoscimento di “Musei di Qualità”, e che mercoledì 24
febbraio, presso l'Auditorium della Regione Emilia-Romagna a Bologna,
parteciperanno alla Cerimonia per il Riconoscimento, acquisendo lo
status di “museo riconosciuto”, valido per il triennio 2010-2012. Il
processo di riconoscimento dei musei regionali in base agli standard e
agli obiettivi di qualità, è stato avviato dall'IBC nel corso del
2009 per stimolare le istituzioni museali a perseguire criteri di
buona gestione e di efficacia operativa. Tra i requisiti richiesti,
che il Museo di Nonantola ha dimostrato di avere, la qualità dei
servizi offerti al pubblico, il buon livello della gestione,
dell'organizzazione interna e delle attività messe in campo per la
valorizzazione delle proprie raccolte, le caratteristiche di sicurezza
e di buona conservazione delle raccolte e delle collezioni, e la
capacità di adeguarsi con sensibilità alle esigenze dei fruitori.
Il Museo di Nonantola, dedicato alla storia della città e del
territorio, è stato inaugurato nel 2007 presso la Torre dei Bolognesi
grazie ad un impegno forte da parte dell'Amministrazione comunale
oltre che al sostegno decisivo della Fondazione Cassa di Risparmio di
Modena......."













Visitai la TORRE-MUSEO nel settembre del 2007, pochi mesi dopo l'inaugurazione.
Poi nel tempo siamo andati di nuovo a visitare esposizioni allestite nel Museo!

Scrissi la emozione che si prova ad avvicinarsi a questa Torre dei Bolognesi, che è stata restaurata e, in maniera così consona, dedicata a Museo della Città!

Si attraversa un piccolo parco del centro storico, all'ingresso c'è una Torre Comunale che ospita Il Museo dell'Aceto Balsamico, poi si incontrano i cippi e i limiti stradali dei secoli passati, quindi si arriva alla imponente Torre!
Il Museo consiste essenzialmente in un percorso documentale, esposto con gli strumenti moderni degli enormi pannelli sfogliabili, con le teche, i cassetti scorrevoli di bei mobili seri,che riportano l'evoluzione storica della citta, fin dai tempi antichi.
Importante per me la voglia di studiare le proprie origini, le proprie ricchezze culturali, dare modo ai giovanissimi, ma anche agli anziani di una comunità, di accostarsi a questo "racconto" del nostro passato.

Ne approfitto anche per postare immagini, fra le tante che ho di Nonantola, che rappresentano emozionalmente e dilettantisticamente il mio amore per Nonantola.
Una cittadina della provincia di Modena, immersa in una pianura fiorente, vista occasionalmente dalle finestre della Torre dei Bolognesi!





Commenti

Anonimo ha detto…
Che belle fotogafie e che bel reportage dal paese della mia nonna paterna... Grazie! Ch.
ivana ha detto…
Grazie Ch.

Mi fa piacere, non sapevo che la tua emilianità avesse base a Nonantola!!!
46600 Floriac-Lot...l'ho scritto nell'altro post, ti dice qualcosa?

Grazie, cara!!!
Un abbraccio!
do you know the term "no grass grows under your feet"? that's you. you have so much going on all the time. lucky girl too! hope your day is wonderful. i have canasta today. i want something fun for you too!

smiles, bee
xoxoxoxoxoxoxo
ivana ha detto…
Dear Bee...
Grass is growing under my feet, now...I've got a big cold and cough, so I cannot go for trips to historical towns!!!
I've so many images...that I can post thousands blogs!!!!

Have a great Canasta meeting!!!!

hugs!!!

xoxoxoxoxo!!!!
Traveling Bells ha detto…
Ciao Ivana!

I so love seeing your photos and reading of your history...and learning a few more Italian words! I always read the title in Italian and try to figure out what it means before it converts into English.

Do hope your cold and cough go away soon. Do not let it get worse!

Gentle hugs...
Alma ha detto…
Ciao Ivana come stai? spero tu stia meglio e che il raffreddore sia passato, del resto se non va via questo lungo e freddo inverno quest'anno e un continuo ammalarsi.
Qui da noi abbiamo avuto e tutt'ora
abbiamo un inverno umido freddo e piovoso, insomma non ci siamo fatti mancare proprio niente e mi è
capitato spesso di ritornare indietro nel tempo quando abitavo a
Molinella, dove le giornate invernali piene di umidità e nebbia
non passavano mai, io che ero abituata al sole quasi tutti i giorni.Ecco quest'anno mi è sembrato di esser lì da te pensa.
Comunque volevo farti i complimenti
per le belle foto di Nonantola che io ho avuto modo di visitare diversi anni fà.Ricordo l'abbazia di S.Silvestro, se non vado errato
molto bella con un chiostro assolutamente da visitare.Che
bei ricordi, grazie a te da un pò di tempo non sono più sbiaditi dal
tempo e provo un tuffo al cuore quando guardo le tue foto tra l'altro anche ben fatte.Un bacio
e buona serata.
ivana ha detto…
Cara Sandy,

grazie per le parole gentili!
You can translate it!
I also hope this cough goes away, it's so antipatico!!!
I do not converse to italian your blogs, as the translation is less comprehensible than your English, for me: I understand most of your sentences, except abbreviations and acronyms....
I thank you for that!!!

Have a great afternoon!!
xoxoxoxo!!!
ivana ha detto…
Grazie Alma

per il tuo gentile commento e per l'emozione che sento nelle tue parole!
Su Nonantola trovi parecchio nel mio blog, compresa l'abbazia e il suo chiostro.
E' proprio dedicata a San Silvestro, e negli ultimi anni ha avuto una oculata serie di interventi e migliorie, oltre al fatto che la comunità civile, anche il Vescovato Modena-Nonantola, ha valorizzato il patrimonio documentale dell'archivio, con documenti scritti dall'alto Medioevo, Carlo Magno, Matilde di Canossa e tutta l'opera benedettina in tutto il territorio. Si sono scoperti altri reperti, si sta ancora scavando ecc...
Non sono una fotografa...scatto a rotta di collo, semiaccecata, figurati la scena...un marito scalpitante che non tollera queste mie impennate per la strada, la mia virata verso obiettivi che intravvedo sul percorso...quindi mi stanno sempre cercando, per tema che qualcuno mi blocchi o mi infastidisca!!!
Pazienza...finché posso, continuo nella mia inesausta curiosità!

Un abbraccio!!!
Grazie per gli auguri...ma 'sta tosse non allenta!!!!

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.