Passa ai contenuti principali

Una DOMENICA in Pinacoteca

Non credevo che la giornata avesse una svolta inaspettata...il grigio piatto del mattino non faceva prevedere il sole e il tepore che siè rivelato sul mezzogiorno!

La penichella...la partenza per Cento...da giorni rimuginavo di andarci, la settimana della cultura terminava proprio il 25, l'ingresso ai musei era libero, molte manifestazioni culturali avevano luogo un po' dappertutto!
Il GUERCINO è un pittore del Seicento, nativo di Cento / FE, la Pinacoteca è dedicata a lui....fu fondata nel 1839, allorchè tornarono dalla Francia le opere che erano state "trafugate" durante la campagna d' Italia di Napoleone, allorchè molte chiese furono svuotate di preziose opere d'arte, molti conventi e chiese furono soppressi
Occorreva un luogo degno delle opere di Guercino, Gian Francesco Barbieri, e di altri pittori ricevute tramite donazioni, che poi trovarono sede nella Pinacoteca come la troviamo oggi.
Il bel Palazzo si trovo adiacente alla Chiesa di S. Biagio

a pochi metri dall'incombente Campanile, che si intravede da un cortile interno accanto all'abside della chiesa.

Troviamo anche una targa che ricorda la visita del grande Poeta Tedesco


Non avevo letto il programma della Settimana di Cultura e quindi troviamo una particolare sorpresa...peccato che così di brutto non mi sono resa conto della importanza che aveva...solo a casa ho letto le informazioni in Internet  qui  pure  articoli interessanti o notizie
Ho scattato la foto da lontano e senza flash, l'armatura è al centro della sala, nello sfondo due famosi quadri del Guercino, Il "San Giovanni nel Deserto" e il "Cristo Risorto appare alla Madonna".
Lle parti conservate dell'armatura sono di un finissimo lavoro su ottone, del 1° o 2° secolo dopo Cristo, scoperto in una Necropoli in Georgia, nella Colchide, ultimo baluardo dell'Impero Romano.
La importante scoperta si deve a uno studioso dell'Università di Ferrara, Livio Zerbini, qui

Abbiamo visitato le varie sale, rinfrescando la mia memoria (da decenni non avevo visitato la Pinacoteca), e con tranquillità mi riguardo il mio vecchio catalogo del 1966!

Commenti

this was really interesting but i will admit i had to go back and look at yesterdays food again! ha ha ha

today i relaxed and napped and read. what a lovely day. sure hope yours was as well.

smiles, bee
xoxoxoxoxoxoxo
ivana ha detto…
Ciao Bee!!!
My Sunday was interesting!
You are right...food also is interesting...and lovely!!!!!
Have a great week!!
Hugs
xoxoxoxoxo
Traveling Bells ha detto…
Ciao Ivana!

Thanks for the history and photos of all the beautiful stuff! I did not take a single photo yesterday. Shame on me!

Enjoy your Monday! I am doing laundry and paperwork. Blah!

Big hugs...
ivana ha detto…
Ciao Sandy!!!

The same here...laundry and season change in the wardrobe....Blahh!!!!
Sunny and warm...I hope it's so tomorrow too...my market-day!!!

Ciao! Hugs!
xoxoxoxo
Paul ha detto…
Once again a great historical lesson Ivana. Every once in awhile you place one in your blog and I just enjoy it so much. In Amherstburg the only thing is what is left of Ft. Malden. This was a fort during the War of 1812, the last and final war between Canada and the U.S. Since then we have been friends and allies.
Emily is here but Cole had to go to the doctor. He may come a little later. It has been raining since 03:00 Sunday and it's still raining 09:30 Monday morning. Rain,rain go away, I want to go golfing. See you.

Paul
indianafranca ha detto…
Cara Ivana,sono Franca!
Quando passeggio dalle tue parti...mi viene una fame pazzesca.
Ho tantissime cose da scrivere sul mio sparuto blog ma purtroppo,non so come mai' non riesco a scrivere nuovi post.Devo aspettare l' aiuto di mio figlio che mi liberi da questa impasse.
Sono stata piacevolmente sorpresa dal fatto che ti sia piaciuta la mia lista di Natale e che tu non abbia pensato automaticamente che fossi "fuori di testa"
Allora...
Gli stivali mi sono stati regalati,dall' unico ammiratore che mi rimane...sempre quello!!
I baba'me li sono meritati, gustati e pappati in gran segreto.
Il corso di yoga lo sto frequentando ed è una meraviglia.
Un viaggio c'è stato ma a Parigi(niente male...devo dire!!)
......Per la ferrari e il maggiordomo...sto ancora aspettando,maaaa siamo solo in Aprile, voglio dire...dobbiamo lasciare tempo al tempo!

Ciao,A presto, spero.Franca
ivana ha detto…
Franca cara,

non sai quanto mi sono divertita a leggerti!!!!
Devi riprendere...!!!

A presto allora!!!
Un abbraccio!
Quando passi fermati...magari vai a maranello e di "ferrari" ne trovi...almeno i gadgets!!!
Anonimo ha detto…
Ciao Ivana,
grazie per queste immagini che mi riportano alla mia infanzia: sono nativa di Cento e vedere le foto della mia Parrocchia mi ha fatto tanto piacere. Dopo tanti decenni di lontananza, sono riaffiorati tanti ricordi, soprattutto di giochi e amicizie dell'infanzia. Qui, alla costruttiva presenza di don Vincenzo, ho passato tanti bei momenti e ho messo le basi del mio futuro.
Grazie ancora e un saluto dalle Marche.
Erminia
ivana ha detto…
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto…
Ciao Ivana, sono Erminia e come avrai visto di tanto in tanto sbircio e mando qualche commento. Hai un blog simpaticissimo, caldo come una carezza affettuosa. Sarà che ci ritrovo colori e sapori della mia terra. Riceverò volentieri qualsiasi cosa vorrai mandarmi presso erminiacalzolari@virgilio.it.
Io ho vissuto a Cento in via Ugo Bassi fino al 1968 poi il matrimonio e il lavoro mi hanno portato lontano ma ho ancora alcuni dei miei cari che abitano là. Dal 1946 al 1968 sono stata a Cento, ho frequentato le scuole Taddia poi ho spostato i miei studi a Modena quindi mi sono sposata e ho cominciato una serie di spostamenti.. Se ci siamo in qualche modo incrociate, potrebbe saltare fuori dai nostri discorsi.
Ora sono diventata curiosa di sapere,sarà che il giorno dello stop dei voli mi sono incontrata all'areoporto di Bo con mancate compagne di viaggio previsto per il Portogallo e chiacchierando abbiamo scoperto di essere state comagne di scuola per 5 anni a Mo.
La vita...... non manca di sorprese
Aspetto una tua risposta e mi dispiace di non saper usare il computer più di tanto. Ciao

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.